Vernissage dell'ultima opera di Zanetti al centro scolastico di Bonemerse
Prima che ci venga segnalato da ipercritici, mettiamo le mani avanti, già dall'incipit di questa cronaca di pomeriggio edificante e appagante: chi scrive, se non proprio in conflitto d'interesse, non è totalmente indipendente. Essendo amico personale di Giacinto e della sua bellissima famiglia, essendo con la Testata L'Eco del Popolo frequente e latente editore della rassegna, essendo socio dell'Associazione Il Peverone e grande estimatore della sua Presidente Liliana Ruggeri e dei dirigenti.
Ciò premesso, per deontologia e per vero piacere nel dirlo, passiamo anche ad un po' di vanteria. Non siamo strictu senso il talent scout di Zanetti, che ha alle spalle e, speriamo, davanti a sé ancora una lunga temperie di impegno educativo e di diffusione del sapere. E della cui verve poetica abbiamo fruito, con la rassegna dedicata, non casualmente, alla LINGUA DEL TERRITORIO E ALLA CULTURA POPOLARE. Troviamo nella bellissima conviviale di presentazione, arricchita dal valore aggiunto di un sentiment diffuso nello staff degli organizzatori, degli animatori, nel pubblico partecipante. Che più, molto più di un parterre di fruitori si è rivelato un valore aggiunto dell'evento gioioso e fecondo, soprattutto consapevole del più vasto contesto ispiratore di questa radicata, diffusa, persistente linea guida di praticare la bellezza e di vivere, attraverso la cultura popolare, il senso di appartenenza comunitaria. Nella consapevolezza e forse anche nell'orgoglio di esserne parte.
Ne è tangibile percezione il risultato dei conversari laterali al pannel (abitualmente praticati nelle pause e innescati da buone maniere). Ebbene abbiamo scambiato qualche amabile parola con un partecipante di origini campane, perfettamente integrato nel nuovo contesto, per effetto anche dell'offerta di opportunità come questa, che appagano una domanda di evasione dalla quotidianità e che, soprattutto, rafforzano la consapevolezza di essere capitati bene dal punto di vista della location comunitaria.
Per quanto può valere questa nostro consolidato convincimento, ci azzardiamo a sostenere che la qualità della vita in questi piccoli centri (per il vero Bonemerse non è tanto piccolo e soprattutto appare ben dotato di opportunità e di servizi) si presenta con un elevato rating, che deriva anche se non principalmente da questo senso di appartenenza e di percezione, si ripete, di opportunità aggiunte.
All'offerta concorrono molti protagonisti. Ma, indubbiamente, il prevalent partner è rappresentato dall'Associazione Il Peverone, che da tempo svolge una mission costante e a tutto tondo, di diffusione del sapere (in particolare del sapere e della cultura legati alle tradizioni popolari e territoriali) e del bello.
Un binomio che, nei tempi correnti, non è cosa laterale allo sforzo di invertire la rotta diffusa nella cifra della globalità del decadimento civile.
La premessa, forse non breve e forse trasudante di orgoglio di condivisione e di appartenenza, è funzionale alla veicolazione di una riflessione laterale ma non inappropriata e ad una cronaca commentata dell'evento conviviale.
Coronata da un vero successo la presentazione del libro di Giacinto Zanetti “Maèester de campàgna - Poesie in rima del dialetto cremonese”. Il salone della scuola primaria “Sette fratelli Cervi” si è progressivamente riempito per assistere all'evento organizzato dall'Associazione Il Peverone. Tra il pubblico vi erano compagni dell'istituto Magistrale di Giacinto Zanetti, amici di una vita, ex alunni, molti bonemersesi che ben conoscono la sua abilità poetica ma anche numerose persone, amanti del dialetto che sono arrivate da Cremona e paesi limitrofi.
Madrine dell'evento le ex colleghe Mara Castellucchio e Selenella Nolli e la compagna di classe Vanna Del Fanti. Doverosi i saluti del sindaco di Bonemerse Luca Ferrarini e di Silvana Davini, presidente del Gruppo Dialettale “El Zàch” (di cui Giacinto fa parte) l'istituzione comunale e l'associazione dialettale hanno infatti concesso il patrocinio per la pubblicazione del libro.
Molto belli i ricordi di un Giacinto studente, libero e alternativo, e in seguito maestro che ha saputo arricchire i contenuti scolastici con la bellezza e la dinamicità che egli coglieva nella vita quotidiana da osservatore attento e sensibile alla vita.
Come collega Giacinto sapeva stemperare le tensioni, creando con i colleghi un clima di affettuosa amicizia. La sua calma, l'ironia, la battuta pronta riuscivano sempre vincenti.
Il Gruppo di Canto Polare di Cremona, guidato da Simona Maffini, e il Gruppo di musica popolare del Museo Cambonino con Anna Mosconi hanno introdotto la lettura di poesie del maestro Giacinto proponendo alcune bellissime canzoni della nostra tradizione e creando con il canto e la musica un clima di festa paesana.
Le poesie scelte: Nadàal, el cudeghìin, aaqua a sedelàadi, el bechèer, na piàanta de…mericanìin, dò màchini inamuràadi sono state molto apprezzate e tra un sorriso ed un ricordo Giacinto è stato alla fine letteralmente circondato e abbracciato da chi gli chiedeva di autografare il libro e lui, con la generosità che lo contraddistingue, si è piacevolmente impegnato.
Il volume rappresenta una prima sistemazione della sua produzione, cinquantun testi, ordinati in sei percorsi tematici, poesie attraverso le quali “tutti possono sentire odori, sapori, atmosfere antiche ma sempre attuali”.
Il volume è prenotabile attraverso l'associazione Il Peverone al n. 3402597399.
Ad multos annos… maestro di campagna Giacinto, associazione Peverone, coesa comunità di Bonemerse!