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Forum dei lettori. Tanta (o troppa?) robba... /2

  16/05/2023

Di Redazione

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Già, come si vede dalla numerazione della rubrica, il tema, vigorosamente, diciamo, emerso nella sede istituzionale e rimbalzato nella quotidianità dell'informazione e dei social e lestamente, come ormai abitudine dell'etichetta da ballatoio, eclissato dalle hit parade dialettiche, permane, come si evince dal traffico epistolare dei nostri lettori, nel radar della nostra testata.

Diamo dettagliato conto dei contributi pervenuto e, nelle conclusioni, esprimeremo il nostro punto di vista.

Il confronto, ovviamente, continua.

Forum dei lettori

Opportunità di risocializzazione e libertà d'espressione

Sono giorni che il centrodestra di Cremona dimostra di avere come unica preoccupazione la scelta del Comune di garantire il patrocinio ad un evento artistico e culturale che continua a portare vita in città, quale il Tanta Robba Festival.

La rassegna TRF live sotto il Torrazzo vedrà ospite il 2 settembre Rondodasosa e Neima Ezza, due artisti trap dalla storia personale tanto complessa quanto umana, fatta anche di disagio sociale ed emarginazione - sicuramente temi di difficile comprensione da parte di chi predica solo ordine e disciplina e raramente ha dimostrato di comprendere il valore di concetti di importanza costituzionale come l'opportunità di risocializzazione e la libertà d'espressione.

A preoccupare il centrodestra sembra essere anche il dato per cui Cremona risulta, in una mappatura realizzata dal Ministero dell'Interno, come “uno dei centri urbani che deve fare i conti con una presenza sempre più costante di gang giovanili violente”. La soluzione diventa quindi, per Lega e Fratelli d'Italia reprimere, allontanare, una versione contemporanea di “sorvegliare e punire”, anziché aprire le porte della città a qualcuno che sappia raccontare un vissuto in maniera cruda esponendo anche il disagio che crea vivere una emarginazione sociale, culturale ed economica.

Eppure la partecipazione degli esponenti cittadini del centrodestra al Consiglio Comunale tenutosi interamente in carcere lo scorso marzo su iniziativa del Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti avrebbe dovuto insegnare loro qualcosa, che come recitano i murales realizzati all'interno del Teatro di Ca' del Ferro fondamentale è essere “liberi di pensare e di agire per il bene di tutti”, e soprattutto che ergere sempre più muri per isolare chi ha affrontato grandi disagi e difficoltà nella vita non serve a nulla; serve ascoltare e creare occasioni continue, come non ha mai mancato di fare il Tanta Robba Festival - per il bene di tutti.

Gli organizzatori meritano pieno sostegno in nome di un lavoro che da anni cerca di abbattere le barriere culturali e sociali che non fanno che dividere le nostre città e chi le abita, polarizzando inutilmente la marginalità sociale e sposandola con una mentalità estremamente punitiva e carcerocentrica che non ci trova concordi.

Vittoria Costanza Loffi – segretaria del Circolo Cremonese Radicale
Vittoria Costanza Loffi – segretaria del Circolo Cremonese Radicale

Compito della politica leggere le pulsioni espresse dal mondo giovanile

Burgazzi ha un bel coraggio ad allargare il campo ai due rapporti più noti per le loro posizioni contro tutti che per la finalità culturale. Penso che sia un compito della politica leggere le pulsioni che vengono espresse dal mondo giovanile. Spero che non siano solo quelle che appaiono dai comportamenti dei due soggetti. Soggetti che a me sono simpatici, non i più simpatici fra i rapporti, anzi, tuttavia sento che esprimono un certo dissenso e avversione per le espressioni istituzionali e per le forze dell'ordine, che rappresentano le istituzioni "sul campo" quanto meno il campo che loro frequentano, la strada e  le piazze. Strade e piazze che I benpensanti non frequentano. Si lamentano i bravi cristiani, che le strade sono " infestate" da giovinastri ed extracomunitari e di conseguenza loro non le vivono. Purtroppo non le vivessero anche se extracomunitari e giovinastri non ci fossero. Le strade le percorriamo solo in automobile, tranne i pochi avventurosi che usano preferibilmente la bicicletta per compiere le consuete attività domestiche e la frequentazione dei parenti ed amici. Le piazze  sono dedicate alle occasioni: mercatini, ecc.

A Crema resiste ancora il mercato come luogo di incontro ma va sempre più perdendo presa.

Questo per dire il senso di estraneità da un ceto medio e degli anziani in particolare, verso la città. 

Estraneità innescata, credo, anche dalla sconsiderata decisione di certe amministrazioni, tipo Crema e Cremona, di integrare siti orientativi simbolo, come porta Venezia e Porta Po a Cremona con altri nomi che non avevano e non hanno la stessa capacità evocativa.

Hanno trasformato il territorio chiedendo ai loro abitanti anziani di reimpostare i loro radar mnemonici.

I giovani aprono Google maps e si orientano. Gli anziani domandano ai nipoti.

Scusa la digressione ma è un modo per esplicitare che ci sono due mondi paralleli che non si parlano.

È quindi opportuno che si promuovano occasioni di incontro, auguriamoci non scontro, ma andrebbe bene comunque perché fra due che non si parlano è possibile che ci sia uno scontro, ma ogni divergenza offre possibilità di riflessione, di incontro e, chissà, di innamoramento.

Alessandro Gaboardi,Crema
Alessandro Gaboardi,Crema

Senza preconcetti e senza giudicare nessuno

Solo ora ho potuto leggere ed approfondire le newsletter che mi hai inviato. La risposta dell'Assessore Burgazzi all'interrogazione di Simona Sommi mi è parsa ben articolata, ma non mi ha convinto. Quando dice che abbiamo perso la fiducia nei nostri giovani che con la loro musica veicolano il loro riscatto sociale penso sia vero solo in parte. Dice che vuole una città rigenerata ed accogliente con un'attenzione profonda verso il tessuto sociale giovanile e quindi reprimere iniziative culturali che si muovono in città, tipo il Tanta Robba Festival, non aiuta nessuno. Anche questo lo trovo riduttivo, ho letto sulla rivista mensile del Touring Club Italiano che vengono giovani da tutto il mondo per studiare musica e liuteria trasformando una città di provincia in un'icona musicale mondiale e che l'estate cittadina si animerà ulteriormente durante il Cremona Summer Festival con un programma ricco di masterclass e concerti. Senza preconcetti e senza giudicare nessuno per i propri gusti musicali mi sento di applaudire da cittadina vicentina a tutte le iniziative culturali di Cremona prese, però, in sicurezza e senza provocazioni violente.

Caterina Lozza - Vicenza, 10 meggio 2023
Caterina Lozza - Vicenza, 10 meggio 2023

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L'intervistato è un privilegiato: ha incontrato 5 o 6 volte il padre. E questo è già, anche se non il principale motivo, della pletora di recriminazioni alla base dei fondamentali che alimentano il filone “artistico” e l'impianto “ideologico”. Lo scrivente è figlio di ragazza madre, che, impiegata per 40 anni alla Pirelli, si è stremata per tirarlo su bene, per farlo studiare e preparargli una buona vita (poi, siccome nessuno è perfetto, è diventato socialista!). Si  capisce che sono contesti diversi, imparagonabili.  Si capisce l'impronta della redenzione. Ma la regressione dei tempi rende delisted d'ufficio (semplificando) tutta la compagnia dei Beccaria-Verri, Milani, Montessori. Tutta la risposta illuministico-redentrice è posta "fuori mercato" da un'ondata reattiva, non giustificabile ma da rapportare alla difficile metabolizzazione etica. Che è in capo ai macro fenomeni dei flussi, dell'accoglienza inclusione, della latente insicurezza (per non dire illegalità) diffusa, della diffusione di "stili esistenziali" incompatibili sia con un progetto comunitario di tratto illuministico sia con la sostenibilità sistemica. Ma, caro rap, che cazzo vuol dire...io vivo in location fatiscente e abusiva...e lo sky line di fronte è fatto di scintillante Milano! E che, quindi, il tuo (e di milioni di teen agers, alloctoni ed autoctoni) essere contras è giustificato ed emulabile. Al punto che i corpi intermedi civili e sociali, interpreti dell'afflato comunitario inclusivo, fanno della versione "artistico"-divulgativa un brand distintivo e mobilitante. E al punto che la governance, influenzata da certe chiavi di lettura (magari apprezzabili dal punto di vista spirituale ed eticomorale), non può girare la testa dall'altra parte e prestarsi ad una partnership. Che, se non adeguatamente focalizzata e motivata, non solo alimenta certi animal spirits politici, ma, ciò che è peggio, intriga aliquote di opinione e di consenso in partenza non reazionarie. E veniamo ad un altro punto (su cui ci facciamo latori di un sentiment diffuso in contesti "moderati"). Come direbbe il deputato comunista Gasman (La terrazza) "ci siamo stufati di essere troppo buoni e comprensivi". Nella fattispecie di essere iscritti d'ufficio nell'elenco dei trogloditi ostracizzati, se non ti fai andar bene gli endorsements verso gli esclusi, verso le instancabili campagne militanti, verso la meccanica trasposizione nei pannels del governo locale. Molta gente non accetta l'automatismo interpretativo e giustificativo, di assimilazione secondo cui, siccome sono il portato dei "flussi" (per gli accolti) e siccome sono socioeconomicamente sfavorito, protesto, delinquo, canto incitando alla droga, alla contestazione, ai comportamenti eversivi. Praticare il "buonismo" redentore nell'azione amministrativa, è una via "facilior", poco nobile e, soprattutto, sterile in termine di "ritorno". Lo dimostra il trend elettorale, recente e stimabile. Loocking my leeps: al bacino sociale culturale, moderato e progressista, è venuta a noia la paccottiglia "della troppa robba".

Finiamo qui. Qualcosa in canna lo teniamo; da utilizzare nel prossimo incrocio dialettico.

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