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Su L'EcoRassegna della stampa correlata - "CUI PRODEST?"

Contributo di Alex Gaboardi

  16/09/2021

Di Redazione

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Sulla precedente riflessione, intitolata “CUI PRODEST?” e concernente i difficili percorsi dei tentativi di convergenza degli strumenti editoriali e del movimento politico socialista, abbiamo ricevuto un riscontro da parte di Alessandro Gaboardi. Lo pubblichiamo di seguito. E lo commenteremo con adeguata risposta. 

Caro Direttore, devo dire che condivido in pieno l'analisi di Cicchitto e anche il suo giudizio sulla vicenda della titolarità del giornale.  

Bene hai fatto a tirarti fuori dalla contesa anche perché non capisco o non sono esplicitate le motivazioni. Posso intuire ma mi addentrerei in cattivi pensieri. Commenteremo gli articoli pubblicati nell'ambito del gruppo dell'Avanti! di Crema.

Alessandro Gaboardi 

Fa sempre piacere essere condivisi. Quand'anche io apprezzi non meno essere contraddetto. Conosco per filo e per segno la vicenda che, da sola, non giustificherebbe ma spiegherebbe le ragioni del dissolvimento socialista, come aggregato politico-organizzativo e, a suo tempo, titolare di attività editoriali. Mi sono defilato un quarto di secolo fa da queste non virtuose contese. Così salvando le prerogative territoriali su L'Eco del Popolo e, in piccolissima parte, quel che restava dei "beni terreni" della Federazione. Fatto questo che ha consentito e consente di avere voce e visibilità nella comunicazione e, per un certo periodo (ormai esaurito), di fronteggiare le spese di reimpianto (dell'Associazione Zanoni, de L'Eco, dell'attività editoriale-divulgativa). I knew e I know my chicken, di allora e di adesso. Sono convinto di aver fatto, debitamente assistito da sensati accompagnamenti militanti, la scelta giusta, nel rifiutare di far convergere allora quel che restava degli assets lato sensu intesi. Dopo un quarto di secolo, il problema, a meno che non si voglia accettare come definitiva l'eradicazione del socialismo italiano, postula invece una resipiscenza ispirata da razionalità e da idealismo: armonizzare i punti di partenza ridisegnati da quasi trent'anni di esilio e far convergere passione politica e determinazione militante, per mettere in sinergia e ottimizzare le risorse atte alla riunificazione. C'è tanto bisogno, nell'attuale sgangherato sistema politico italiano e nella sinistra, di una linea guida ispirata dal socialismo liberale. Nonostante le evidenze disarmanti, non appendo al chiodo la verve militante. Con gli strumenti di cui dispongo: la partecipazione alla Comunità Socialista e L'Eco del Popolo. I Circoli Avanti saranno una risorsa feconda se saranno i Circoli di tutti gli Avanti, senza distinzione di format cartaceo o online. Temo non ci saranno altri appelli per la nostra resilienza. Che richiede prima di tutto senso del noi collettivo sull'io individuale. Il socialismo liberale e laburista sta riguadagnando consensi e credito in tutta Europa. Mentre da noi, anche per le tare e le mende anzidette, non si batte chiodo. Ma io guardo con fiducia a snodi edificanti. (e.v.

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