Memo
In occasione della Festa della donna si è inteso recuperare una pagina di storia locale riferita alla rivolta di cui furono protagoniste le filatrici contro il continuo rincaro del prezzo del pane, all'epoca elemento cardine della scarna alimentazione delle classi meno abbienti: un moto di ribellione dettato dalla frustrazione verso una condizione di particolare difficoltà, che suscitò stupore e larga impressione tanto presso le autorità preposte quanto nell'opinione pubblica. Donne di umili origini, seppur senza una guida organizzata, occuparono per un'intera giornata la città, oltrepassando ampiamente i confini che all'epoca caratterizzavano l'agire femminile. L'analisi degli eventi è stata ricostruita attraverso la documentazione del procedimento penale istruito contro quelle che furono considerate le principali promotrici della rivolta, conservata in Archivio di Stato, e attraverso altro materiale attinto dall'archivio comunale in deposito presso lo stesso Istituto, oltre che dallo spoglio della stampa locale.
La Giornata internazionale della donna
Fu istituita agli inizi del '900 in solenni sedi internazionali dei movimenti progressisti e socialisti, promossa particolarmente dalla Conferenza internazionale delle donne socialiste svoltasi a Copenhaghen nel 1910. In Italia fu particolarmente rilevante l'azione di Camilla Ravera nel 1921. Il fascismo al potere poi la ridusse al silenzio come tutte le giornate dedicate a rivendicare diritti e libertà. Riprese a Roma l'otto marzo 1945 per iniziativa della Unione Donne Italiane e venne ufficializzata nel '46 insieme col simbolo della mimosa.
Le celebrazioni di questa data hanno accompagnato la storia delle conquiste delle donne, l'otto marzo del 1947 fu dedicato alle 21 donne elette nella Assemblea Costituente.
Nel corso degli anni furono messi al centro tematiche di grande rilievo quali la tutela della maternità, la parità salariale, il lavoro femminile, gli asili nido, la pace, il divorzio, la parità tra i coniugi, l'aborto, la violenza domestica...
Su alcuni di essi si sono compiuti anche in Italia passi avanti fondamentali, su altri meno.
Appare ancora particolarmente grave e frequente il problema dell'uso della violenza verso le donne, fino alle quotidiane tragiche notizie relative a femminicidi.
Ho notizia che nel corso di questo anno verrà ricordata a Cremona una figura femminile di notevole
rilievo. Si chiamava Bianca Bianchi, nata a Vicchio (FI) nel 1914, insegnò pedagogia e filosofia nel Liceo Classico di Cremona nella seconda metà degli anni '30 inizi anni '40. Tornata in Toscana partecipò attivamente alla Resistenza e fu poi eletta nella Assemblea Costituente per il Partito Socialista e nel PSLI.
Rieletta nel 1948 si impegnò particolarmente in Parlamento sia nel dibattito sulla Costituzione sia con proposte di legge rilevanti sulle tematiche della scuola e lotta contro l'analfabetismo diffuso, dei diritti civili, della famiglia, della condizione femminile, dei figli illegittimi, dei ciechi civili.
Mi sembra giusto che l'Eco del popolo ricordi questa figura in questa data.