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No concept no pannel - Quale sinistra?

Alessandro Gaboardi sulla "proposta di riorganizzazione del PD Cremonese"

  19/10/2021

Di Redazione

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Caro Eco del Popolo, ho ricevuto il testo integrale del documento pubblicato in forma ridotta dal PD territoriale e mi sono sforzato di leggere tutta la proposta di riorganizzazione del maggior partito del centrosinistra. Mi sono perso.

Ho notato uno sforzo notevole per rendere più partecipato il processo decisionale. Temo però che l'ampliamento e il moltiplicarsi degli ambiti crei confusione. Non ho notato aperture verso l'esterno ma la preoccupazione resta quella di essere il contenitore che rappresenta tutti i sentimenti di sinistra.

È una prima riflessione.

Alessandro Gaboardi

No concept no pannel

Non possiamo mostrare né sorpresa per la pervenuta missiva da parte di persona a noi ben nota né stupore per il relativo contenuto.

Semplicemente perché, avendone letto il testo “facilitato” su alcuni organi informativi del territorio, abbiamo ritenuto opportuno veicolare l'endorsement del PD nella cerchia dei nostri lettori, solitamente ben predisposti all'esercizio dialettico.

Tale è il perno della nostra iniziativa “divulgativa”; di cui iniziamo, colla corrispondenza di Gaboardi, a cogliere un primo frutto in direzione dell'avvio di una riflessione politica più generale, dello stretta finalizzazione del pronunciamento (colto, da alcuni di casa nostra, come un'autocertificazione di permanenza in vita).

Sia quel che sia abbiamo pensato di fare cosa utile divulgando tra i socialisti il testo completo ed integrale del documento correlato all'annuncio del varo di nuova segreteria territoriale A parere di chi scrive potrebbe trattarsi di un gesto rivelatore di una volontà di ripartenza e di fuoruscita da un lungo periodo di autoreferenzialità e di pura sussistenza guidata se non esclusivamente, prevalentemente, da logiche "gestionali". Per quanto non ce ne fosse bisogno, l'esito locale della tornata elettorale (in percepibile controtendenza con quello nazionale), costituisce un allarmante segnale. Sia per le prossime tornate elettorali sia, soprattutto, per l'inadeguatezza del ruolo e della testimonianza del campo lato sensu della sinistra. Nel volonteroso sforzo del documento dem, se è permesso osservare, manca (o se c'è, andrà ulteriormente sviluppato e circostanziato)un cenno di apertura e di confronto in direzione di un centro sinistra plurale. Siccome, per quanto marginalizzati, i socialisti si sentono parte della sinistra, la nostra testata ha invitato ed invita ad analizzare il documento e se del caso a controdedurre, facendo pervenire il risultato a questo forum lettori.

L'intento è di promuovere una riflessione (gesto permanente nella quotidianità socialista) su quanto avviene nel cortile del vicino

Vabbé, si dirà che vogliamo gettare il cuore oltre l'ostacolo, prendendo la rincorsa da un poco e niente. Ma, a dispetto di un trentennio di severe consapevolezze in controtendenza, di testarde conferme, di disillusioni alimentate da trompe l'oeil da astinenza di percezioni incoraggianti, ci si rifiuta, ad una certa età e con certi consolidati alle spalle, di appendere definitivamente al chiodo il “mestiere”. Che è anche quello, oltre che di passare al setaccio del pensiero critico e del corrimano relativistico il materiale offerto dalla quotidianità, di sforzarsi di intravvedere in inediti pronunciamenti anche minimali segnali bucking.

Datemi una leva e solleverò il mondo” esortava ed ammoniva il pensatore siracusano.“

Volendo (dovendo!) essere franchi, mondi da sollevare, nella fattispecie, sarebbero poca materia. Non per limitatezza intenzionale del nuovo fatto politico che ha fornito il pretesto, ma per sproporzione tra il punto di partenza e l'enorme massa dei buchi neri infittiti nello svolgersi della politica in generale e del ruolino performante dell'area di sinistra.

Stiamo sul pezzo perché l'iniziativa del PD territoriale, che costituisce rara avis nell'agenda prestazionale del prevalent partner del bacino del centro-sinistra e del sistema di potere politico-istituzionale locale (usque tandem?), si è manifestata con un timing (a scavalco tra l'election day del 3-4 ottobre e il ballottaggio).

Una circostanza secondo noi sterile o avulsa dai condizionamenti di una lettura degli andamenti elettorali ad usum delphini, suscettibili di far riavvolgere (colpevolmente) la pellicola dell'impulso (fecondo) a rovesciare il proverbiale calzino dello stato dell'arte della sinistra italiana nel ciclo della Seconda Repubblica.

Il timore, lo diciamo con molta franchezza, è che la sovrastimata performance di un test elettorale “parziale” (limitato sia nei bacini numerici sia nel riferimento amministrativo locale) finisca per dare alla testa, sviando dalla priorità di un robusto esame di coscienza e depotenziando le priorità di una generale ed ineludibile rimodulazione dell'offerta politica del campo del centro-sinistra.

Sindaci conquistati, confermati o non confermati…cambierà poco nell'economia dei ritardi e delle falle del profilo generale del modo d'essere della sinistra, se la “missione compiuta” della conquista di qualche sia pure importante posizione di vertice delle istituzioni territoriali darà alla testa e svierà da un proposito a tutto tondo di riqualificazione sia della costituency discendente dalla condizione di rappresentare in Italia l'appartenenza alla “famiglia europea dei socialisti e democratici” sia di un adeguato concept con cui esitare il prodotto politico.

No concept no pannel”, verrebbe, mutuando dallo slang anglosassone, da ammonire.“

Mancano molte cose per la remuntada di una minimalmente buona politica. Manca una costituency di un progetto universale, dedotto da indispensabili background idealistici e da un pensiero teorico strutturato, di una intelaiatura (anche se non a fitta trama) di ispirazione e di sostenibilità effettiva di qualcosa che si chiami militanza, partecipazione, raccordo col gruppo dirigente, di strumenti permanenti e trasparenti di raccordo con il bacino sociale e culturale di riferimento(che si vuole interpretare a livello di linea politica e di rappresentanza istituzionale).

Tale ordine di riflessione non può non richiamare lo spunto recente di Sabino Cassese, secondo cui “un quarto degli italiani con oltre 14 anni di età non partecipa alla vita politica” (l'ultimo election day dimostrerebbe che in realtà l'asticella della disaffezione si è molto spostata, ben oltre la metà).

Se ci è consentito entrare (anche da esterni) nella riflessione del PD segnaleremmo quanto sostenuto da Calenda: “sovranisti e populisti sono cresciuti anche perché hanno fatto politica, elaborando e presentando un (detestabile) pensiero politico.. Mentre socialdemocratici, liberali e verdi si sono barcamenati tra incoerenza ed impotenza”.

Serietà, lavoro duro, idealismo e coraggio sono indispensabili per la rifondazione in generale della politica e della sinistra in particolare.

Partendo da questa premessa di ordine generale, forniamo (replicando integralmente il documento dem) ai nostri lettori materiale di riflessione.

Proposta di riorganizzazione del PD Cremonese

Il presente documento descrive la proposta di riorganizzazione del Partito Democratico della provincia di Cremona che potrà essere implementata solo dopo l'approvazione dell'Assemblea provinciale: rappresenta una proposta aperta ai contributi di tutti coloro vorranno portare una loro visione che possa essere integrata, resa organica e omogenea alla struttura e alle motivazioni sottese alla necessità di una riorganizzazione in chiave funzionale e politica.

Ragioni sottese alla proposta di riorganizzazione

Le motivazioni che hanno portato a questa proposta derivano da quanto rilevato e raccolto a partire dall'inizio del lavoro della segreteria provinciale che si è insediata nel mese di dicembre 2018 e dopo le tornate elettorali che si sono susseguite da allora. Di seguito un resoconto ed una descrizione, quanto più sintetica possibile, di quanto “in essere” ed in chiusura, la proposta di riorganizzazione e rilancio.

Attuale organizzazione della Federazione provinciale

La Federazione provinciale di Cremona è sempre stata organizzata, secondo Statuto nazionale e regionale, con una segreteria, un'assemblea provinciale e una commissione di garanti (una volta “probiviri”). I ruoli monocratici del PD cremonese sono il segretario provinciale, il tesoriere (su nomina del segretario) ed il presidente dell'assemblea provinciale. Nella formulazione dell'ultima segreteria, quella dopo l'ultimo congresso, sono stati inseriti i Forum (o gruppi di lavoro su specifiche tematiche) che facevano riferimento alle deleghe assegnate ai diversi componenti della segreteria provinciale.

Dal punto di vista delle risorse economiche, le entrate della Federazione provinciale si possono riassumere di seguito:

1. Tesseramento;

2. Emolumento, su base volontaria, derivante da quota parte delle indennità degli eletti negli organismi istituzionali (Parlamento, Consiglio Regionale, sindaci, assessori, consiglieri comunali);

3. Emolumento, su base volontaria, derivante da quota parte delle indennità ricevuta dagli iscritti nominati nelle partecipate del territorio;

4. Feste Democratiche (Feste dell'Unità);

5. Rientro 2x1000 (elettori PD primi contributori nazionali, iniziato dal 2018, rientro sui territori nell'ordine del 2-3% da tot contributo che arriva al nazionale);

6. Donazioni volontarie (presenti ma limitate in frequenza ed entità).

Organizzazione attuale dei territori

Il territorio provinciale era già stato suddiviso, dal PD provinciale, in quattro circondari o “zone” (chiamate così dalla segreteria regionale): Cremonese (Cremona Città e Comuni di cintura), Cremasco (Crema ed il suo circondario), Casalasco (Casalmaggiore e i Comuni del territorio compresi tra Cremona e Casalmaggiore) e le cosiddette “Terre di mezzo”, ovvero quei Comuni che fanno riferimento e gravitano intorno alle città di Soresina, Castelleone e Pizzighettone. Ad oggi - e ormai da tempo - solo due territori si sono strutturati per avere un coordinamento di circondario: il Cremasco e le “Terre di mezzo”. Il circondario cremasco, ad oggi, è il solo che ha sviluppato la sua organizzazione oltre al coordinatore e al coordinamento.

Il circondario cremasco

Il circondario cremasco si è organizzato con un coordinatore eletto, un tesoriere e ha una sede a cui fanno riferimento i circoli di zona. Periodicamente vengono organizzati incontri di circondario e la struttura è funzionale al coordinamento dell'attività politica dei circoli e al coordinamento di iniziative di carattere politico-amministrativo dei comuni amministrati da sindaci, assessori e consiglieri comunali che fanno riferimento al Partito Democratico e al centrosinistra. Fino a poco tempo fa, il circondario, si faceva carico del coordinamento, della redazione e diffusione di giornali periodici “di partito” (verde-blu, etc) in collaborazione con i circoli (soprattutto in termini di contenuti) e questo permetteva, al Partito Democratico, di entrare nelle case dei cittadini di tutti i comuni della zona. La pubblicazione di questi periodici veniva finanziato grazie ai proventi derivanti dalle feste e dalle inserzioni pubblicitarie. Le entrate a bilancio del circondario derivano dal tesseramento, dalle feste che vengono organizzate dai circoli e dalla festa centrale del PD cremasco, a fine estate. L'organizzazione di questo territorio si è rivelata essere particolarmente efficace sia nel coordinamento dell'iniziativa politica sul territorio che per elaborazione e formulazione di progetti di ambito che hanno avuto un'importante ricaduta sui cittadini della zona (nascita di consorzi di gestione e presidio specifiche tematiche, banda larga, ciclabili, etc). Le feste più importanti del circondario, sia in termini di entrate ma soprattutto come presenza e momento di aggregazione, sono la festa centrale di Ombrianello, quella di Pandino e dei circoli limitrofi, quella organizzata dal circolo cittadino di Crema, quella del circolo Pianengo e quella del circolo di Vaiano Cremasco. Ovviamente, così come in altri contesti e situazioni, la pandemia ha messo fortemente in crisi questa organizzazione: impossibilità di organizzare le feste Dem che garantivano non solo un introito all'organizzazione ma permettevano anche momenti di confronto, ritrovo e socializzazione per la cittadinanza oltre che per la nostra comunità politica che godeva di questi momenti di aggregazione per ritrovarsi e ritrovare lo slancio per l'iniziativa politica della stagione a venire.

Il circondario delle Terre di Mezzo

Il circondario delle terre di mezzo raccoglie i circoli del PD di tre comuni importanti quali Soresina, Castelleone e Pizzighettone, oltre a tutti gli altri comuni compresi tra i territori del Cremasco e quelli che gravitano intorno alla Città di Cremona. Al momento ha un coordinatore eletto dai tesserati dei circoli di zona e organizza la festa più importante, nell'ambito del circondario, nel comune di Soresina. Ad oggi è stato, da poco, rinnovato il coordinatore.

Il circondario della Città di Cremona e dei Comuni di cintura

Si tratta di un circondario promosso da tempo ma che non ha ancora trovato tempi e modi per riuscire a costituirsi e a darsi un'organizzazione. Èpresente ed è radicata l'organizzazione dei singoli circoli dei comuni di zona così come l'organizzazione dei circoli della città di Cremona. In questo contesto si rileva la fisiologica difficoltà di interazione tra queste due realtà: la dimensione dei fenomeni e delle dinamiche della città difficilmente si riescono a coordinare con le dimensioni dei medesimi fenomeni a livello dei comuni di cintura. Nonostante ciò si ritiene necessario trovare luoghi e momenti in cui auspicabilmente, realtà confinanti, seppur con dimensioni e portate così diverse, riescano a coordinarsi e a relazionarsi (es.: sui servizi di trasporto urbano vs extraurbano). A tal proposito risulta difficile cercare la similitudine con il circondario cremasco, che rispetto al capoluogo di provincia e alla sua cintura, si distingue per dimensioni e per storia: Crema ed il cremasco sono una realtà più piccola, cresciuta di pari passo insieme al suo circondario ed interagisce con province e realtà molto diverse rispetto a Cremona. Il capoluogo di Provincia, anche per la presenza, all'interno dei suoi confini, di istituzioni e presidi di carattere provinciale (Prefettura, Camera di Commercio, Associazioni di categoria, etc) e poi per il manifestarsi di fenomeni tipici delle città capoluogo, sia in termini di tessuto e dinamiche sociali che in termini di organizzazione dei servizi, necessita di politiche e iniziative che non sempre riescono ad integrarsi e a tenere insieme il carattere di città capoluogo con quello di riferimento dei comuni di cintura. Al momento permangono le organizzazioni di un coordinamento cittadino che regola l'attività dei circoli presenti in città e poi dei circoli dei comuni di cintura che però sono nella necessità di elaborare politiche dei servizi che si intersecano, molto spesso, con i servizi offerti dalla città capoluogo: la decisione se proseguire verso l'obiettivo di un circondario unico o di due distinti spetta ai rispettivi ambiti.

Il circondario del Casalasco (futuro Circondario Oglio Po)

Ad oggi, “Il casalasco” non ha un coordinamento di circondario. Oltre al coordinamento del circolo del comune di Casalmaggiore, esistono i coordinamenti dei circoli dei comuni del territorio che però, al momento, non riescono a coordinare l'azione per una festa di circondario e questo è dovuto soprattutto all'entità e alla distribuzione dei circoli, intesa in termini di numero di iscritti: è difficile immaginare che si riesca a mettere in cantiere più di una festa di carattere territoriale. Ciò nonostante sarebbe importante coordinare l'azione e l'iniziativa politica anche e soprattutto in previsione di momenti in cui il territorio deve trovare la sintesi rispetto ad una proposta politica e alle conseguenti figure che dovranno rappresentare questa proposta. Si rileva inoltre, la necessità, legittima e opportuna, di questa parte di territorio cremonese, di mettersi in relazione e coordinarsi con quella parte di territorio mantovano con cui confina e con cui condivide servizi di carattere territoriale (es. Ospedale Oglio-Po). Qualora, questo coordinamento di circondario, in pieno accordo con i circoli confinanti dei comuni della provincia di Mantova, si costituissero in un circondario che supera e va oltre il confine provinciale, sarà importante che la stessa organizzazione venga riconosciuta e legittimata anche dal PD della provincia di Mantova.

Criticità rilevate a livello politico generale rispetto alla proposta del Partito Democratico calati nelle specificità di carattere locale

La proposta e l'azione politica del Partito Democratico, a livello nazionale, mantiene e ricopre la rappresentanza della maggior parte dell'elettorato di storia e natura riformista e progressista. Ciò nonostante l'area di influenza del PD si è ridotta ed è inserita in un contesto in cui risulta difficile costruire alleanze anche di natura non organica con tutte le altre forze politiche alternative alle destre. Dalla nascita del Partito Democratico, che ha messo insieme le maggiori culture riformiste del Paese, abbiamo assistito all'uscita e al superamento del contesto ideologico dei Partiti di ispirazione e organizzazione di fine ‘900 (la nascita del PD aveva tra i suoi obbiettivi anche quello di velocizzare questo processo), alla globalizzazione e ai grandi cambiamenti del mondo del lavoro che hanno portato grandi cambiamenti, in tempi repentini, nella forza lavoro: questo ha rappresentato un forte stress collettivo che ha riverberato sui corpi sociali, tra i quali i partiti e le associazioni sindacali. Tra questi cambiamenti ci sono gli effetti dell'automazione spinta e l'impatto della tecnologia e delle politiche di produzione basate su analisi predittiva e Industria 4.0. Si tengano presenti, inoltre, anche i grandi cambiamenti nei mezzi di informazione di massa. Tutto questo ha contribuito a mettere a dura prova la storia e l'organizzazione del campo progressista che, non solo in Italia o in Europa, ha fatto molta fatica e tutt'ora sta facendo molta fatica, nel trovare una sintesi organizzativa che gli permetta di riconquistare consenso e presa su una società non preparata a metabolizzare e rielaborare i fenomeni tecnologici e sociali in cui è immersa, per gestire i quali non gli sono stati forniti gli strumenti opportuni che consentissero di reagire di conseguenza, evitando di subirne gli effetti, anche indiretti: il mancato ruolo dei partiti e dei corpi intermedi nel fare in modo che questi passaggi, di carattere epocale, venissero almeno capiti, dai cittadini e dai suoi militanti, è uno dei motivi che ha portato a perdita di consenso, allontanamento dalla politica e dall'impegno amministrativo, disaffezione, alta conflittualità nell'ambito dello stesso campo valoriale, fino al ripiego che ha portato ad un diffuso rifiuto di un pensiero collettivo e il diffondersi di un marcato individualismo. L'insufficiente risposta dei partiti e delle organizzazioni politiche a questi cambi di portata mondiale hanno innescato la formulazione e la crescita di quel pensiero che ha messo in discussione l'utilità della politica (per il ruolo che rivestiva e per come veniva intesa), poiché non essendo stata in grado di interpretare e rispondere ad un cambio radicale delle condizioni di vita delle persone, doveva, quanto meno, essere ridimensionata e portata ai minimi termini come se il problema fosse la Politica e non la qualità della stessa. Questo ha innescato una reazione a catena che ha portato tutti i partiti e le organizzazioni politiche ad errori rispetto ai quali stiamo iniziando a pagare le nefaste conseguenze, già oggi: assecondare questo pensiero e, per esempio, togliere tout court il finanziamento pubblico ai partiti, sta facendo mancare il terreno sotto ai piedi a tutto quello che dalla politica, traeva ispirazione e pensiero (istituzioni forti, derivano, necessariamente, da organizzazioni politiche forti). Da questo punto in poi abbiamo iniziato ad assistere ad una Politica che è sempre più stata soggetta e ostaggio della “pancia” del paese e che quindi ha manifestato e sta manifestando, tuttora, una volubilità ingestibile e impossibile da governare. Da qui la necessità di ritornare ad un'organizzazione che risponda alle esigenze e alle specificità dei territori, facendo in modo che siano i militanti e i cittadini stessi a voler contribuire a costruire un partito che risponda alle esigenze del proprio territorio e del contesto in cui vivono: dobbiamo uscire dalle città e dalle Istituzioni per rimetterci in ascolto dei territori, partendo dai più piccoli e marginali, ritornare nelle periferie e nelle valli: per fare questo dobbiamo avere una struttura che valorizzi e si preoccupi di dare voce a questi territori e quindi una struttura organizzativa che abbia degli esponenti riconoscibili e riconosciuti. Che abbia dei momenti di ritrovo e di sintesi e che si apra, il più possibile, a quelle forme, anche non strutturate, di impegno civico e amministrativo: tutte le esperienze civiche, ad un certo punto, strada facendo, prenderanno consapevolezza di aver bisogno di mettersi in relazione ad un'organizzazione politica che si è organizzata per mettere in campo un'azione coordinata tra i diversi livelli amministrativi: dobbiamo fare in modo di aiutare queste forme di avvicinamento alla politica e farci trovare pronti, nel momento in cui, questi nuclei di impegno, decidano di fare un percorso di crescita ulteriore. Serve creare lo spazio politico e favorire la nascita e la crescita di una leadership politica territoriale, accompagnando i processi e sapendo che questo è un lavoro che darà i primi frutti, solo dopo molto tempo e applicazione. Per fare questo è importante che i territori si sentano protagonisti della costruzione di una proposta politica che li vede coinvolti sin dalle prime fasi e che li tiene convolti sino allo sbocco nelle diverse sedi istituzionali. In tutto questo rientrerà anche l'iniziativa del PD, nazionale e regionale, riferita alle Agorà politiche, che dovrà, necessariamente, integrarsi e saldarsi a questa nostra iniziativa di riorganizzazione di carattere locale.

Proposta organizzativa della Federazione PD di Cremona

A seguire rispetto a quanto formulato precedentemente, si propone una riorganizzazione che sia politica e funzionale e che permetta di distribuire il carico di lavoro sui territori e sui ruoli che sono stati esplicitati in questo documento, rendendo territori ed i suoi rappresentanti, protagonisti nel formulare ed elaborare la proposta politica che aiuti la crescita del proprio territorio e scongiuri la forte tendenza, tuttora in atto, al disimpegno e all'allontanamento dalle istituzioni e dalle organizzazioni politiche. Per fare questo si propone che ciascun territorio si organizzi per avere un coordinamento, un coordinatore, un tesoriere, un responsabile organizzativo ed un referente per la comunicazione e che a questa struttura, facciano riferimento i circoli del territorio, secondo obbiettivi, programma e un'agenda che deve essere costruita sulle specificità stesse del territorio. L'autonomia finanziaria di ciascun territorio diventa un importante obiettivo da perseguire tenendo conto delle diverse situazioni. delle risorse disponibili nei singoli ambiti, di una fondamentale esigenza di sostegno ai contesti in difficoltà e di criteri omogenei condivisi su tutto il territorio provinciale\. Tutto questo deve trovare la disponibilità dell'organizzazione provinciale perché ciascuna proposta che arriva dai territori, rientri in un "quadro" organico di carattere provinciale che rappresenti la sintesi delle istanze che arrivano dai territori e che si spinga sino ai livelli politici e istituzionali, regionali e nazionali, per fare in modo che ciascun territorio non ricada in una posizione di svantaggio o di mancata considerazione e che ciascuno si senta rappresentato. Questa è necessariamente un'organizzazione di carattere federalista, nel senso che deve dare modo ai territori di influenzare i processi decisionali della federazione di cui fa parte. In tal senso, oltre alla permanenza dell'assemblea provinciale, si propone l'inserimento della direzione provinciale, costituita in modo che i membri che ne fanno parte, siano proposti dai territori stessi, nel rispetto della parità di genere e delle sensibilità politiche che compongono la comunità del Partito Democratico sul territorio. La direzione diventerà, quindi, luogo e momento di decisione della linea politica del partito, a valle di una sintesi delle istanze di tutti i territori che ne fanno parte (da statuto, la direzione verrebbe sottoposta al voto dell'assemblea su proposta del segretario). In questo quadro, la segreteria provinciale, assume un ruolo esecutivo e interviene a valle della discussione avvenuta nella direzione provinciale. Avrà il principale compito di trovare una sintesi alle istanze dei circondari e di tenere i rapporti con le istituzioni ed i corpi sociali di carattere provinciale (sindacati, associazioni di categoria, terzo settore, etc) oltre a presidiare e coadiuvare il lavoro dei circondari. L'assemblea provinciale ha il ruolo di governo delle decisioni di carattere organizzativo e di discussione e votazione dei documenti elaborati da segreteria e direzione.

A seguire la proposta di riorganizzazione del PD cremonese:

Assemblea Provinciale: rimane tal quale sia in termini di ruolo che in termini di componenti che ne fanno parte, anche perché frutto dell'esito dell'ultimo congresso. Eventuali surroghe sono successive ad eventuali dimissioni dei componenti in carica.

Direzione Provinciale (da costituire in modo che i membri della stessa arrivino su proposta dei rispettivi circondari) - Luogo di discussione, confronto e costruzione linea politica partito provinciale. Da Statuto, dovrebbe essere e nascere su spinta della segreteria/segretario che la sottopone al voto dell'assemblea. La novità proposta consiste nel fare in modo che il processo, parta dal basso, dai territori: ciascun circondario nominerà 2 rappresentanti in direzione, rispettando quote di genere e sensibilità politiche, passando da uno o più incontri per la scelta dei delegati di ciascun singolo circondario che poi verranno sottoposti al voto dell'Assemblea provinciale. La Direzione avrà un Presidente, su proposta del segretario che avrà il compito di scandire e calendarizzare la discussione politica nell'ambito del Partito Democratico provinciale.

Invitati permanenti alla direzione:

- Componenti Segreteria provinciale

- Rapp. Istituzionali;

- Coordinatori Circondari;

- Presidente Assemblea provinciale.

Coordinamenti dei Circondari: costituzione dei circondari con un processo che parta dal basso, facendo in modo che siano i territori stessi e i circoli del territorio a disegnare i circondari in ragione dei presidi territoriali di competenze in termini di sanità, società partecipate, unione dei comuni, consorzi. Mandato della segretaria del circondario è di organizzare un coordinamento del circondario, comprensivo di coordinatore, vicecoordinatore, tesoriere, responsabile organizzativo e referente per la comunicazione. Obiettivi da condividere per avere almeno una festa del circondario, numero di tessere iscritti del circondario, promozione delle diverse forme di finanziamento (es. promozione 2x1000) e coinvolgimento di figure di riferimento per ogni comune (o quartiere, nel caso si creasse il circondario della Città di Cremona) che rientra nei confini del circondario.

Circondari proposti dalla segreteria provinciale:

1. Città di Cremona;

2. Circondario di Cremona (Comuni di cintura alla Città)

3. Circondario Cremasco;

4. Circondario del Casalasco e(o) dell'Oglio Po;

5. Terre di Mezzo.

A valle delle ultime elezioni amministrative, risulta importante il ruolo dei circoli ed il loro radicamento sul territorio. Importante che il circondario sviluppi un'azione tale per cui, auspicabilmente, in ciascun comune che rientra nel circondario, siamo chiari e riconoscibili i riferimenti del Partito Democratico.

Forum Tematici: Tutti coloro i quali avevano una delega in segreteria, saranno i presidenti dei relativi Forum tematici con l'indicazione di nominare di un segretario del forum in modo che si possa calendarizzare e dare frequenza allo sviluppo e la costruzione dei nostri contenuti. I Forum provinciali ed i relativi riferimenti (presidenti e segretari), verranno ufficializzati nell'ambito dell'assemblea provinciale in cui verrà presentato e sottoposto il presente documento.

Scuola di Politiche e Culture progressiste e riformiste: La Direzione provinciale dovrà individuare il responsabile/coordinatore della scuola politica con mandato di costituzione di un comitato scientifico e organizzazione scuola aperta ad altre sensibilità della sinistra democratica e riformista cremonese, con ulteriore compito di elaborare un calendario annuale di momenti di formazione e di discussione politica su temi e tematiche di attualità politica che riguardano i livelli locale, regionale, nazionale ed europeo. Il gruppo organizzativo che presidierà l'implementazione della scuola, si dovrà munire di strumenti che consentano la partecipazione delle iniziative che organizzerà anche da remoto e con la premura di documentare quanto verrà organizzato, comprese le iniziative ed i contributi di chi sarà chiamato ad intervenire.

Forum amministratori locali: sindaci e amministratori del Partito Democratico e di area centrosinistra per la discussione e condivisione di scelte e proposte che riguardano il territorio e la sua governance.

Forum segretari di circolo della Provincia: convocata dal Segretario e dalla Segreteria provinciale a cadenza mensile, consentendo la connessione e gli interventi da remoto con piattaforme di videoconferenza.

Feste Democratiche (dell'Unità): organizzazione gruppo di lavoro di carattere provinciale che lavori con i circondari in modo da ottimizzare acquisti e fornitori. Ragionamento aperto sulla forma e sulle forme di festa: è un momento di racconto di noi stessi e di apertura e incontro con altre realtà. Favorire momenti di confronto e coinvolgimento giovani e terzo settore (ma non solo). Possibile pensare ad una festa, in provincia, che sia di organizzazione da parte di giovani democratici (stante il fatto che i GD in Provincia di Cremona non ci praticamente più, saranno da rilanciare), con manifestazioni di tematiche e istanze giovanili(...) e con altre comunità presenti sul territorio.

Rapporti con altre comunità e categorie (Politiche, comunità straniere, terzo settore, etc): su mandato della direzione e a carico della segreteria provinciale, dei coordinamenti dei circondari e dei forum tematici. Scopo: conoscere, farci conoscere e far conoscere nostri temi e nostre tematiche sia come iniziativa volta ad una integrazione attiva, sia con lo scopo di creare un canale, attivo e aperto, con le comunità straniere che vivono in provincia di Cremona.

Nuova piattaforma Internet (e Intranet) e presidio presenza del PD su piattaforma di social media. “Sede”, presenza e comunità virtuali del Partito Democratico cremonese: Si propone lo sviluppo di una piattaforma web, che raccolga le pagine ed i contenuti di tutti i circondari e dei singoli circoli e che vada oltre, e superi, l'attuale sito internet della federazione cremonese, in modo che sarà possibile, per utenti profilati (con login e password) tenere traccia di tutti i documenti e i verbali che verranno prodotti in sede di incontri e lavori dei forum provinciali e in modo che sia trasparente e tracciabile il processo di costruzione delle proposte e sia visibile e consultabile, da remoto, il processo di discussione e costruzione della proposta del PD cremonese sui diversi argomenti. La piattaforma avrà una parte visibile dal web, di libero accesso, dove saranno resi pubblici i comunicati stampa, la struttura organizzativa ed i documenti votati in assemblea ed in direzione e poi ci sarà un'altra parte (sezione), accessibile solo per utenti profilati (con login e password), che consenta, a tesserati o a contributori dei diversi documenti e delle diverse tematiche, di poter interagire, anche da remoto, oppure di poter risalire ai motivi delle scelte che hanno portato a determinate posizioni consolidate nei documenti presenti sulla piattaforma. Inoltre, con accesso profilato, sarà possibile anche scaricare materiale informativo, volantini riproducibili in formato digitale e altro materiale di propaganda formulato a livello locale o che arriva dal nazionale. Infine, è auspicabile che la piattaforma consenta anche la possibilità di formulare e raccogliere l'opinione e le opinioni dei simpatizzanti e degli elettori tramite sondaggi mirati (questa sezione è già stata sviluppata dal PD regionale tramite piattaforma “PDlaTua”). I canali social, anche quelli di ciascun circondario e di ciascun circolo, dovranno portare ai contenuti del sito della Federazione, in modo da avere una sola piattaforma su cui gestire contenuti e proposte.

Agorà Democratiche: Su proposta del segretario nazionale, Enrico Letta, nel corso dell'estate 2021, hanno preso forma, sui vari territori, le Agorà Democratiche, con le quali rimettersi in ascolto delle istanze, dei cittadini, delle fragilità e delle potenzialità, di un territorio, di un quartiere, di un comune. Il primo appuntamento provinciale con le Agorà democratiche è avvenuto durante la festa dell'Unità di Ombrianello e a seguire, arriveranno tutte le altre che prenderanno forma sul territorio. A breve invieremo un documento di sintesi sul significato, gli obbiettivi e le modalità con cui prenderanno forma le agorà. Le Agorà avranno un responsabile provinciale che si relazionerà con i livelli regionale e nazionale per implementazione dei modi e dei tempi con cui si dovranno svolgere gli incontri di queste piattaforme.

Coordinamento Donne Dem: forum già costituito che lavora sulle tematiche e sul presidio della parità di genere. Sarà importante che quanto verrà fatto venga esteso ai circondari per un sempre maggior coinvolgimento e sensibilizzazione dei singoli circoli, su queste tematiche.

Comunicazione: proposta di costituzione gruppo di comunicazione che riorganizzi la comunicazione interna e quella verso media (giornali, social, tv, etc), in modo che si gestisca una corretta ed esaustiva comunicazione sia verso tesserati, militanti ed elettori che verso giornali, media tradizionali e social media. Confronto con i responsabili Comunicazione e Social media per creare gruppo di lavoro che presidi la comunicazione del PD provinciale, di quello nazionale e regionale e che elabori modi e tempi per il reperimento delle risorse necessarie in modo che la comunicazione del pd provinciale sia integrata e riesca a coprire le diverse tipologie di utenza (cartaceo vs web).

Segreteria Provinciale (su iniziativa del segretario provinciale):

- segretario: Vittore Soldo;

- vice segretario con incarico di resp. organizzativo: Roberto Galletti;

- Tesoriere: Bruno Fulco

- Cinzia Fontana;

- Leone Lisè;

- Greta Savazzi;

- Francesca Pontiggia

- Andrea Virgilio;

- Stefania Bonaldi;

- Velleda Rivaroli.

Responsabile comunicazione: Alberto Valeri

Responsabile canali social media e sito internet: Giada Casoni

Referente Agorà Democratiche: Gianluca Savoldi

Invitati permanenti alla segreteria provinciale:

- Presidenti Assemblea e Direzione provinciale;

- Rapp. Istituzionali: Luciano Pizzetti, Matteo Piloni;

- Coordinatori Capoluogo e Circondari: Città di Cremona (Luca Burgazzi, segretario cittadino), Cintura Cremona/Circondario cremonese (Rosolino Azzali, reggente), Cremasco (Antonio Geraci, coordinatore eletto), Casalasco (Velleda Rivaroli, reggente) e Terre di Mezzo (Nicola Cantarini, coordinatore eletto)

- Coordinatrice Donne Dem;

- Responsabile comunicazione;

- Responsabile canali social media e sito internet.

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