
forum La parola ai lettori e ai rappresentanti istituzionali:
Abbiamo ricevuto e molto di buon grado pubblichiamo il contributo di Enrico Gnocchi - sostenitore del "movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona”.






-----
Signor Direttore Cremona 19 settembre 2025
La lettera pubblicata il 18 settembre su La Provincia dal consigliere regionale del PD Matteo Piloni, propone finalmente e giustamente un cambio di rotta, che ci trova d'accordo, per migliorare la sanità lombarda. Però conferma la visione parziale con cui viene affrontato il tema della sanità. Nella Proposta di legge di iniziativa popolare del 27 marzo 2024, sostenuta dal PD e per la quale sono state raccolte 100mila firme si legge chiaramente, all'articolo 1, lettera c: “Le priorità dei servizi territoriali […] sono programmate, finanziate e implementate nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, come pilastro prioritario del SSR accanto al pilastro dei servizi ospedalieri, ai quali non sono subordinati, e sono coordinati dai Distretti sociosanitari che godono di autonomia di risorse e di gestione secondo le norme nazionali.” il PD regionale – e in particolare quello cremonese – sembra concentrare l'attenzione sui “servizi territoriali” mentre ciò che li dovrebbe AFFIANCARE e CONTENERE passa in secondo piano. Viene chiesto giustamente di potenziare i servizi territoriali, troppo a lungo trascurati dalla politica lombarda. Ma risulta incomprensibile la scarsa attenzione riservata all'altro pilastro della sanità: gli ospedali.
Nel 2024, ad esempio, sono stati stanziati per il mantenimento strutture/impianti/apparecchiature solo 40 milioni di euro per i 31 enti ospedalieri lombardi: risorse del tutto insufficienti. Con una gestione più oculata e una manutenzione preventiva degli edifici esistenti, si potrebbe invece evitare la loro progressiva decadenza e il conseguente pretesto per proporre – o imporre – la demolizione. Questo meccanismo vizioso, diffuso in tutta Italia, ha consolidato una prassi: trascurare la manutenzione, attendere il deterioramento delle strutture, progettare un nuovo ospedale e demolire quello vecchio. Addirittura è stato dichiarato pubblicamente che il “ciclo di vita di un ospedale” sta progressivamente diminuendo per arrivare auspicabilmente a non superare i 30 anni. Così, il tempo necessario per progettare, costruire e inaugurare una nuova struttura rischia di coincidere con la sua stessa durata programmata. Per questo sollecitiamo il consigliere Piloni a occuparsi quanto prima anche di questo aspetto e a verificare i costi reali di queste scelte: secondo i parametri forniti dalla ASST di Cremona, la differenza tra riqualificare l'attuale Ospedale e costruirne uno nuovo ammonta a circa 280 milioni di euro. Una cifra enorme, che verrebbe sprecata se non si considerasse l'opzione della riqualificazione.
Migliaia di manifesti del PD in questi giorni promuovono il potenziamento dei servizi territoriali, ma a Cremona e provincia non è stato distribuito un solo volantino né è stata convocata un'assemblea pubblica per spiegare ai cittadini cremonesi la decisione di costruire un nuovo ospedale e dimostrare con progetti dettagliati delle strutture e dei costi quali sono le positività del nuovo ospedale confrontato con altrettanti progetti specifici per una ristrutturazione dell'attuale Ospedale Maggiore di Cremona.

Enrico Gnocchi “movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona”
-----
In lavorazione…
(da parte del benemerito Movimento) l'iniziativa presso la Sezione di Controllo della Corte dei Conti per incardinare un "controllo PREVENTIVO" sulle procedure tecniche ed economiche fino ad ora praticate per il nuovo ospedale. Il vertice del Movimento nei mesi scorsi, dopo e a coronamento della bellissima performance presso i giardini di Piazza Roma, non ha frapposto indugi, affinché sulla detta Richiesta di attivazione del controllo collaborativo ai sensi dell'art. 7-bis L. 131/2003 – PFTE nuovo ospedale di Cremona convergesse quanto meno l'accompagnamento meramente procedurale dei Sindaci e dei consiglieri regionali del M5S. Per non dire dell'utilità della scesa in campo di almeno uno dei 113 Sindaci della Provincia che, con anche un semplice accompagnamento di sottoscrizione agevolerebbe l'excursus del tentativo di filtrare la procedura attraverso un controllo preventivo. Invece, fin qui, il tentativo ha trovato, come ci confida il dottor Enrico Gnocchi, bugie, silenzi, rinvii…
Che è come dire che il popolo degli amministratori del territorio, sentendo sul collo il fiato dei “poteri” notoriamente più che schierati burattinai di questa allucinante campagna del nuovo ospedale, si dà irreperibile.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
ASST DI CREMONA:
IL FESTIVAL DELLA SALUTE CHE FA «STARE BENE»
L'iniziativa è alla prima edizione e ha un programma ricchissimo di incontri, esperienze e laboratori adatte a tutte le età. Lo scopo? Promuovere il benessere del corpo e della mente.
Ascoltare, camminare, sperimentare per compiere ogni giorno
piccole azioni di prevenzione.
L'appuntamento è al Parco delle Colonie Padane a Cremona.
Ingresso libero
Una festa della comunità, per la comunità. Sabato 20 settembre 2025, dalle ore 10 alle 18, il Parco delle Colonie Padane di Cremona ospita il Festival della Salute, dedicato alla prevenzione, al benessere del corpo e della mente.
L'evento è organizzato e promosso dall'ASST di Cremona, in collaborazione con ATS Val Padana Comune di Cremona e Provincia di Cremona.
Il Festival propone un ricco programma di incontri, laboratori, punti informativi e screening per affrontare in modo semplice e diretto argomenti che riguardano la quotidianità di tutte le persone, come l'alimentazione, l'attività fisica, la salute mentale e il lavoro. Una giornata dedicata a chiunque desidera ascoltare, sperimentare e condividere. L'ingresso è libero e gratuito.
Alle ore 10 si inizia con la cerimonia di apertura alla quale prenderanno parte il sindaco di Cremona Andrea Virgilio, il presidente della Provincia Roberto Mariani, il direttore generale dell'Asst di Cremona Ezio Belleri, Il direttore generale dell'ATS Val Padana Stefano Manfredi e il direttore sanitario del Gruppo Gamma Franco Spinogatti.
Con il patrocinio di: Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Cremona, Ordine dei veterinari della Provincia, Ordine interprovinciale dei Fisioterapisti, Ordine degli Psicologi della Lombardia, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cremona, Ordine regionale degli Assistenti Sociali, e l'Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Cremona.
«SPAZIO BLA BLA», QUATTRO CHIACCHIERE NEL PARCO
All'interno dello “Spazio Bla Bla. Quattro chiacchiere con gli esperti” (10.45 alle 17) diversi ospiti e giornalisti dialogheranno su alcuni temi centrali come la relazione fra persone nei quartieri e nei comuni di provincia, la casa di comunità e i servizi di prossimità; ricerca, famiglia e volontariato attivo secondo la filosofia One Health, tutto è connesso. E ancora: come star bene al lavoro, l'integrazione socio sanitaria attraverso lo sguardo di specialisti, medici di famiglia e pediatri, l'alimentazione intelligente e le quali politiche sociali e sanitarie sono davvero a favore dei giovani.
AMO IL MIO MONDO, CON I BAMBINI
Una sezione del Festival è dedicata ad ambiente, ecologia e sostenibilità con tantissime possibilità di gioco e movimento per le persone di tutte le età. In particolare, i bambini potranno fare giardinaggio, cucinare, imparare a riciclare, passeggiare con i nonni nel parco e ascoltare fiabe sotto gli alberi.
Il programma prevede altre tre sezioni: «Mangio sano», «Pensieri leggeri» e «Corpo libero». Decine di iniziative che spaziano dalla dimostrazione dell'attività fisica adattata (AFA) a «un Po' di bici», dall'ambulanza dei pupazzi al mio amico a quattro zampe. Sarà possibile partecipare alla dimostrazione delle tecniche di primo soccorso e ricevere informazioni sulla relazione mamma bambino nei primi giorni di vita. Infine, nell'area «a TU per TU», mille incontri con il mondo del volontariato e gli specialisti. Screening per le malattie sessualmente trasmissibili e indicazioni sulla prevenzione delle patologie renali.
LA PREVENZIONE SI FA INSIEME, TUTTO È CONNESSO
La prima edizione del Festival della Salute rappresenta un modo insolito di promuovere la salute e il benessere individuale e collettivo, attraverso la condivisione di saperi e competenze con i cittadini rispetto a stili di vita sani. «Puntare sulla prevenzione significa farlo insieme: medici di famiglia, specialisti, cure domiciliari, terzo settore, volontariato e persone comuni» – spiega Belleri. «Il Festival, infatti, coinvolge moltissimi servizi e operatori e li mette in connessione. Nonostante le note difficoltà che il sistema sanitario si trova a fronteggiare, come l'invecchiamento della popolazione, la carenza dei medici e la gestione dei tempi di attesa, questa iniziativa mostra diverse realtà sanitarie e socio sanitarie, tutte molto attive e presenti sul territorio: un valore da alimentare e preservare per l'intera comunità» – aggiunge Belleri. «Ringrazio tutte le persone che con impegno e passione hanno reso possibile la realizzazione del Festival della Salute; le istituzioni, gli ordini delle professioni sanitarie e tanti partner che hanno sostenuto l'iniziativa. Il 4 ottobre si replica a Casalmaggiore in Piazza Garibaldi e nel Parco Po».
SOCIALIZZARE E FARE COMUNITÀ AIUTA A STARE BENE
«Abbiamo scelto di andare sul territorio e incontrare tutta la comunità – sottolinea Giorgio Scivoletto, direttore socio sanitario dell'ASST di Cremona – perché i servizi che eroghiamo appartengono alla comunità stessa. Questa prima edizione del Festival ha tre punti di forza: promuovere la salute, creare socializzazione e fare vera comunità. Esserci significa fare esperienza diretta di cosa vuol dire fare prevenzione, attraverso le attività proposte».
«Il Festival della salute sarà una giornata all'insegna della natura, delle persone, dello sport, dell'alimentazione: ovvero di tutto ciò che possiamo fare per prenderci cura di noi stessi», afferma Michela Marieschi, Referente dell'iniziativa e del Servizio Prevenzione e promozione della salute dell'ASST di Cremona. Dal Pedibus dei nonni alle passeggiate naturalistiche lungo il fiume, dagli spazi dedicati al cibo sano, con degustazioni, laboratori e aperitivi “benessere” a iniziative dedicate alla salute mentale con le Happy news e la scrittura Creativa. «Insomma, si viene al Festival per stare bene», conclude Marieschi.
RICERCARE: LA SCIENZA «SPIEGATA BENE», IN 5 MINUTI
Quattordici professionisti sanitari, infermieri e fisioterapisti, si sfidano sul palco del Cinema Teatro Filo a Cremona.
Vince chi riesce a comunicare in modo semplice e coinvolgente il proprio lavoro di ricerca.
A votare saranno il pubblico in sala e una giuria di esperti.
L'evento è aperto a tutti, ingresso libero.
In occasione della Notte Europea dei Ricercatori 2025, l'ASST di Cremona promuove un concorso - evento per il grande pubblico dal titolo «RICERCARE. La scienza spiegata bene e l'arte di farsi capire», che si svolgerà mercoledì 24 settembre dalle ore 17 alle 19 al Cinema Teatro Filo di Cremona.
Quattordici ricercatori finalisti (infermieri e fisioterapisti) si sfideranno in un contest di comunicazione mettendo in scena dieci performance. Vincerà chi riuscirà a comunicare in cinque minuti, con parole semplici e in modo coinvolgente, il proprio lavoro di ricerca.
Il premio consiste in un assegno di studio da 1.500 euro messo a disposizione dagli Amici dell'Ospedale di Cremona Gianni Carutti che sostengono le finalità del progetto.
«L'intento è quello di valorizzare la ricerca scientifica delle professioni di infermieristica, fisioterapia e assistenza sanitaria, spesso considerata un'attività di secondo piano rispetto alla pratica clinica. Non solo, con questo evento il desiderio è far conoscere le potenzialità meno note del lavoro di cura e il valore imprescindibile delle competenze relazionali e comunicative», spiega il direttore generale dell'Asst di Cremona Ezio Belleri che presiederà la giuria di esperti. A votare la performance migliore, infatti, saranno il pubblico in sala attraverso un QrCode e una giuria composta in prevalenza da comunicatori e giornalisti.
Il concorso – evento nasce dalla collaborazione fra la Direzione assistenziale delle professioni sanitarie e sociosanitarie (DAPSS) e la struttura Comunicazione e relazioni esterne dell'ASST di Cremona, partendo dal presupposto che, oggi più che mai, saper comunicare è una competenza fondamentale per qualsiasi professione, a maggior ragione nell'ambito della cura.
L'evento si svolge con il patrocinio di Comune di Cremona, Provincia di Cremona, Università degli Studi di Brescia, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cremona, Ordine Interprovinciale della Professione Sanitaria di Fisioterapia, Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Cremona.
Ingresso è libero sino a esaurimento dei posti.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

“Ingresso libero”….
…rassicura il comunicato-stampa di quella macchina da guerra di esternazioni che si rivela sempre più il servizio relazioni esterne dell'Asst e che sembra, ad ogni uscita, incrementare il convincimento tra i cittadini e gli utenti che Asst abbia cambiato “mission”, da gestore della salute ad organizzatore di “eventi”. Sia pure, va precisato per onestà e chiarezza, correlati, in quanto si occupano (come recita la declaratoria dell'annuncio) di una convivialità, che non fa mai male e che, in ogni caso, inzuppa il pane in materie (la prevenzione, l'educazione sanitaria, il Bla Bla (come definisce il comunicato la relazionalità), che, detta sbrigativamente, come corollario del core business (la cura della salute, senza se e senza ma) male non farebbero.
D'altro lato, su queste materie offerte in una veste tra il ludico ed il festivaliero (guarda caso nel medesimo contesto, il Parco delle colonie Padane, in cui per decenni si svolsero gli eventi gioiosi e giocosi dei partiti di massa) il ciclo dell'”aziendalizzazione” (avviata e motivata come transizione ineludibile alla piena opzione tra servizio pubblico e privato ed ottimizzazione del rapporto tra spesa e ricadute prestazionali) si è rivelato imbattibile. Sia nei parametri generali dei risultati concreti sia nella demolizione (parlando di prevenzione) di tutti i servizi che la vecchia USSL aveva attinto dall'iniziativa del Comune e della Provincia. Vale a dire la prevenzione scolastica e la prevenzione sportiva, cui si aggiunse la medicina del lavoro. Ripetiamo, in un breve volgere di tempo, letteralmente espunti dal menu dell'ASST.
La “nostra” Asst e l'intero asset del Welfare Lombardo hanno fatto sfracelli (ovviamente in senso negativo).
Di tale filotto prestazionale disastroso è adeguato specchio, per quanto non ce ne sarebbe strettamente bisogno con l'evidenza di tutti i giorni, il bel paginone del Corsera di ieri a firma delle solite Milena Gabanelli e Simona Ravizza. Abituate un po' su tutte le materie del loro apprezzabilissimo giornalismo d'inchiesta e d'analisi, ma in particolare sulla sanità, a non concedere sconti alla raffigurazione del vero stato delle cose.
Scrivono, già dal titolo, “Sette Regioni al voto – In gioco la nostra salute”. E, scendendo per li rami, focalizzano la catena di comando che governa il welfare sociosanitario e che è causa da più di un quarto di secolo del totale, irrefrenabile default che nega ai cittadini, specie ai più fragili e ultimi della fila sociale, il sacrosanto diritto alla cura della salute.
Già la “catena di comando”, che insieme all'ideona di applicare ai fondi per la sanità la spending review come si trattasse di spesa parassitaria, ha incardinato un metodo gestionale e un ceto amministrativo, privo di consistenza partecipativa e soprattutto di controlli dal basso.
Il Presidente della Regione sceglie fiduciariamente l'Assessore alla Sanità, che (sia pur congiuntamente) nominano i Direttori Generali di ATS, ASST, Ospedali.
L'ultimo anello della catena di comando (gli ultimi citati) costituiscono un segmento autoreferenziale che risponde in via gerarchica al vertice dell'esecutivo regionale.
E scendendo per li rami, la catena investe la nomina degli step immediatamente successivi, che sono nell'ambito di ogni Azienda, i direttori sanitari e amministrativi e, si sussurra, i Primari.
Ovviamente tale criterio selettivo, che ha il vantaggio di evitare il filtro delle vecchie USSL, ha come parametro, non già la verifica dei requisiti di professionalità, ma l'appartenenza alla nomenklatura. In Lombardia 15 direttori a FdI, 8 alla Lega, 5 al Governatore, 4 a FI, 8 (fiduciariamente) all'Assessore Bertolaso.
Detto ciò ci si può ancora stupire del fatto che i risultati fallimentari della programmazione e della gestione siano iscritti ad un fallimento di cui non si intravvede una minima resilienza?
Ci sarebbe materia perché l'”opposizione” (politica munita di “mandato” regionale e di rappresentanza della rete istituzionale territoriale, i Partiti, i cosiddetti corpi intermedi sociali) facesse il proprio mestiere. Se tale tendenza è andata radicandosi nei trent'anni della Seconda Repubblica lombarda (da Formigoni in poi), significa che questo ruolo, di denuncia è mancato, ad ogni livello.
Ogni tanto il PD abbaia alla luna. A livello di Consiglio Regionale, attraverso una tattica che tenta di coagulare la prospettiva di un “campo largo” con il M5S (in passato più attento, col rimpianto consigliere Degli Angeli, a pressare il governo regionale).
A livello locale, inspiegabilmente il centrosinistra tutto ed il PD in particolare praticano un mix di tamquam non esset e, come dice Giorgia prima di diventare “statista”, l'”inciucio”.
Come dimostra la vergognosa convergenza sul progetto del nuovo ospedale, che più che una panacea dei mali è la prova provata di un escamotage diversivo per mentire sul reale stato delle cose e per ottundere le coscienze.
Il Movimento (in pienissima libertà di valutazione) nei giorni scorsi ha fatto un'apertura di credito nei confronti dell'attivismo sui temi sanitari al Consigliere Regionale in quota PD. Il quale effettivamente non è l'ultimo della fila del gruppo, quando si tratta di abbaiare alla luna. Saremmo omissivi ed insinceri, però, se non denunciassimo un'evidente deficit di trasparenza nella testimonianza in capo ad un investito di mandato che in tutti questi anni (probabile causa, l'impossibilità di smarcarsi dall'assurdo allineamento della “ditta” dem provinciale e cremonese, in particolare) ha brillato per latitanza sul terreno del contrasto al progetto del nuovo ospedale, che è un espediente per dribblare il disastro in corso e che, nel caso venisse veramente realizzato, sottrarrebbe risorse indispensabili alla sanità non ospedaliera ed alla sanità ospedaliera di tutto il territorio provinciale.