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Adozione oggi - Percorsi di resilienza

MIMESIS Edizioni

  18/05/2020

Di Giuseppina Facchi

Adozione+oggi+-+Percorsi+di+resilienza

Immagino che a ognuno di noi sia capitato di incontrare una persona adottata o che ha adottato e che questo incontro abbia favorito l'insorgere  di una serie di curiosità sulla provenienza del minore, tanto più se appartenente ad una razza o un'etnia diversa dalla nostra, sulle sue origini e sulla sua storia precedente; sulle vicissitudini che lo avrebbero condotto all'abbandono; sulle motivazioni che hanno indotto i genitori adottivi ad adottare; sulle affinità o diversità nel crescere e educare un figlio adottivo. A volte le curiosità assumono la forma di riflessioni, altre volte invece  diventano delle domande vere e proprie che vengono poste direttamente ai genitori adottivi o addirittura ai figli adottati: ma dove è nato? Dove sono i suoi veri genitori (magari per voler  differenziare i genitori adottivi dai genitori biologici o perché il legame di sangue è quello riconosciuto)?  Ma voi o il vostro figlio li avete conosciuti?  Vostro figlio li ricorda? Qual è la sua lingua?

Ognuno, inoltre, ha la propria posizione sulla bontà o meno di questo istituto, determinata dall'ideologia e spesso dai pregiudizi. Poiché il tema dell'adozione impernia la nostra società e il vivere comune è utile parlare di adozione e favorire una conoscenza e una cultura dell'adozione  anche per evitare fastidiose gaffe.

Conoscere l'adozione aiuta l'adozione, così recita uno slogan dell'associazione Italia Adozioni e a sostegno di questo obbiettivo ecco alcune domande e sintetiche risposte.

Qual è la dimensione del fenomeno adozione in Italia?

L'Italia è uno dei paesi occidentali nei quali l'istituto dell'adozione ha trovato è trova ancora grande rilievo. Nonostante nell'ultimo decennio sia stata riscontrata una curva in discesa rispetto al numero dei nuovi ingressi  di bambini  adottati internazionalmente, quella dei bambini in adozione nazionale si mantiene stabile.

Che cos'è l'adozione?  

L'adozione è un istituto che prevede un cambiamento nello stato giuridico dei tre soggetti implicati: i genitori biologici, i cui diritti e responsabilità cessano a seguito dell'adozione; i genitori adottivi, che dal momento dell'adozione assumono tutti i diritti e le responsabilità relativi alla maternità e paternità, il minore che cessa di essere figlio dei primi per diventare figlio dei secondi.

A questo  cambiamento si accompagna un complesso processo psicologico e sociale che riguarda i soggetti dell'adozione,  gli operatori e le istituzioni coinvolte e la società stessa, e implica una serie di modifiche di contesti, di relazioni e di esperienze.

Quali sono le istituzioni coinvolte?

Lo stato italiano con la sua normativa, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Socio-Assistenziali Territoriali (in Lombardia il Consultorio Familiare) nel caso di adozione nazionale;  quando invece si tratta di adozione internazionale, a queste istituzioni si aggiungono: lo Stato di provenienza del bambino, con la sua normativa, le Convenzioni europee e internazionali, l'agenzia autorizzata per le adozioni internazionali e la Commissione Adozioni Internazionali (C.A.I.), organo della presidenza del consiglio.

Esistono due tipi di Adozione: nazionale, quando il bambino è nato oppure vive in Italia; internazionale, quando il bambino vive in uno stato straniero.

Da quanto tempo esiste l'adozione? 

È  un istituto antico che appartiene alla storia dell'uomo.

Ritroviamo tracce di ciò che oggi definiamo sistema adottivo già 2000 anni a.C., nel Codice di Hammurabi, una fra le più antiche raccolte di leggi scritte conosciute,  inerenti la vita in Mesopotamia. 

Interessante è che Sofocle. già nel V secolo a.C., attraverso il protagonista della sua opera Edipo re, abbia rappresentato l'adozione nei suoi ingredienti principali e ancora oggi attuali: le origini, l'abbandono, l'esposizione in un luogo impervio e il ritrovamento, il segreto e l'ignoranza sulla propria identità, il bisogno dell'adottato di sapere chi esso sia e da chi sia stato generato e l'eccezionalità della propria storia. 

Ancora nell'antichità, l'istituto dell'adozione ha assunto particolare importanza in Grecia, ad Atene con Solone,  e successivamente a Roma in epoca imperiale con  l'affermazione del diritto romano. Uno dei principi ancora attualmente vigente è quello della maggiore età, cioè la differenza di almeno 18 anni tra adottante e adottato.

Un cambiamento importante si è verificato in epoca moderna nelle società cristiane. Conseguentemente alla diffusione del piacere di aiutare il prossimo, oltre alla funzione patrimoniale e legittimante, all'adozione è stata riconosciuta una funzione affettiva in relazione ai bisogni dell'adottante e dell'adottato, con effetti riparativi nei confronti del bambino che aveva vissuto l'abbandono per carenze o per la morte dei genitori.

Bisogna arrivare però alla seconda metà del XX secolo per riscontrare un mutamento sostanziale in base al quale l'assunto  trovare un bambino per quella famiglia è stato capovolto e sostituito con trovare una famiglia per quel bambino.

Diffondere la cultura dell'adozione è importante in quanto il bambino adottato deve trovare un buon inserimento nella famiglia adottiva, ma anche una buona accoglienza nella scuola e nel tessuto sociale.

Giuseppina Facchi, psicologa, psicodiagnosta, psicoterapeuta. Già responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Crema, ha lavorato nell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Si è occupata di formazione e ha svolto attività di docenza in ambito clinico. Ha approfondito la ricerca e l'intervento clinico con gli adolescenti, in particolare adolescenti con imputazione di reato e adolescenti in adozione internazionale.

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