Sia pure coi nostri tempi di testata periodica, desideriamo non disertare l'opportunità di segnalare ai lettori quello che potrebbe essere l'evento principe dell'offerta cremonese nel campo della cultura e dell'arte: STRADIVARIfestival X edizione. Un rango che è naturalmente insito nella location, di per sé stessa griffe dello sforzo compiuto in questi anni per connotare la specificità del patrimonio artistico-monumentale cremonese e la correlata agenda di eventi. Che, operando sinergicamente, costituiscono un unicum (si può dire?) mondiale; di cui beneficiano le utenze autoctona e esterna e (dovrebbe!) un più generalizzato appealing sulla città della musica, del violino, della liuteria, del Museo del Violino.
Specificità, queste, di cui non sempre si ha adeguata contezza. Distratti come siamo o siamo indotti a esserlo da un difetto di consapevolezze e dall'indotto di un indistinto “pacchetto”, che, puntando sulla quantità, finisce per sviare le percezioni e le priorità.
Con il che non vogliamo affermare l'esclusività assoluta del Museo del Violino e delle ricche attività che vi si svolgono. Vogliamo sommessamente sostenere (e la presentazione dello STRADIVARIfestival ne è l'occasione) che se Cremona vuole scalare le graduatorie delle eccellenze, deve (ovviamente in una vasta visione sinergica anche con le altre risorse/offerte) non perdere minimamente di vista tale centralità.
Diciamolo francamente (e in controtendenza con le certezze autoreferenziali inversamente proporzionali alla fattualità) Cremona sarebbe, nel panorama nazionale della cultura e dell'arte, una delle tante città di medio rango. Con la “spallata” della riqualificazione del Palazzo dell'Arte (che, per tanti anni in odio al suo anfitrione, lo dequalificò a stazione dei torpedoni, palestra, sede scolastica distaccata, sala da ballo) si sono scalate tante posizioni nella gerarchia delle eccellenze. Fino a rendere molto attendibile l'idea che quel Museo, nato tematico ma fortunatamente debordato a molte altre branche del sapere e dell'arte, potesse essere l'innesco di un percorso molto accreditato.
Certo, fin tanto che si somministrano compulsivamente dosi industriali di eventi a porte aperte, di serate a troppa robba, di rassegne gastronomiche/commerciali da suburra (e contestualmente non “ripulisci” il contesto dall'incuria e dalla vandalizzazione), diventa quanto meno problematico “giungere alla meta”. Che avrebbe potuto essere il riconoscimento di “città della cultura”; un rango in sé evanescente, se non fosse per la gittata del richiamo su vocazioni più concrete.
Si era parlato di una candidatura ad iniziativa collettiva e a finalità plurale.
Ci riferiamo all'ipotesi carsharing delle tre citta (Bergamo, Brescia, Cremona) uno sodalizio, che scende in cambio alla vigilia di ogni elezione comunale. Ma che, come nel caso del riconoscimento di “città della cultura” e di altri progetti concreti, funziona a ranghi ridotti (Bergamo e Brescia). I cui Sindaci, dimentichi del cremonese parente povero, si sono inventati piloti di Mille Miglia, proprio per massimizzare la sponsorizzazione del programma del prossimo anno.
Su ciò, non resta che citofonare al sempre più svagato nostro primo cittadino.
E, dato che, partendo dall'annuncio del Festival (annunciato nella recente conferenza stampa in Sala Fiorini con la partecipazione del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, del Direttore Generale Virginia Villa e del Direttore Artistico Roberto Codazzi) ci siamo un po' allargati ad una riflessione che sta sempre nel nostro gozzo), continuiamo larghi ad una riflessione apparentemente non pertinente.
Una riflessione che allunga lo sguardo sulle potenzialità di questa rara eccellenza e, se è consentito, sui processi tendenziali, indotti non dalla consapevole progettualità del ceto istituzionale ma dal traino di intuizioni e testimonianze private.
Cremona ha di fronte a sé la concreta opportunità di imboccare una virtuosa metamorfosi, perorata per decenni, ma mai concretamente perseguita nelle basi fondanti. La nostra città può allargare i perni delle sue tradizionali vocazioni, potenziando seriamente l'approdo a quel “terziario culturale”. Che affonda nelle proprie potenzialità teoriche, ma che con la crescita generalizzata del proprio asset (il Teatro Comunale sottratto a gestione inqualificabile e rilanciato, il Conservatorio, una serie di sodalizi, “privati” ma, come la Società Filodrammatica, accreditati) e, appunto, l'unicum prezioso del MdV, può cessare di essere una chimera e diventare una concreta prospettiva. Cremona può, se consapevole, cambiare il proprio contesto. Che, senza accorgercene, ha iniziato a cambiare e cambierà (con un alto tasso di incidenza sulla riqualificazione del format cittadino).
Prof Fabio Antoldi, direttore del CERSI e docente presso la Cattolica, ha recentemente osservato: “Con il completamento del Campus di Santa Monica si stima che graviteranno nel centro di Cremona fra 4/4000 studenti provenienti da tutt'Italia. Molti vivranno la città, saranno parte di essa e costituiranno non solo un indotto importante, ma anche energia e creatività che potrebbero cadere positivamente sulla città”.
Ecco un'iniezione di “energia e creatività”, che non possono non mobilitare convincimenti, progetti e risorse. Il Festival stradiviariano, che con la sua decima edizione incrocia il 285° di Stradivari, assume, senza nulla togliere ad altre qualificate rassegne, un valore simbolico della capacità di intercettare risposte adeguate a queste consapevolezze.
Sabato 8 ottobre 2022 ore 21
Quarta Bros
Alessandro Quarta violino
Massimo Quarta violino
Agon Ensemble
Domenica 9 ottobre 2022 ore 18
Teatro in Camera
Quartetto d'Archi della Scala:
Francesco Manara violino
Daniele Pascoletti violino
Simonide Braconi viola
Massimo Polidori violoncello
Giuseppe Albanese pianoforte
Sabato 15 ottobre 2022 ore 21
Bestiario d'Amore
Vinicio Capossela voce e pianoforte
Raffaele Tiseo violino
Giovannangelo De Gennaro vihuela e aulofoni
Domenica 16 ottobre 2022 ore 18
Concerto Grosso tra passato e futuro
Laura Marzadori violino
Orchestra Femminile del Mediterraneo
Antonella De Angelis direttore
Sabato 22 ottobre 2022 ore 21
Tango Barocco
Andrés Gabetta violino
Mario Stefano Pietrodarchi bandoneon
Quintetto della London Royal Academy
Domenica 23 ottobre 2022 ore 18
Sonata tra Classico e Romantico
Joshua Bell violino
Peter Dugan pianoforte
Venerdì 18 novembre 2022 ore 21
Recital
Sergej Krylov violino
Alexandra Dovgan pianoforte
Domenica 18 dicembre 2022 ore 18, in occasione dello STRADIVARImemorialday
Anna Tifu violino
Musica Antiqua Latina
Già da oggi saranno disponibili i biglietti del festival presso la biglietteria del Museo del Violino, oppure al link Info & Tickets