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La questione Socialista? Un nodo gordiano

Per risolverla non dobbiamo tentare di farlo

  27/04/2020

Di Tommaso Anastasio

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La Comunità Socialista cremonese, ritiene non più procrastinabile un rinnovato soggetto politico nazionale, coeso, forte ed autorevole che sappia rappresentare davvero tutto il movimento liberal-socialista italiano, oltre ad intercettare tutta un'area laico-riformista ancora più frammentata.

Nonostante ci uniscano gli antichi (quanto nobili) Valori fondativi che albergano nei cuori e nelle menti di vecchi e giovani militanti e, benché, siamo abituati a dibattere con pensiero critico di chi fa della Libertà la sua ragione di vita in capo a tutte le cose, non abbiamo ancora risolto l'annosa “questione”. Non ne siamo ancora stati capaci, nonostante ci accomuni lo sguardo rivolto ad un futuro di giustizia ed emancipazione sociale.

Con Ennio Flaiano possiamo affermare che: la questione socialista è grave ma non seria.

Il fine, non sarebbe necessariamente una “casa comune”, icona di una certa sicurezza ma anche di altrettanta staticità - poi, ci sapremmo dividere perfino sul colore delle pareti - ma piuttosto la condivisione di un itinerario e di una meta ideale, volutamente irraggiungibile, per la quale battersi e stare uniti.

Condividiamo con i compagni cremaschi l'esigenza di mettere in rete le associazioni ed i circoli di ispirazione socialista. Noi, in provincia di Cremona, lo abbiamo fatto, ma con altrettanto realismo, siamo consapevoli che nonostante tutta la buona volontà ciò non sia sufficiente per uscire  dall'irrilevanza politica. Gli ambiti, locale e nazionale, sono collegati come fossero le radici e i rami di una pianta. Vivono se, e solo se, sono comunicanti oltre che godere entrambi di buona salute.

Ecco perché non è sufficiente, avere tante piccole associazioni, un piccolo partito, o, qualche lista, etc... Separatamente continueremo ad essere irrilevanti e non rappresenteremo mai la gran parte dei Socialisti dispersi nel Paese. Ce lo dice la storia recente. Ce lo confermano i numeri, con buona pace di chi sostiene tutt'altro.

Detto ciò, non siamo contro il PSI ma, con il PSI. Proponiamo al PSI, ai movimenti locali, alle associazioni culturali ed ai singoli che si “schiudano” per giocare e vincere la più grande delle sfide, quella dello stare assieme. Lo dobbiamo a noi stessi e, per coerenza, a chi tentiamo di rappresentare.

Siamo finiti da quasi trent'anni in un “cul-de-sac” dal quale difficilmente ne usciremo se seguiteremo a pensare secondo i soliti (e vecchi) schemi mentali o stereotipi ideologici-culturali.

Dobbiamo accettare il fatto che la questione socialista, “incomprensibile perfino a noi stessi”, come il leggendario nodo gordiano, non è più riconducibile alla ragione e può essere evasa unicamente con un cambio di paradigmi. Della questione socialista ormai abbiamo scordato lo scopo e perso pure l'utilità nell'affrontarla.

Auspichiamo e ribadiamo l'esigenza di un coordinamento delle realtà socialiste (a vario titolo) territoriali, all'interno di un patto federativo regionale che si faccia portatore delle istanze locali per la costruzione di un gruppo dirigente nazionale forte, autorevole e realmente rappresentativo.

Ci fermiamo a questo canovaccio col quale stabilire, successivamente ed insieme, forme e modi della rappresentatività regionale negli organismi nazionali. Si arrivi, quantomeno, a definire un calendario di assemblee regionali che possa essere prodromo ad una conferenza nazionale con lo scopo di riaggregarci sotto lo stesso simbolo.

Urge avviare, con coraggio ed altrettanta generosità, una necessaria operazione di discontinuità col passato.

Ecco servito il nostro taglio del nodo gordiano!

Purtroppo (o per fortuna) non siamo più nella situazione in cui basterebbe invertire la rotta per evitare le secche di un inesorabile declino, ma piuttosto occorre accelerare, virando tutti nella stessa direzione per tentare di lasciarcele alle spalle il più in fretta possibile!

Ma chi deve trovare tutto questo coraggio? Chi deve farsi carico di altrettanta generosità?

Semplicemente Tutti. Nessuno escluso, ma soprattutto coloro che godono di maggiore visibilità e hanno modo di fare sentire la propria voce a tutti i socialisti d'Italia.

Il riferimento è puramente casuale...

Sarebbe meraviglioso se quanti fossero d'accordo con queste nostre analisi e proposte firmassero questo semplice appello e facessero seguire alle parole i fatti.

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