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Ultimissime dall'America

Luigi Cazzaniga descrive la vigilia dell'esito del voto

  02/11/2020

Di Roberta Tosetti

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Luigi Cazzaniga freme. L'America al voto.


Vigilia di un risultato che eleggerà il prossimo Mr President degli States. Mentre gira tra le vie di Soho, nel cuore di Manhattan, uno dei luoghi più chic dello shopping con la moglie Ilka, Cazzaniga registra gli umori degli Americani alla vigilia del voto.

Ecco cosa scrive:

Oggi fa freddo. Stanno chiudendo con assi di legno tutti i negozi fichi. Grande tensione e aspettativa. Trump continua a fare comizi uno dopo l'altro in diversi stati. Ieri ne ha passati quattro. Come andare da Roma a Parigi, poi a Londra e infine a Mosca; parlare per due ore ad ogni fermata attraverso varie condizioni climatiche (dal freddo al caldo) tanto per dare l'idea delle distanze...

Biden lo danno avanti di 10 punti secondo il Wall Street Journal (che è di destra). Quindi tutti sperano. Intanto, carovane di macchine con bandiere di Tramp e degli USA bloccano ponti e autostrade. Per contrastare il Covid tutti si aspettano a NY un lockdown in stile europeo e corrono a fare scorte.

Sabato sotto casa all'interno di un giardino c'era un party vietato. Dopo un po' mi sono rotto e ho chiamato chi di dovere per farli smettere.

Biden è in giro con Obama. Sembra una storia del passato, con l'anziano che fa il presidente e il giovane che l'aiuta coi comizi. I comizi dopo un po' sono sempre gli stessi, eccetto quelli del solito Trump, tra cui l'ultimo che ho ascoltato, nel quale accusava i dottori di curare piu malati di covid di quelli che ci sono in realtà, per marciarci sopra.

Sono al supermercato a fare scorte di carta igienica e vitamine.

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