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Proposte e soluzioni organiche confliggono con gli interessi di bottega

Lettera di Guido Ongaro, ex sindaco di Madignano

  11/09/2020

Di Redazione

Proposte+e+soluzioni+organiche+confliggono+con+gli+interessi+di+bottega

Egregio Direttore,

avevo già deciso di votare no, perché non mi sono mai piaciute tutte quelle leggi che passano per pseudo riforme ma sono solo una scorciatoia per mettere in pace la “coscienza” del politico, specialmente quelli di queste ultime generazioni. In questi ultimi due decenni almeno, non si è mai vista una legge di riforma che fosse degna di questo nome, neanche quelle tanto sbandierate del mondo del lavoro e delle pensioni.

Nello specifico è l'approccio che è completamente sbagliato, non per l'iniquità della proposta, che è e rimane tale ma per un principio di fondo da tutti dimenticato: il Parlamento è espressione dell'organizzazione dello stato e quindi del modo di come i cittadini hanno deciso di organizzarsi nella loro struttura sociale. Quindi prima riorganizzi lo Stato ed il resto sarà solo una conseguenza di questo modello. Il resto, risparmi, procedimenti legislativi etc. sono tutte chiacchiere, che pero hanno molta presa a partire dalla classe politica, che non dimentichiamoci è specchio ineludibile della società.

Su questo argomento francamente la storia è molto lunga e anche i partiti, quelli “classici” ci hanno messo del loro. A partire da Forza Italia (prima versione), con il tentativo di modifica di alcuni articoli fondamentali della costituzione (fatto ad hoc) a cui seguito quella del governo Amato (2001), poi il tentativo maldestro di partire dalla coda della legge Delrio e delle iniquità del governo Renzi. Adesso si arriva come “naturale” processo di impoverimento culturale e politico a questa proposta del M5S, che è tipica del loro modo di agire, poco approfondimento e tutto lasciato al caso.

Quello che mi chiedo, anche se penso un barlume di risposta di averla, come mai un politico, un partito e/o una classe politica non presenti la cosa più semplice ma più difficile da attuare, da cui poi deriverà tutto, un nuovo modello di organizzazione dello stato. Si badi bene non perché la nostra costituzione sia vecchia, se si guarda bene in Europa (che francamente mi sembra l'unico modello che attualmente vale la pena di guardare) ci sono costituzioni ben più vecchie della nostra ma perché la nostra (che per altri versi, i principi generali è bellissima), nata nel '46 è in qualche modo un tentativo di mantenere un Italia, distrutta dalla guerra e frutto delle Risorgimento. Secondo me ora quel modello, così centralista, non “regge più“ per ciò che negli anni ha ampliato le differenze storiche e culturali di popolazioni diverse. Secondo me c'è il modo di trovare delle proposte e soluzioni organiche, soprattutto non pensando agli interessi di bottega e sapendo che quello che vai a disegnare dovrà durare per qualche decennio a venire. La vera domanda e sfida è: ma la classe politica, il sistema culturale, in fine la nostra società è in grado di esprimere ciò e, soprattutto, vuole farlo?

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