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Focus impianto biometano /7

Aggiornamento sull’attività della mobilitazione di cittadinanza attiva

  23/11/2023

Di Redazione

Focus+impianto+biometano+%2f7

Beh… più che aggiornamenti espliciti e diretti, si tratterebbe di deduzioni da trarre sia dal alcuni precedenti che da pronunciamenti recenti.

Entrambi (uno, la posizione del Presidente del Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona che costituisce un autorevole pronunciamento in materia; l'altro, l'annuncio da parte della Provincia della richiesta di sospensione, da parte del richiedente A2a, dei termini di 180 giorni per il deposito della documentazione integrativa)

Due elementi che non possono non indurre a pensare che l'operazione possa assumere il profilo di quella parte del Bollettino di Diaz (i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza).

Non è proprio così nella forma e scontato nell'esito. Ma come dice il presidente del Comitato Lipara, che insieme ai Sindaci dei Comuni limitrofi e ad un movimento coeso e determinato ha condotto questa importante testimonianza di cittadinanza attiva. Ma il preannuncio di un esito non così scontato come dava “la stanza dei bottoni” dei poteri appare nei passi compiuti recentemente.

Tra meno di un anno il corpo elettorale verrà chiamato alle urne per il rinnovo della consiliatura e del vertice del governo municipale.

La nomenklatura in carica si trova alle prese, oltre che con questa vicenda dell'impianto Biometano, anche con la diffusa contestazione al cosiddetto nuovo ospedale, e con la denuncia di una politica urbanistica che si presta molto al rilievo di “mani sulla città”.

Nel compiacerci con i testimoni di questa battaglia civile (e con noi stessi che l'abbiamo sostenuta), rileviamo, come ci suggerisce Luigi Lipara, “cosa può scatenare una forza calma che punta con lucidità a un obiettivo chiaro”.

OGGETTO: PROVVEDIMENTO AUTORIZZATORIO UNICO AI SENSI DELL'ART 27 BIS DEL D.LGS. 152/2006 DI COMPETENZA PROVINCIALE, RELATIVA AL PROGETTO NUOVO IMPIANTO AGRICOLO DI DIGESTIONE ANAEROBICA CON CAPACITA' PRODUTTIVA DI 500 SM3/H DI BIOMETANO DA REALIZZARSI IN COMUNE DI CREMONA. Comunicazione

Proponente: Fragea s.r.l. Società Agricola [Rif. nel sistema informativo regionale “S.I.L.V.I.A.”: VIA0094-CR].

Con riferimento al progetto in oggetto, si comunica che la Società Proponente ha richiesto, con nota in atti prot. n. 95156 del 7/11/2023, la sospensione dei termini di 180 giorni per il deposito della documentazione integrativa di cui alla nota di questa A.C., prot. n. 86011 del 9/10/2023.

Viste le motivazioni addotte, si comunica l'accoglimento della richiesta; pertanto, il nuovo termine per il deposito di detta documentazione deve intendersi rideterminato all'8/05/2024.

Si coglie l'occasione per allegare alla presente la nota inviata da Legambiente Cremona- Circolo Vedo Verde, pervenuta in data 2/11/2023 (prot. prov. n. 93742), affinché la Ditta ne tenga conto nell'elaborazione della documentazione integrativa.

Si ricorda che, qualora entro il termine stabilito il proponente non depositi la documentazione completa degli elementi mancanti, ovvero la documentazione richiesta non sia ritenuta idonea e sufficiente a determinare ulteriori sviluppi dell'istruttoria in argomento, si provvederà alla formale archiviazione dell'istanza.

Distinti saluti.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

(dott.ssa Barbara Pisaroni)

Il Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona ha partecipato come uditore alla conferenza di servizio del 15/09/2023. Preso atto delle integrazioni inviate in data 09/10/2023 dal proponente,procediamo alle seguenti osservazioni che non vengono superate dalle integrazioni prodotte dal proponente.

Si premette che la Provincia di Cremona è prima in Italia per numero e concentrazione di impianti di biogas con 154 installazioni e per più di un terzo di queste finiranno gli incentivi statali nei prossimidue anni. È probabile che saranno riconvertite o sostituite con nuovi impianti a biometano per poter usufruire dei nuovi incentivi previsti per questa tipologia o semplicemente abbandonate. Prima di pensare di costruire nuovi impianti, sarebbe bene capire come dare un futuro a quelli che rischiano di diventare precocemente delle dismissioni. Alla luce di ciò, poiché esiste un evidente problema di reperimento di biomasse in filiera corta, è necessaria una pianificazione territoriale degli eventuali nuovi impianti a biometano, tenendo anche conto della necessità di una programmazione agricola che contempli la riduzione dei capi allevati. Il Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona chiede di integrare ulteriormente rispetto ai seguenti punti:

  1. informazioni dettagliate circa la dieta dell'impianto, la provenienza delle biomasse impiegate e la sostenibilità delle stesse, stante quanto previsto dal Decreto Biometano in essere;
  2. la verifica della viabilità interessata al conferimento delle biomasse all'impianto, con riguardo sia all'attraversamento di centri abitati, sia al numero di mezzi giornalieri usati considerando il contesto di forte compromissione ambientale esistente;
  3. la verifica della vicinanza a centri sensibili a emissioni odorigene;
  4. un'individuazione precisa e puntuale dei quantitativi e delle aree previste per gli spandimenti dell'ammendante derivato dal trattamento del digestato e, nello specifico, gli apporti di azoto reattivo ai suoli, a cui occorre porre attenzione particolare stante che la Provincia di Cremona è in zona critica per i nitrati;
  5. un chiarimento circa il recupero dell'acqua derivante dall'impianto, risorsa importante stante la situazione di siccità crescente sul territorio;
  6. informazioni sul ciclo impiantistico, con particolare riferimento al recupero di CO2 e solfato d'ammonio;
  7. informazioni sulle emissioni in aria, in particolare per quanto riguarda ammoniaca ed altri precursori della formazione di particolato secondario, visto che nella classifica della qualità dell'aria dell'Agenzia Europea dell'Ambiente la città di Cremona risulta tra le peggiori per polveri sottili;
  8. in merito al nuovo progetto che A2A presenterà e che sarà sottoposto a V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), il Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona chiede una puntuale verifica di compatibilità della localizzazione rispetto alla strumentazione urbanistica vigente locale e sovracomunale (PTR, PTCP, PGT), alla presenza di un Corridoio Ecologico Primario, ai vincoli paesaggistici e idrogeologici e alla coerenza con la preesistenza del PLIS del Po e del Morbasco, il cui quadro pianificatore e normativo è di seguito sintetizzato:
    1. Area prioritaria per la biodiversità n. 25 “Fiume Po”, elemento di primo livello del Settore 136 “Po di San Daniele Po” della Rete Ecologica Regionale (infrastruttura regionale prioritaria prevista dal PTR, vedi DGR 10962/2009) che al paragrafo 2.5, prevede, come regola da seguire negli strumenti di pianificazione, che si eviti l'inserimento delle “aree di trasformazione” previste dai P.G.T. negli elementi di primo livello della R.E.R.
    2. PLIS del Po e del Morbasco (L. r. 86/'83) che rappresenta una forma di tutela normata dal P.G.T. finalizzata al recupero e valorizzazione e risanamento (anche mediante trasferimento di funzioni improprie e incompatibili con superamento delle situazioni di degrado e inquinamento) dei caratteri paesaggistici, storici, ambientali, naturalistici ed agricoli del territorio laddove prioritario appare pertanto l'obiettivo di salvaguardare i suoli esistenti evitando altro consumo di suolo.
    3. Ambito agricolo strategico AA3 di rilevanza ecologico-ambientale e paesaggistica che prevede il mantenimento, valorizzazione e promozione dell'agricoltura, sulla base dell'elevato valore agronomico dei suoli e degli spiccati caratteri paesaggistici e ambientali laddove non sono ammessi impianti per la produzione di energia rinnovabile da fonte agricola superiori a 100 Kwa ex DM 6/02/2012.
    4. Relazione geologica e di caratterizzazione Geotecnica – Elaborato 11A) che evidenzia la presenza di falda caratterizzata da notevoli escursioni piezometriche e presenza di acqua a quota prossima a quella del piano campagna (rif. Pag. 23, 24, 26–27)
    5. Grado di sensibilità del Paesaggio: elevata, art.4 delle Disposizioni attuative del Documento di Piano

Il Presidente del Circolo Vedo Verde, Legambiente, Cremona.

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