GUIDO BERTOLASO 

ASSESSORE AL WELFARE DI REGIONE LOMBARDIA IN VISITA ALL'OSPEDALE DI CREMONA
mercoledì 8 ottobre 2025 ore 12.50 Ospedale di Cremona Corridoio esterno Aula Magna Magda Carutti
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Con la presente sono lieta di invitarvi a partecipare al Punto stampa con l'Assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso,
che si terrà mercoledì 8 ottobre 2025, alle ore 12.50 all'Ospedale di Cremona
L'Assessore visiterà il cantiere del Pronto soccorso e la Terapia intensiva riqualificata di recente.
Incontrerà i rappresentanti locali e i dipendenti dell'Asst di Cremona in Aula Magna. A seguire terrà il Punto stampa con i giornalisti.
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Sig. Direttore Cremona 7 ottobre 2025
GUIDO BERTOLASO ASSESSORE AL WELFARE DI REGIONE LOMBARDIA IN VISITA ALL'OSPEDALE DI CREMONA.
L'assessore verrà domani 8 ottobre ad inaugurare la Terapia Intensiva, ricollocata pervicacemente al 7 piano... con una genialata è stata trasferita nell'ala opposta ad ove prima risiedeva, nonostante il Direttore Generale Dr Ezio Belleri lamentasse durante l'incontro con il nostro movimento, che l'attuale Ospedale non si può riqualificare in quanto disorganizzato contro ogni principio logico di percorsi sanitari per un ospedale efficiente ed efficace.
Il Dr Belleri citava proprio la collocazione della Terapia Intensiva al 7° piano, molto lontana dal Pronto Soccorso dal quale provengono la maggior parte dei pazienti gravi e sui quali è necessario intervenire velocemente per evitarne il decesso, per dirci che occorre un nuovo ospedale e che “indietro non si torna”.
Si è tornati invece a ripetere gli errori di sempre.
Si è persa una occasione di iniziare la riqualificazione dell'attuale Ospedale spostando la Terapia Intensiva al piano Terra accanto al Pronto Soccorso ora in ampliamento e riqualificazione. Sarebbe stato un primo passo nel gioco di spostamento dei reparti e riqualificazione verso un “nuovo ospedale” nella attuale forte struttura portante.
Se nel 2022 si fosse attuato una progetto complessivo di riqualificazione, risultato da una gara internazionale specifica, con i migliori studi tecnici del mondo a confronto, non si sarebbe ripetuto un errore così grossolano Ma si può sempre rimediare.
Il denaro usato per gli interventi per la Terapia Intensiva, per il Pronto Soccorso e per il cantiere in corso per il miglioramento sismico sono una realtà che porta il nostro Ospedale di fatto verso una riqualificazione. Il percorso non è certamente terminato, ma siamo partiti, e arrivati ad 1/10 dal completamento della riqualificazione e dall'inaugurazione che, stante ai risultati della nostra consultazione popolare dello scorso luglio è condivisa dall'86,5% dei cremonesi.
Domani ci sarà qualcuno durante la conferenza stampa che parlerà all'assessore Bertolaso del percorso alternativo alla costruzione di un nuovo ospedale a Cremona, già finanziato in parte con i lavori in corso? "La Regione Lombardia dei 195 milioni "stimati", mai provati con documenti a norma, per riqualificare l'attuale Ospedale non dovrebbe stanziarne circa 14 milioni per i lavori che Lei assessore sta per inaugurare?!".
L'assessore Bertolaso, preso da mille incombenze, forse non sa che la differenza tra ciò che manca per completare la riqualificazione del nostro Ospedale e la costruzione del monumentale anfiteatro del progetto Cucinella comprendendo i soldi già spesi per i citati lavori in corso salirà a 257 milioni. Si potrebbe costruire un nuovo ospedale… o per es., per restare in tema di inaugurazione, installare più di 80.000 DAE ( Defibrillatore Automatico Esterno con totem riscaldato per garantire affidabilità clinica). Per Cremona, Crema e Casalmaggiore ne servirebbero circa 500, secondo i parametri dell' Azienda Regionale Emergenza Urgenza (in Cremona i DAE extra-ospedalieri sono attualmente circa 90).
E' vergognoso che per attuare parte o la maggior parte della medicina preventiva per i cittadini si debba sempre augurarsi che siano i privati o associazioni di vario genere a donare denaro e verificare, dati alla mano, che le scelte dei politici e degli amministratori pubblici non siano affatto attenti a non sprecare i pochi finanziamenti della sanità in opere eccessivamente e inutilmente incoerenti alla prevenzione e alla cura dei cittadini. C'è tempo per rimediare e a cambiare rotta.
Grazie per l'attenzione
Enrico Gnocchi – Coordinatore del Movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona







Hai voglia, caro Coordinatore Gnocchi, se, in regime di giornalismo “dialettico” e di permanente par condicio rispetto alla pubblicazione dell'annuncio diramato dal servizio stampa dell'Asst,quasi sicuramente, lato sensu, la branca operativa più efficiente dell'Azienda (anche se come cittadini ed utenti preferiremmo che in cima ci fossero i reparti ospedalieri, invece oggetto di svuotamento da parte delle politiche dell'”aziendalizzazione”), pubblichiamo l'esternazione del Movimento. Di cui, tanto per rimanere ancorati all'etica anglosassone dell'informazione, siamo iscritti. Per di più, in costante condivisione della core mission rappresentata dal rifiuto della strategia imperniata sul “nuovo ospedale” e di un'ampia visione di difesa delle prerogative di salvaguardia del diritto di cura della salute. Che si sono esplicitati in tre anni di testimonianza, sfociata (ma è uno degli aspetti più appariscenti della mobilitazione) nella raccolta di oltre 6000 firme, nel contatto con decine di Sindaci ed investiti di “mandato” (purtroppo rivelatisi, dal punto di vista dell'autocoinvolgimento in rappresentanza degli amministrati, il proverbiale “cane morto”), in decine di “banchetti”, “gazebo”, sit mob vocati al costante contatto con la cittadinanza. In modo che venga coinvolta in questa campagna di cittadinanza attiva, che ha come obiettivo la salvaguardia del segmento principale della giustizia sociale: la salute. Da tale punto di vista, allo scopo di rendere incisiva la percezione di questa mobilitazione, ci viene di citare un passo dell'editoriale su Corsera del collega ed amico Antonio Grassi. Là dove cita ed esalta il valore della cittadinanza attiva (“Molto più incisive le azioni del Comitato contro il biometano e, per ora, ammirevole per la determinazione quella degli oppositori al nuovo ospedale. Ha raccolto migliaia di firme e non ha deposto le armi consapevoli che «chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso» di guevariana memoria”.).
La “madonna pellegrina”del governatorato welfare lombardo, come dimostra la conviviale annunciata, non demorde. Possibile che possa “scapparci il morto”del non resiste all'impulso di somministrare a dosi industriali la balla del nuovo ospedale. Anche se, a dire il vero, l'ordine di servizio riguarderebbe, come recita l'invito, “il cantiere del Pronto soccorso e la Terapia intensiva riqualificata di recente”.
A ben vedere, si tratterebbe di un gesto di factchecking che non può non far parte di una strategia di resilienza della sanità ospedaliera locale e di rifunzionalizzazione della struttura esistente. Tutt'altro che obsolescente ed ancora, in grado, debitamente rafforzata ed aggiornata, di fornire prestazioni congrue ad un sussulto di qualità e di estensione dei servizi sul territorio.
In altri tempi, il responsabile del Welfare Lombardo sarebbe stato accolto da un benvenuto rispettoso ma deciso nella determinazione di mandare alla Regione segnali congrui del diffuso sentiment dell'utenza e della testimonianza civile attiva.
Non di quella dell'establishment, ci verrebbe di preferire il termine “poteri”, dei corpi sociali intermedi, della politica (tutta!), delle istituzioni, della informazione embedded, che, in bella compagnia, in questi anni hanno assunto una posizione prona alla strategia antiterritoriale. Non abbiamo consigli da dispensare. Ma, per quanto trascurata dall'etichetta protocollare degli inviti, una delegazione del Movimento potrebbe “accogliere” il visitor.
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STAFFETTA AL VERTICE DEL BICENTENARIO SODALIZIO DEI FILODRAMMATICI
Corrispondendo alla formale richiesta di alcuni Soci, il giorno 28 giugno si è svolta l'Assemblea Straordinaria della Società Filodrammatica Cremonese, dopo quella che si era svolta in forma Ordinaria il precedente 10 maggio. L'ulteriore sessione, che ha coinvolto una vasta partecipazione di aventi diritto, si era resa necessaria per inquadrare stabilmente la Società cremonese nella fattispecie dell'associazionismo nell'ambito del Terzo Settore.
La scelta, fortemente voluta dal nuovo Consiglio, va a contemperare, nel nuovo ordinamento statutario, lo storico impianto societario di un sodalizio privato nato nel 1801 e l'apporto dei gruppi e degli associati attivi nel vasto campo di formazione culturale ed artistica.
La partecipazione all'Assemblea Straordinaria è stata massiccia e, dopo le considerazioni e i chiarimenti necessari, il voto è stato unanime a favore dell'oramai non più procrastinabile modifica statutaria. Al termine della sessione l'Avv. Alessandro Zontini, relatore delegato dal nuovo Consiglio, ha concluso: "Abbiamo finalmente un nuovo Statuto, più moderno e funzionale". È seguita la procedura burocratica necessaria e, solo nei giorni scorsi, è giunta l'attesa PEC che annunciava l'iscrizione del sodalizio nel registro del RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore).
In attesa dell'agognato riscontro, alcuni soci si sono prodigarti quest'estate per svolgere vari lavori che hanno abbellito la sede del Filo, dalla tinteggiatura alla sistemazione del cortile ed al riordino del ricco archivio.
In data 6 ottobre, il Consiglio si è infine riunito ed ha votato per le cariche.
Alessandro Zontini è il nuovo Presidente della SFC, Lorenza Rizzi, il vice presidente e segretaria, Angela Bellardi, tesoriere. Completano il consiglio Giuseppe “Beppe” Arena, Emiliano Bosisio, Alfredo Quaini e Franco Romagnoli.
Si sono già iscritti diversi nuovi soci desiderosi di valorizzare questo spazio così ricco ed importante per la cultura cremonese e non solo.
La vicenda della Società Filodrammatica cremonese è ricca di storia. Il teatro venne costruito nel 1674 dalla Marchesa Ariberti e, a seguito della cessione alla congregazione dei Filippini, venne trasformato in chiesa. Nel 1798 i cremonesi avviarono la rinascita del teatro Ariberti, inaugurato poi nel 1807 da Napoleone Bonaparte a seguito dei progetti e lavori seguiti dall'Arch. Faustino Rodi. In seguito il teatro e la società assunsero il nome di Teatro e Società dei Filodrammatici. Nel 1913 vi suonò Franz Von Vecsey, considerato allora uno dei più grandi violinisti del mondo. Nel 1915 fu il turno della grande orchestra italiana, allora diretta da Arturo Toscanini. Nel 1926 salì sul palco Bela Bartòk.
Il Filo è stato anche sede del primo gruppo di mandoliniste d'Italia, ha visto l'avvio della carriera, nel 1941, di Ugo Tognazzi, interprete della commedia “Il tuo bacio”, ha avuto, quali illustri soci, Leonida Bissolati, Arcangelo Ghisleri, Araldi Erizzo, Giuseppe Garibotti, Ettore Sacchi, Mina Bolzesi ed altri ancora ed ha accolto sul palco Mina nelle sue prime esibizioni.
Il Teatro Filodrammatici, grazie anche alla collaborazione col Comune di Cremona, garantisce numerose aperture per eventi artistico/culturali che si sommano alle oltre duecento per le proiezioni cinematografiche.
Chiude Zontini, con l'ottimismo che lo caratterizza: “Nonostante i molti problemi da affrontare, credo che l'entusiasmo, la determinazione, la coesione e la consapevolezza del lavoro da svolgere, potranno costituire le migliori basi e risorse per ben tutelare prima, e rilanciare, poi, la SFC, nell'interesse non solo dei soci ma dell'intera cittadinanza, sì, perchè il Filo è anche e soprattutto patrimonio culturale
di tutta Cremona.
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Buonasera a tutti. A seguito di quanto assunto nel corso dell'assemblea straordinaria di qualche tempo fa, ovverosia la decisione di richiedere l' iscrizione al RUNTS, finalmente la risposta è giunta. Hanno accettato e quindi, stasera, il Consiglio ha assunto le decisioni più urgenti, per prima la nomina delle cariche. Abbiamo di nuovo completato i vertici e la nuova sfida ci attende. A breve l'elenco di tutto quanto fatto e realizzato sin'ora. All'orizzonte anche una nuova Assemblea straordinaria. Vi allego, per comodità, il comunicato che abbiamo predisposto e già inviato agli organi di stampa. Ringrazio i Consiglieri per avermi accordato fiducia e, fin d'ora, nella mia nuova veste di Presidente invito TUTTI a partecipare con frequenza e passione alla vita del FILO, contribuendo ognuno secondo le proprie capacità e possibilità al rilancio di questa "perla" che rende orgogliosi adesso noi, domani Cremona tutta. Alessandro Zontini.
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….già, dopo aver dato la notizia, mettiamo, per evitare conflitti di interesse, le proverbiali “mani avanti”: siamo soci del venerando sodalizio (che dire “circolistico”, sarebbe riduttivo, anche se di fatto è l'ultimo dei mohikani in fatto di associazionismo conviviale, che fino a mezzo secolo fa sbancava a Cremona, contando di centinaia di soci, appartenenti prevalentemente al ceto medio borghese), per di più da trent'anni. Come siamo amici del precedente Presidente Mantovani, siamo qualcosa di più del successore avv. Alessandro Zontini (che abbiamo “indirizzato” nell'approdo alla Società Filodrammatica, nell'intento di fornire sangue nuovo suscettibile di invertire la tendenza all'invecchiamento dei ranghi di associati e dirigenti, di una realtà, privata!, che ha dato e potrebbe dare ancora molto ad una città, diciamo non eccessivamente consapevole di ciò.
Nel comunicato ufficiale e nella nota di accompagnamento del neo-presidente (con molto garbo) tutto quanto ricorda a noi (che qui scriviamo) le ragioni permanenti della nostra adesione di trent'anni fa, in cui incrociammo come soci amici come Gianezio Dolfini e Mario Coppetti.
Ragioni prevalentemente di carattere ideale (il Filo “ha avuto, quali illustri soci, Leonida Bissolati, Arcangelo Ghisleri, Araldi Erizzo, Giuseppe Garibotti, Ettore Sacchi, Mina Bolzesi ed altri ancora”) e di ineludibile dovere civico: il sostegno concreto (per quanto defilato da ruoli di management) di una autorevole e incomparabilmente preziosa, realtà che è qualcosa di più un'associazione (che pure continua a dispensare, con trenta iscritti e con prevalenti proprie risorse, un servizio culturale e civile di grande livello e con benefici universali).
Avremo modo di intervenire (come pubblicisti informati dei fatti e non come soci) con un approfondimento sia sulla storia del sodalizio di piazzetta Filodrammatici sia sul suo ampio asset prestazionale sia sull'evoluzione intervenuta nei tempi. Se fosse concesso (e senza voler fornire consigli, oltretutto non richiesti) azzarderemmo l'utilità segnalata al nuovo management di dettagliare attraverso narrazione interna ed esterna il lavoro in corso, di passaggio delle consegne e messa a terra concretamente del programma di rinnovamento.. Per disincentivare la postura disimpegnata dei soci e per mandare erga omnes della vastità della discontinuità e rilancio del vostro lavoro.
A cominciare dal merito che va riconosciuto a chi (tra indiscutibili difetti) ha tenuto in vita il sodalizio. Se tra i difetti non ci fossero stati un ego smisurato e una totale autoreferenzialità, si sarebbe potuto-dovuto fare un passaggio del testimone all'insegna del faire play e, almeno dal punto di vista del "galateo" (soprattutto, a valenza esterna e d'immagine). Magari, ovviamente in presenza di una staffetta (universalmente) "condivisa" (al di là delle dinamiche assembleari) nel fecondo intento di esaltare il profilo identitario e la volontà di rilancio condiviso. In una temperie in cui il combinato disposto tra il cambio di passo (che ha inequivocabilmente allargato gli orizzonti del Filo) e l'emersione di qualche "magagna" gestionale impongono più che un embrassons nous un gesto condiviso di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Da libero comunicatore, ma anche da Socio, ci sentiamo di raccomandare questa postura relazionale, suscettibile di rendere i dovuti meriti a chi ha guidato fn qui il sodalizio, a chi ha generosamente ha impostato il cambio di fase, a chi è chiamato ad incardinare le basi del futuro.
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Caro L'EdP,in tarda serata ho visto un bellissimo e documentatissimo servizio su Sigonella,dove Craxi difese l'onore dell'Italia nei confronti dell'imperialismo yankee. Penso che gi americani non gliela abbiano mai perdonata e che Mani Pulite sia nata e cresciuta con il determinante contributo della CIA. D'altronde era caduto il muro e i comunisti non facevano più paura..... Detto questo, ti leggo sempre con piacere e vivo interesse(soprattutto le rievocazioni storiche) sull'Eco del Popolo anche se talvolta in disaccordo(nuovo ospedale. Grazie per il servizio che rendi alla collettività con sensibilità ed intelligenza. P.T. Cremona 6 ottobre 2025.
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Ringraziamo, non prima di aver assicurato che il la “ciccia” della valutazione su Sigonella verrà dettagliatamente affrontata nell'edizione di domami, il lettore mittente. Che riconosce l'impostazione della nostra testata, in aderenza alla sua lunga storia ed alle consapevolezze del servizio imposto dal contesto.