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Partigiani Cremonesi nella Resistenza nel Piacentino di Giuseppe Azzoni

Nell’ambito delle iniziative per il 70° della Liberazione, ANPI ed ANPC di Cremona, con il patrocinio del Comune, hanno tenuto domenica 27 us un convegno sulla Resistenza nel piacentino e sul contributo alla stessa di partigiani cremonesi.

  28/09/2015 12:59:00

A cura della Redazione

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In uno spazio allestito sotto il portico municipale, davanti alla grande lapide dei Caduti per la libertà, ha aperto i lavori Ennio Serventi, segretario cittadino ANPI, che ha ricordato per tutti alcuni dei nostri Caduti in quelle zone. Carlo Gilberti, Lorenzo Gastaldi, Giovanni Canevari e Gino Spagnoli uccisi dai tedeschi sul rio Farnese, Francesco Marzano, trucidato a Castellarquato, Armando Garilli e Danilo Barabaschi, fucilati l’uno in Vernasca e l’altro presso Bardi. Renato Campi era sfuggito al rastrellamento ma venne poi catturato dai fascisti e fucilato a Cremona.

La collaboratrice volontaria dell’ANPI Valentina Corbani ha parlato di Luigi Ruggeri “Carmen”: egli combattè in quelle zone quindi fu incaricato di organizzare la Resistenza armata nel cremonese, venne catturato e fucilato a Pozzaglio nel settembre 1944. Dopo gli interventi di Angelo Rescaglio per i Partigiani Cristiani e dell’Assessore Rosita Viola per il Comune di Cremona, ha tenuto la relazione Iara Meloni, dell’ANPI di Piacenza e storica.

Meloni ha introdotto facendo distribuire l’elenco dei cremonesi riconosciuti come partigiani combattenti in Emilia, 117 nominativi che si aggiungono a quelli riconosciuti in Lombardia. L’elenco è depositato nel museo della Resistenza piacentina di Morfasso Sperongia. Meloni ne ha poi tratteggiato alcune caratteristiche. La maggioranza erano giovani e giovanissimi (leve attorno al 1920… fino al 1928!) ma ci furono adulti anche cinquantenni, essi non erano sbandati o soggetti ai bandi della RSI ma antifascisti spesso già durante il regime. Provenivano, oltre che da Cremona, da Castelleone (con un numeroso gruppo tra cui Serafino Corada), Soresina, Pizzighettone, Acquanegra e numerosi altri comuni. I partigiani cremonesi si organizzarono particolarmente nella 62° Brigata Garibaldi “Luigi Evangelista” della Val d’Arda ma anche nelle altre formazioni in Val Nure, Val Trebbia, Val Tidone. Dopo aver descritto l’organizzazione del CLN e delle principali formazioni coi loro comandanti, la relatrice ha rievocato alcune vicende di particolare rilevanza. Tra esse il terribile rastrellamento terroristico nazifascista dell’inverno 1944-45, ancora oggi ricordato come “dei mongoli” per la massiccia presenza della Divisione Turkestan; la Liberazione di Piacenza il 28 aprile 1945; la resistenza di reparti militari in città (come avvenne a Cremona) all’occupazione tedesca il 9 settembre 1943.

Nel corso dell’iniziativa sono stati eseguiti canti e musiche per la libertà dal gruppo “I giorni cantati” e da Chiara Somenzi (viola) e Antonio Dell’Osso (chitarra).

(Giuseppe Azzoni, anpi cr, 27.9.2015)

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