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L'indignato speciale

Riceviamo da Clara Rossini e di buon grado pubblichiamo

  06/06/2021

Di Redazione

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E intanto il tempo se ne va..., cantava Celentano, caro Direttore. Da quando Cremona e il suo territorio però sono stati teatro di un terribile contagio, sono giunti a raccogliere consensi, con la sola fulminea presenza, vari personaggi che anche in passato avrebbero dovuto, e sottolineo dovuto, occuparsi dei nostri problemi, ma che a oggi niente è stato risolto. L'ospedale cittadino, unitamente a quelli di Crema e Casalmaggiore, Lodi ha sopperito con l'abnegazione di medici, infermieri, personale sanitario e volontari, alla grave mancanza di posti letto e operatori. La Regione Lombardia ha ben contribuito sin da monte a depauperarci della dovuta assistenza. Dobbiamo ringraziare gli ospedali da campo cubani, gli alpini, se è arrivato un buon contributo a risollevare le sorti di chi veniva contagiato e di chi doveva curare.  Passiamo alla fase vaccino...fallimento totale per la società incaricata dalla Regione, guarda caso a capitale leghista. Intervento dell'organizzazione delle Poste Italiane e tutto inizia a funzionare. Cremona appronta una super sede per accogliere i vaccinandi , mettendo a disposizione ogni accorgimento possibile e TAAC! Si presenta il Fontana!! Un giro di valzer e, senza nemmeno un inchino ai meritevoli presenti, via verso Montichiari, schivando il suono dei fischietti di validi contestatori. Montichiari...qualcosa sarà tornata alla sua occupatissima (?) mente? Forse no, perché vive in un limbo dove voci, informazioni, testate giornalistiche non arrivano. Eppure foto e articoli hanno sbandierato la antistorica decisione, presa da pochi, di scippare La Fiera del Bovino da latte a Cremona per affidarla appunto a Montichiari. Comparso poco dopo a fianco del grande Presidente Mattarella, invitato quest'ultimo per importanti inaugurazioni, non ha rimembrato l'onta patita ancora una volta da questa nostra bella città di essere messa al muro, incapace di trattenere or come ora, il suo fiore all'occhiello, sbocciato più di 70 anni fa: la Fiera nazionale dell'Agricoltura e del Bovino da latte. Speravo vivamente che qualcuno illuminato approfittasse di far conoscere anche al Presidente Mattarella l'incresciosa, incredibile situazione...ma... forse per non turbare l'idilliaca situazione nessuno si è fatto avanti.  Trascorsi alcuni giorni è la volta del vice ministro all'Agricoltura. Volto sorridente, immagino i complimenti, i mezzi abbracci, gomiti contro gomiti, la presentazione della disputa, dell'inaspettato scippo...e molta comprensione, promesse e poi il “Vi farò sapere”.  Così siamo ancora al palo. E intanto il tempo se ne va...aleggia aria di impotenza? di rassegnazione?? Perché? Quali inciuci, accordi segreti, interessi di pochi ma sostanziosi (nel portafoglio) personaggi??  

E intanto il tempo se ne va...e mi guardo indietro con molta nostalgia e rimpianto di un passato che purtroppo non tornerà.    Un saluto, caro Direttore, alla prossima comparsata, se mai vi sarà.

Clara Rossini

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