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Focus sanità /27

La parola ai lettori e ai rappresentanti istituzionali

  29/08/2024

Di Redazione

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Pubblichiamo di seguito, ringraziando l'autore, l'ampio e approfondito report sullo stato dell'arte della procedura per la realizzazione del “nuovo” nosocomio del geometra Giorgio Mantovani.

Iniziati lavori di riqualificazione-manutenzione e ristrutturazione dell'Ospedale Maggiore di Cremona

Cronaca di uno spreco annunciato

L'evasione fiscale in Italia ammonta a circa 85 miliardi di euro, cifra raccapricciante, ma sembra un niente nei confronti degli sprechi della Pubblica Amministrazione che ammonterebbero a 180 miliardi di euro l'anno (studio della C.G.I.A. di Mestre).

I fautori di “Quer pasticciaccio brutto” di Largo Priori Emilio CR, contribuiranno all'aumento dell'importo degli sprechi e saranno candidati, di diritto, ad accedere nella mala Amministrazione Pubblica. Vediamo, in sintesi, come sostenere queste affermazioni - La Regione Lombardia ha deliberato finanziamenti per opere di riqualificazione-manutenzione destinati all'Ospedale Maggiore, tra cui: - messa a norma dell'impianto antincendio; - nuova distribuzione del pronto soccorso; - 30 milioni di euro per la demolizione dell'attuale Ospedale. Notizia, quest'ultima, pubblicizzata sui media, con solerte anticipo, almeno dieci anni prima dell'eventuale utilizzo. Un monito per segnalare che la procedura per il nuovo H prosegue, nonostante la contrarietà iterata di migliaia di cittadini Cremonesi.

Davanti all'inevitabile necessità di ristrutturare l'attuale H, questi ed altri lavori necessari e improcrastinabili che seguiranno saranno, come afferma Asl, eseguiti solo per tamponare le attuali esigenze del Maggiore, con minimali interventi sufficienti per mantenerlo adeguato allo svolgimento delle sue funzioni durante tutti gli anni necessari per terminare il nuovo, con il risultato che durante quel periodo, circa 10 anni, i pazienti Cremonesi avranno un Ospedale rabberciato, non propriamente consono alle sue funzioni, costretti a farsi curare in nosocomi di Città limitrofe e in strutture private. Tutti i costi sostenuti per i lavori, se pur saranno minimi, di manutenzione-ristrutturazione ed aggiornamento delle attrezzature ed impianti, andranno sprecati insieme agli importi per la demolizione dell'immobile. Il totale lo possiamo solo ipotizzare, ma attingendo dal modello per la stima dei costi teorici di manutenzione di altri Ospedali similari, possiamo considerare l'importo di circa euro 60 milioni totali per 10 anni. Aggiungendo Euro 30 milioni per la demolizione, avremo un primo spreco di euro 90 milioni.

Il DG Dott. Belleri nell'incontro avuto negli uffici Asl è stato molto gentile, ma dopo aver ascoltato le ragioni del No al nuovo Ospedale, non si è trattenuto sull'argomento, ma con la proiezione di ampie slides, ha illustrato tutte le qualità del progetto del nuovo Ospedale, esaltandolo sia sotto l'aspetto architettonico che funzionale. Il progetto vincitore ha enormi criticità, che in seguito segnaliamo, sia sotto l'aspetto economico ed in particolare quello realizzativo. Poteva avere un senso (“anche se un senso…. non ce l'ha”), ipotizzare la sua costruzione in una area nuova, distante dall'attuale. Anche questa ipotesi non avrebbe però incontrato l'approvazione dei cittadini Cremonesi, perché hanno già un Ospedale, deve essere solo riqualificarlo. Lo stesso Dott. Rossi, ex DG Asl, prima del bando per il nuovo H, si era espresso per la riqualificazione, ma i responsabili politici locali, (li ha chiamati “vostri”) hanno optato per il nuovo. Purtroppo, i “nostri” politici non hanno la cultura necessaria per intavolare un vero dialogo con gli architetti star che ingaggiano i quali dal canto loro non sono interessati alla sfida di un limite sociale, di attenzione per evitare sprechi che ricadono sulla comunità. I loro progetti sono commissionati da enti, amministrazione pubbliche ed I controlli tecnici-amministrativi non sono al pari dei committenti privati, che rischiano risorse proprie. Spesso, meglio, normalmente, i budget iniziali messi a disposizione per le opere Pubbliche aumentano a dismisura, ma poco importa, tanto rientrano nei 180 miliardi di sprechi della Pubblica Amministrazione.

La scelta per il nuovo H è stata supportata dal quotidiano locale che per l'occasione ha censurato la pubblicazione delle ragioni dei sostenitori per il NO nuovo H - Disarmante il “coup de theatre” inscenato con gli ignari bambini delle elementari, coinvolgendoli nella presentazione del progetto Cuccinella, senza un contradditorio, ma con l'intervento, avvilente, dello stesso professionista.

Sono poi seguite altre banali fake news, senza fondamento, solo per cercare di influenzare l'opinione pubblica. Vediamo le più sorprendenti: - 1 - che non fosse possibile l'intervento antisismico se non con lavori molto invasivi e costosi – Al contrario oggi l'antisismico è un intervento leggero, con fibre di carbonio ed altri materiali compositi, che non alterano i carichi e l'estetica della struttura, praticamente invisibili, di veloce applicazione senza la necessità di interrompere l'attività ospedaliera; 2 - che l'attuale H fosse troppo vecchio (55 anni – dovremmo demolire tutte le dighe che superano di molto questa età), - senza la possibilità di modifiche per ampliare e ottimizzare gli spazi. Affermazioni disinvolte. Non sono mai state fatte analisi sulla qualità, degrado ed obsolescenza funzionale, tecnologica, economica dell'immobile, prima di dichiararlo inadatto al recupero-riqualificazione; - 3 - che il pronto soccorso fosse sempre intasato e quindi era necessario costruirne uno nuovo, più grande – E' ormai risaputo che il problema si risolve con la realizzazione degli ambulatori, funzionanti, di prossimità – vedi esempi a Mantova, Bologna ed altri.

Le condizioni del Maggiore richiedono inevitabili necessità di ristrutturazione, di miglioramenti, ma le infrastrutture sono flessibili, non obsolescenti, è un edificio in grado di adattarsi a nuove necessità ed accogliere usi diversi dagli attuali.

Dall'esperienza di Imprese che hanno già affrontato la ristrutturazione di Ospedali in esercizio, sappiamo che è uno degli interventi più delicati che si possa affrontare ed importante di fronte all'evolversi del mondo medico-sanitario.

È indispensabile che l'Asl si doti di un progetto di ristrutturazione, anche redatto dai Tecnici interni che, sicuramente, sanno cogliere le vere esigenze di un Ospedale proiettato nel futuro e pianificare bene la distribuzione interna, prevedendo, sé necessario, di ampliare e ottimizzare spazi come le aree ambulatoriali, presidi chirurgici, servizi centrali di intervento e diagnosi, unità di ricovero.

Oppure un appalto-concorso interpellando Ditte specializzate in ristrutturazioni, antisismico, risparmio energetico, aspetto architettonico etc. -Il Maggiore è un edificio in grado di rispondere a nuove necessità, adattabile ai cambiamenti, non presenta vincoli che ostacolino una perfetta riqualificazione, senza chiedere grossi interventi edilizi. La riqualificazione-ristrutturazione consente di intervenire a stralci, a step, e permette di destrutturare i percorsi delle nuove realizzazioni, oltre a garantire la possibilità di perfezionare acquisizioni o realizzare lavori rivolgendosi puntualmente e distintamente agli operatori più competenti e competitivi. L'uso del sistema off. Site, costruire a secco con elementi prefabbricati che poi vengono assemblati in cantiere, permette anche interventi di messa in sicurezza antisismica, l'adeguamento per il risparmio energetico e di tutti i sistemi tecnologici, antincendio etc. presenti nel nostro Ospedale e che a tutt'oggi soffrono di trascuratezza e mancanza di manutenzione. L'intervento di riqualificazione con il sistema off-Site non produce inquinamento, non crea disagi ai pazienti ed alla fine dei lavori, durata di 5-7 anni, avremo un Ospedale in assoluto al passo con i tempi e con un aspetto Architettonico, estetico, accattivante e di notevole bellezza.

Il Dott. Belleri, Dg. Dell'Asl. ha già programmato i primi lavori di manutenzione-ristrutturazione del Maggiore, con l'accortezza necessaria e senza, a suo dire, creare disagi ai pazienti ricoverati. Con lo stesso criterio di intervento e con i sistemi e tempi, sopra descritti, si possono realizzare tutte le opere edili di ristrutturazione ed adeguamento impiantistico, ma non con interventi minimali e precari, che servirebbero solo per sprecare risorse, ma seguendo un progetto dettagliato dei lavori e dei tempi. Alla fine, ripetiamo, avremo un Ospedale efficientissimo e proiettato nel futuro.

Tecnici, politici, amministratori pubblici e qualche silente vassallo, sono obbiettivamente consapevoli che il progetto per il nuovo H dell'Arch. Cuccinella non sia realizzabile, salvo che, irresponsabilmente, si vogliano buttare centinaia di milioni e creare disagi per 10-13 anni ai pazienti ricoverati ed a tutti i cittadini che devono frequentare il Maggiore e non solo.

Vediamo di evidenziare le maggiori incongruenze partendo dal bando redatto per il progetto del nuovo ospedale.

Dei 5 progetti finalisti, 4 hanno previsto il nuovo H nelle aree libere dell'attuale complesso Ospedaliero, mentre il progetto vincente è previsto in prossimità e sul sedime dell'esistente – Antecedente l'inizio dei lavori si dovranno demolire alcuni apparati dell'ospedale, occupano la superfice del nuovo progetto, e per completare l'opera, sarà necessario demolire il Maggiore, con tutti i disagi che non è difficile, per nessuno, immaginare.

Esaminando il “QUADRO ECONOMICO FINANZIARIO” e il corrispondente “QUADRO TECNICO ECONOMICO” relativo al bando, si legge che per determinare i costi complessivi dell'intervento, i Tecnici Asl si sono avvalsi di costi parametrici riferiti a nuove strutture ospedaliere, preventivati nel 2018 e 2020, dove il costo per posto letto era considerato di 310 mila euro, mentre, sullo stesso quadro economico viene riferito che per la costruzione e ristrutturazione dell'ospedale di Padova, già nel 2020, avevano preventivato un costo di euro 472 mila per posto letto ( per 1250 p.l.). Con gli aumenti dei costi per l'edilizia, le materie prime ect., i costi economici per la realizzazione di Ospedali dai 450 ai 600 posti letto, sono oggi stimati euro 450-500 mila posto letto.

Tutta la documentazione relativa al bando di concorso da adito a molte perplessità. Ne riepiloghiamo alcune emblematiche: Nell' area del nuovo ospedale c'è una zona (delimitata in modo incredibilmente generico) con l'indicazione DISCARICA DISMESSA! Nella tavola della PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE. l'area dell'ospedale risulta divisa in due zone: una parte con pericolosità maggiore e l'altra con pericolosità minore! Nella tavola della SENSIBILITA' SISMICA, l'area è descritta come NON INDAGATA! Nella tavola della COMPONENTE GEOLOGICA, risulta che la falda idrica è a profondità minore di 5 metri. Discarica di che tipo? È possibile una bonifica? In quali tempi? a che costi? Come mai il progetto prevede di costruire sull'area della discarica senza avere la certezza della bonifica? Perché prima di emettere il bando non è stata indagata la sensibilità sismica dell'area? Internamente all'anello del nuovo ospedale è previsto un “laghetto” che dovrebbe funzionale come depuratore e filtro biologico delle acque. Indubbiamente la soluzione sarebbe ecologica e naturalistica, ma questa sembra proprio una presa in giro. Esiste un sistema di depurazione comunale e vogliono realizzare una “lanca” proprio al centro dell'ospedale? Sappiamo benissimo che cosa comporta questo tipo di depurazione, i costi di manutenzione e del personale che possa garantire costantemente la salute delle piante. E in estate sarà il buen retiro delle zanzare. Ma è il caso di affidare l'efficienza di un ospedale ad un sistema di depurazione che può andare in crisi da un momento all'altro?

Concludo con la più realistica previsione dei costi necessari per la costruzione di un nuovo Ospedale a Cremona:

  • Per la realizzazione della SCATOLA EDILIZIA e dotazioni tecnologiche – 500.000x600 p.l. -euro 300.000.000,00
  • Per acquisto nuovi arredi e il valore degli attuali che andranno persi - euro 45.000.000,00
  • Per MANUTENZIONE ed ADEGUAMENTO degli impianti tecnologici e lavori edili per 10 anni -euro 60.000.000,00
  • Per spese TECNICHE - euro 20.000.000,00
  • Per somme disposizione, verde, viabilità ecc. - euro 24.000.000,00
  • Per DEMOLIZIONE attuale H - euro 30.000.000,00
  • Per perdita VALORE dell'esistente - euro 100.000.000,00 TOTALE COSTO NUOVO EDIFICIO

Più PERDITA VALORI ATTUALI - euro 579.000.000,00

COSTI PARAMETRATI AD INTERVENTI RECENTI Di RIABILITAZIONE DI EDIFICI OSPEDALIERI - euro 160.000.000,00

CON L'INTERVENTO DI RIABILITAZIONE SI RISPARMIANO - euro 419.000.000,00

Termino e mi rivolgo a due amici politici, di idee contrastanti, ma solidali nell'affare nuovo ospedale, intelligenti, acculturati, con un certo carisma. Sono capacità, doti che non vi eludano dalle vostre responsabilità. Le opere per la costruzione di un nuovo ospedale sarebbero uno sperpero di risorse, una loro distrazione da utilizzi potenzialmente più produttivi e necessari, come gli ambulatori di prossimità, un palazzetto dello sport, ecc. Un Paese come il nostro non può permettersi di sprecare risorse Pubbliche ai danni della collettività. Molte persone hanno maturato la consapevolezza che il progetto nuovo H è irrealizzabile. se non viene fermata la procedura attuativa, miei cari amici politici, Luciano, Massimiliano, avremo l'attuale H che, privo di un progetto di riqualificazione, risulterà solo rabberciato, ed il nuovo costruito, se va bene, solo a metà per mancanza di finanziamenti. Non possiamo più cantare “...che sarà sarà…” – prendetevi le vostre responsabilità, e meditate sull'aforisma allegato.

Giorgio Mantovani

Cremona 26 agosto 2024

A corredo del contributo di Giorgio Mantovani pubblichiamo alcune immagini del citato incontro del recente incontro tra il Direttore Generale, con i giornalisti, con i dipendenti di ASST Cremona, presso l'Ospedale di Cremona e l'Ospedale Oglio Po.

Ça va sans dire…

…sia la nostra piena condivisione dello spirito e dei contenuti dell'importante scritto di Mantovani sia il riconoscimento di questo gesto di testimonianza attiva, che vede (come proferirebbero alcuni ambienti gauchiste) insoumises e tutt'altro che disposte a deporre le armi dialettiche (anche se…) le voci di profonda contestazione nei confronti di questo scombiccherato gioco di sviamento delle effettive cause e responsabilità del tracollo della sanità territoriale.

Questo aggregato civico si è presentato sin dall'inizio non già come una delle testimonianze di contrarians (per quanto l'enormità dell'operazione lo avrebbe comportato).

Da due anni un ampio schieramento popolare (dimostrato da migliaia di firme apposte alla petizione per la riqualificazione) si esprime attraverso un'azione di denuncia, coinvolgente, documentata, particolareggiata. Del è emblematico lo scritto di Mantovani, che si aggiunge ad altri precedenti.

L'autore chiama in causa l'establishment politico-istituzionale, che, per effetto dell'appena archiviato election day avrebbe avuto una formidabile occasione per porre al centro del confronto strategico anche lo stato dell'assolvimento da parte dei poteri pubblici del dovere di cura della salute.

Vero che non appartiene direttamente agli incombenti della rete istituzionale territoriale. Ma lo stato di totale degrado del servizio imporrebbe un gesto vertical di sostegno del diritto negato. Noi, come testata non abbiamo mai cessato di insistere su questo sforzo di armonizzazione e convergenza che centralizzasse la problematica. Fin qui l'establishment locale o si è chiamato fuori o addirittura ha sostenuto la logica deviante dell'Assessorato Regionale e del vertice Aziendale.

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