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Focus sanità /22

  03/06/2024

Di Redazione

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La parola ai lettori e ai rappresentanti istituzionali

Abbiamo ricevuto dal Coordinatore del Movimento per riqualificare l'Ospedale, dottor Enrico Gnocchi (che insieme ai suoi collaboratori del Coordinamento ringraziamo per l'importante dedizione civica e per la sollecitudine nei rapporti con l'informazione) e di buon grado diamo conto dettagliato sulla nostra testata degli incontri promossi con i protagonisti della filiera elettorale.

Qui pubblichiamo il comunicato relativo all'incontro con la lista (“Oggi per domani”) che fa capo al candidato Sindaco dott.sa Ceraso e all'incontro con la lista (“Sicurezza e buonsenso per Cremona”) che fa capo al candidato sindaco dott. Ferruccio Giovetti.

Tirando, come fa il Coordinatore del Movimento dott. Gnocchi, le somme dell'interpello dei Candidati, che si assomma all'enorme e proficuo impegno relazionale con molti Comuni e parecchi corpi intermedi sociali, tanto di cappello per una mobilitazione che un anno fa era ancora lontana dall'appalesarsi.

Ne fa una sintesi l'attento Coordinatore quando, rivolgendosi ai supporters del Movimento, preannuncia l'opportunità di un supplemento di analisi. Anche alla luce degli esiti delle elezioni amministrative con, si spera, molti consiglieri eletti delle tre "coalizioni" contrarie al nuovo Ospedale: M5S-Cremona cambia musica, Giovetti con il suo "Buon senso...", e Frigoli di Alternativa Comunista. Nel ventaglio dei pronunciamenti il solo gruppo che si è espresso (perinde ac cadaver) incondizionatamente per la demolizione dell'attuale nosocomio e per la costruzione del meraviglioso ex novo (a firma Caro Mario) è il centro-sinistra. Mentre gli altri due di cui sono candidati Portesani e Ceraso hanno prospettato maggiore (o forse elettoralmente interessata) prudenza.

A fronte di tutto quanto espresso nelle premesse e rivolgendosi all'intero Movimento, il Coordinatore invita a decidere insieme la futura strategia, che come sempre non sarà sicuramente unica, ma dovrà prevedere una azione combinata tra quanto ognuno di noi intende e potrà fare nei prossimi mesi estivi...

Attendendo disponibilità e sicuramente le critiche e i suggerimenti che si vorranno trasmettere. La conclusione è il preannuncio di una assemblea dei sostenitori (molto probabilmente chiederemo ancora la disponibilità della Filodrammatici) ipotizzata tra il 10 e il 15 giugno (e l'ora ritenuta per ognuno migliore)

Nel pomeriggio del 15 maggio una rappresentanza di sostenitori del "movimento" ha incontrato la candidata sindaco Vittoria Ceraso della lista Oggi per Domani.

Dopo aver informato la Dr.ssa Ceraso degli obiettivi della nostra petizione abbiamo parlato del progetto del nuovo ospedale di Cremona.

Abbiamo sottolineato che, ancor prima di conoscere e criticare il progetto, ci ha sconvolto la differenza tra il costo preventivato per la costruzione di un nuovo ospedale e la riqualificazione dell'attuale in quanto è scandalosamente elevata (superiore ai 350 milioni) e pone ad ognuno di noi una semplice domanda alla quale ancor oggi nessuno ha risposto presentando delle motivazioni e delle prove “oggettive”: è necessario per Cremona un nuovo ospedale?, perché l'opzione di attuare una adeguata ristrutturazione è stata scartata?

Come in occasione di altri incontri con Associazioni e candidati sindaco ci è sembrato che tutti

concordino che l'aspetto estetico dell'edificio del nuovo ospedale sia un parametro non dirimente per scegliere il nuovo, perché “bello”, anziché l'attuale riqualificato che per molti Architetti, alla fine dei lavori, potrà risultare una eccellenza architettonica e confacente alla efficienza delle funzioni che questo edificio dovrà svolgere e ancor meno per chi dovrà occuparlo per la necessità di recuperare la sua salute.

Non potendo in poche righe riassumere la discussione intercorsa in un incontro durato più di due ore, ci sembra importante segnalare come la Dr.ssa Ceraso ci ha prudentemente informato che la sua posizione in merito ad una scelta netta tra il nuovo ospedale e la ristrutturazione dell'attuale sia di una “attesa interlocutoria” che si presume sia legata all'attesa di una informazione più dettagliata del progetto esecutivo.

I finanziamenti già disponibili potranno essere utilizzati per il restauro dell'attuale Ospedale in quanto la provenienza statale di questo denaro è genericamente finalizzata ad edifici sanitari da “riqualificare” intendendo con questo termine sia “ristrutturare” sia “costruire ex novo”. Un altro importante argomento affrontato durante l'incontro è stato in merito ai disagi che sia gli operatori sanitari, ma soprattutto i pazienti ricoverati nel nosocomio, avranno sia durante la costruzione di un nuovo ospedale sia per la demolizione

Abbiamo sottolineato alla candidata sindaco che la forma ad H dell'attuale Ospedale permette di intervenire per ogni “braccio” separatamente dagli altri tre bracci, dopo aver trasferito le attività e i reparti in esso comprese per il periodo necessario al completamento dei lavori. La eventuale necessaria demolizione di pareti divisorie e di tamponamento, e la conservazione integrale dei pilastri e dei solai permetterà di ottenere in ogni piano un'area libera ove riprogettare gli ambienti necessari per la degenza (camere singole, con la possibilità di renderle doppie) e per i servizi di assistenza e laboratori di ogni genere. Le tecniche costruttive attuali permettono di preparare “fuori dal cantiere” dei prefabbricati che in modo modulare possono essere inseriti con facilità e velocità maggiore su una struttura portante già disponibile rispetto ad una nuova struttura portante da costruire.

I tempi di ristrutturazione saranno sicuramente più rapidi e meno impattanti rispetto alla costruzione di un nuovo edificio, considerando i mesi, se non gli anni, necessari per la demolizione dell'attuale soprattutto nelle sue parti in cemento armato. Tutto questo comporterà un impatto ambientale e una sofferenza per i degenti e i sanitari traslocati da poco nel nuovo ospedale, che vista la prossimità di 30-40 metri tra i due edifici colossali non potranno sottrarsi ai rumori, alle vibrazioni e all'inquinamento. Abbiamo ribadito alla Dott,ssa Ceraso che, a nostra conoscenza, nonostante l'operazione del nuovo ospedale sia per Cremona un evento unico nel tempo, sia sotto l'aspetto economico che sociale, i responsabili sostenitori della malsana operazione, non solo hanno omesso di informare i cittadini, ma anche le persone che coprono incarichi di rilievo, facendo solo trapelare notizie non complete sui costi dell'operazione.

Sabato scorso una rappresentanza di sostenitori del "movimento" ha incontrato il candidato sindaco dott. Ferruccio Giovetti della lista "Sicurezza e buon senso per Cremona" accompagnato dal candidato della lista Paolo Marcenaro (presidente del Quartiere 16 del centro città). L'incontro è iniziato con l'esposizione da parte del Dr Ferruccio Giovetti del suo programma elettorale e arrivando al tema della nostra petizione, che sostiene la necessità di riqualificare l'attuale Ospedale, il candidato sindaco ci ha chiaramente detto che anche la sua lista civica è contraria alla costruzione del nuovo ospedale progettato dall'arch. Cucinella.

Ognuno dei convenuti all'incontro, sia i componenti del movimento, sia i due ospiti, hanno sottolineato che il costo di un nuovo ospedale è scandalosamente superiore al costo della riqualificazione dell'attuale.

La necessità di conservare e recuperare l'esistente, non solo nell'edilizia sanitaria, è un obbligo per

prima cosa morale, nei riguardi di altre situazioni gravi in Italia e non solo, dove un risparmio come

nel nostro caso di più di 350 milioni possono essere utilizzati meglio per altri capitoli della sanità

pubblica.

L'aspetto ambientale è apparso a tutti come una variabile non trascurabile, in quanto l'energia complessiva, nelle sue varie forme usata per la nuova costruzione, sarà sicuramente superiore (si stima del 40%) rispetto ad una ristrutturazione dell'attuale Ospedale.

Anche la preparazione dei materiali da costruzione per il nuovo edificio si stima produrrà un quantitativo superiore del 46% di CO2.

Le modifiche che si possono fare sull'edificio esistente è tale che permette di attuare le stesse caratteristiche di antisismicità, di impianti anti-incendio, di numero di stanze singole, di performanti isolamenti termici per ridurre moltissimo il consumi per il riscaldamento e per il raffrescamento, ed altre caratteristiche di collegamento fra i reparti e intrareparto, come era previsto dagli obiettivi della gara internazionale per il nuovo ospedale.

Al Dr Giovetti, direttore sanitario dell'Ospedale di Sospiro, e anche per questo motivo della sua professione crediamo abbia maturato la decisione di non condividere la costruzione di un nuovo ospedale, abbiamo sottolineato che purtroppo in passato la Direzione Generale dell'Asst con l'allora DG Dr Giuseppe Rossi, non ci ha mai mostrato il progetto di riqualificazione dell'attuale ospedale che è la base per poter confrontare e quindi decidere quali delle due opzioni scegliere.

Questa sarà la prima e principale richiesta che faremo mercoledì 29 maggio al nuovo Direttore Generale dell'Asst Dr Ezio Belleri portando le circa 6000 firme raccolte in questi dieci mesi di attivismo del "movimento", convinti che avremo un ascolto e una risposta concreta alle nostre richieste col l'obiettivo comune di portare l'attuale Ospedale di Cremona ad una struttura di un livello elevato non inferiore all'"astronave con laghetto" di Cucinella

Mercoledì 29 maggio una delegazione del "movimento" ha incontrato i dirigenti della Asst nella sede della Direzione Generale in viale Concordia.

Presente il DG dr Ezio Belleri e i massimi esponenti sanitari e tecnici tra i quali l'arch. Maurizio Bracchi Direttore della Struttura Nuovo Ospedale.

L'incontro si è protratto per quasi tre ore e diamo atto a chi ci ha ospitato dell'impegno e della volontà di esporre al meglio il progetto del nuovo ospedale e di cercare di confutare le critiche e le proposte alternative presentate con i nostri incalzanti interventi.

Abbiamo consegnato al DG circa 900 firme, che aggiunte alle precedenti assommano a circa 6.000 firme di cremonesi a favore della nostra petizione.

Dopo una breve presentazione dei convenuti e una sintetica esposizione delle finalità del movimento e delle attività da esso svolte in questi primi 10 mesi di lavoro, tra le quali i molti incontri con i cittadini di Cremona e dei paesi della provincia, e gli incontri con i candidati sindaco, tre dei quali sono contrari alla costruzione del nuovo Ospedale ( Paola Tacchini del M5S e Cremona Cambia Musica, Ferruccio Giovetti di Sicurezza e Buon Senso per Cremona, Angelo Frigoli del Partito di Alternativa Comunista) il geom. Giorgio Mantovani, tra i primi firmatari e sostenitori della nostra petizione, ha ribadito gli aspetti tecnici per i quali una ristrutturazione dell'attuale Ospedale si può fare raggiungendo gli obiettivi funzionali e tecnici che sono stati richiesti nel bando di gara per il nuovo ospedale.

È seguito un lungo dibattito. Risulta riduttivo sintetizzare in questo comunicato ogni argomentazione.

Il "movimento" sicuramente informerà in dettagliato i cittadini, anche attraverso il suo giornale, sia della versione tecnica dell'arch. Maurizio Bracchi e le motivazioni elencate dal Dr Ezio Belleri per convincerci della inopportunità di riqualificare l'attuale Ospedale, sia delle nostre proposte supportate da altrettante prove tecniche che dimostrano il contrario. A nostro avviso ci sono due nodi da sciogliere molto importanti. Il primo è sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale.

Il Dr Belleri ha parlato di 5 anni per l'edificio dedicato alla parte di degenza e tecnica, cioè il corpo ospedaliero, a forma di luna con uno sviluppo di 350 m, alternativo all'attuale corpo centrale ad H. Un tempo successivo, non specificato, per la demolizione dell'attuale corpo centrale ad H, e un tempo successivo, pure questo non specificato, per la seconda costruzione a semicerchio per la biblioteca, l'asilo e una serie di appartamenti per i parenti di pazienti degenti provenienti da altre provincie/regioni, e dai disegni presentati il 30 novembre dall'arch. Cucinella ci sembra di aver individuato anche in una grande galleria con dei "negozi"....

Non è stato specificato il tempo complessivo. È stato negato possano essere 12-13 anni come da alcune persone abbiamo sentito dichiarare a mezzo stampa.

Da parte nostra abbiamo ribadito che il tempo necessario per ristrutturare a norma, e con le prestazioni equivalenti al nuovo ospedale, è molto inferiore, si stimano 6-7 anni di lavoro.

Il secondo nodo che non è stato sciolto, e non ci trova concordi, è il costo dei due progetti alternativi.

Il Dr Belleri, posto alla guida del progetto del nuovo ospedale, ha ripetutamente ribadito che, oltre ad essere necessario un tempo maggiore per la riqualificazione dell'attuale ospedale rispetto alla costruzione del nuovo, il costo del nuovo ospedale sarà inferiore al progetto alternativo di ristrutturazione da noi proposto.

E' chiaro che per valutare in modo oggettivo questi valori numerici discordanti, per noi molto discordanti, è necessario che ognuna delle parti, Asst e "movimento", produca una documentazione che provi quanto detto.

Per questo motivo, accettando la proposta del Dr Belleri di rendere disponibile la registrazione dell'incontro e dei materiali presentati, abbiamo chiesto di averne copia. Nel ringraziare la dirigenza dell'Asst li abbiamo informati che avremmo preparato un comunicato stampa cercando di essere il più fedeli possibili a quanto ci siamo detti  nell'incontro, ma nel contempo abbiamo loro ricordato che in questo confronto che temiamo durerà ancora per molto tempo, sarà necessario sicuramente essere disponibili, ma anche corretti, cosa che fino ad ora con la nuova gestione dell'Asst del Dr Belleri, è stata fatta da entrambi le parti, ad eccezione, come abbiamo ricordato, di un loro "colpo sotto la cintola" nell'occasione recente del coinvolgimento di "cittadini" inconsapevoli, convinti in maniera non certo ortodossa della validità del progetto di un nuovo ospedale, come è stata la "passerella" dell'arch. Cucinella, dell'arch. Bracchi e dello stesso Direttore Generale Dr Belleri con gli studenti della scuola media Virgilio, incantati e incantandoli sul nuovo progetto dell'"ospedale con laghetto”.

Non è questa per noi la via migliore per rendere partecipi i cittadini e tenere in debito conto la loro scelta in merito, facendo prevalere essa ad altri interessi di parte.

Il Coordinamento del Movimento ha, altresì, tenuto a formalizzare una presa di posizione su un aspetto apparentemente periferico nel confronto tra le parti istituzionali e sociali in causa. Ci riferiamo alla proditoria performance di un gruppo di insegnati della Scuola Media Virgilio che inopinatamente (forse credendo di far bene dal punto di vista formativo/educativo) ha coinvolto nella querelle Nuovo Ospedale SI O No alcune decine di studenti.

Rispetto, più che all'opportunità dell'iniziativa delle polemiche che sono seguite e seguiranno, il Direttore Generale dell'Asst ha trasmesso una opportuna presa di distanza. La cosa, come ricorda bene il Coordinatore Gnocchi, potrebbe avere un precedente da cui è stata riavviata l'iniziativa della settimana scorsa. Ci comunica Gnocchi: “Forse siamo stati prevenuti ricordando un precedente avvenimento occorso nel gennaio 2021, quando l'ex Direttore Generale spiegò, in un collegamento video con gli alunni della quinta elementare della scuola Boschetto, quanto fosse bello costruire un nuovo ospedale e ricevendo da essi un caloroso applauso. È da questo "sondaggio" che è iniziata la via al nuovo ospedale?”

Va aggiunto che prima di questa precisazione il Servizio relazioni Esterne dell'Asst aveva trasmesso alle testate una cronaca, dettagliata e sotto alcuni aspetti encomiastica, dello svolgimento dell'iniziativa. Sia quel che sia (ognuno ne trarrà le debite conclusioni anche ai fini di un quanto mai opportuno accertamento delle opportunità dell'iniziativa e dell'aderenza deontologica delle responsabilità del corpo docente e della dirigenza scolastica, la pubblichiamo integralmente.

“Nuovo Ospedale di Cremona LA PAROLA AD OLTRE 150 STUDENTI CHE “INTERROGANO” MARIO CUCINELLA I protagonisti del laboratorio di urbanistica e architettura partecipata della scuola media Virgilio di Cremona incontrano l'autore del progetto del nuovo ospedale per esprimere il loro pensiero, fare domande e offrire suggerimenti.

 Desiderio avverato: questa mattina, in Sala Puerari, gli studenti della scuola media Virgilio di Cremona hanno incontrato l'architetto Mario Cucinella e a lui hanno rivolto pensieri e domande (anche difficili) riguardo al progetto del nuovo ospedale di Cremona.

Ad aprire l'evento i professori Francesco Custode e Alessandra Fiori curatori del laboratorio di architettura e urbanistica partecipata cui hanno preso parte sei classi dell'istituto cremonese per oltre 150 studenti e 107 lettere scritte a mano indirizzate a Cucinella, anzi a Mario (come scrivono loro).  Un progetto nato dalla volontà di far sentire gli studenti e le studentesse parte dei cambiamenti che coinvolgono la Città e allenarsi a pensare in modo critico. In una parola, imparare ad essere cittadini responsabili e consapevoli.

In platea ad ascoltare gli interventi non solo insegnanti e studenti, ma anche il direttore generale di ASST Cremona, Ezio Belleri, e l'architetto Maurizio Bracchi, Direttore della Struttura Nuovo Ospedale, nonché la Dirigente Scolastica dell'Istituto, Daniela Marzani.  

“CARO MARIO TI SCRIVO” Dopo una breve introduzione al progetto da parte dei professori, a parlare - senza troppe cerimonie - sono stati i ragazzi stessi: 15 tra studenti e studentesse si sono fatti portavoce per tutti i compagni per leggere i loro pensieri critici (positivi e non) sul progetto del nuovo ospedale.

«Sarebbe bello inserire nel cuore del progetto delle erbe mediche, in modo da collegare i due ambienti», ha detto Vittoria; «Penso che il nuovo ospedale che verrà costruito sarà il più bello del mondo, dell'universo, anzi dell'intera galassia» ha aggiunto Raima, a lei si è unito Andrea che spera «che l'ospedale venga finito al più presto, donando una nuova luce "verde" che illuminerà i volti dei pazienti». In ordine di apparizione sono intervenuti: Francesca Ruvioli, Giulia Costandache, Giacomo Garzetti, Matteo Ciliberti, Tommaso Pedretti, Carla Silion, Natan Bozzetti, Rebecca Cottarelli, Andrea Impietri, Niccolò Matianu (ha letto il pensiero per Mathias Cigoli), Vittoria Fiameni, Raima Diarassouba, Carla Cobzaru, Sami Zahaf, Gabriella Anifowose.  

«IL FUTURO SIETE VOI» Messa da parte un po' di commozione per i pensieri profondi emersi dalle letture, l'Architetto Cucinella è salito sul palco per ringraziare i presenti: «Da come avete scritto le vostre lettere mi è sembrato di conoscervi da sempre, di aver parlato con degli amici. Sapere che avete lavorato in modo consapevole e partecipato su questo progetto infonde speranza nelle nuove generazioni, sul far sì che portino avanti quello che ora - in modo faticoso - stiamo cercando di fare noi. Siete voi i leader di domani, non dimenticatelo».  

UNA RISPOSTA AD OGNI DOMANDA Tante, poi, le domande dai ragazzi in platea, alcune più curiose «Si ricorda dove ha disegnato lo schizzo del nuovo ospedale? Era a casa oppure in studio?», altre più pragmatiche «Quanto tempo ci vorrà per costruire il nuovo ospedale?» e, infine, anche domande filosofiche «Qual è il suo concetto di bellezza e sostenibilità in architettura? o tecniche «Quali materiali userete per costruire il nuovo ospedale?». Ognuna con una risposta concreta e onesta, che non ha disatteso le aspettative di studenti e insegnanti.  

LO SCAMBIO (RECIPROCO) DI DONI Non è mancato il momento dello scambio di doni: Mario Cucinella ha regalato alla scuola un libro di architettura sostenibile e alcune copie autografate del catalogo contenente i progetti del nuovo ospedale. D'altro canto, i ragazzi hanno consegnato all'architetto il book contenente i loro pensieri e il resoconto del loro progetto e…un mazzo di fiori fatto di carta.”

Probabilmente sul timing delle prese di posizione delle fonti dello scambio deve essere intervenuta una scansione che rende problematica la consecutio temporis. Ma crediamo ciò conti relativamente; ai fini della esposizione dei contenuti.

Quel che conta è la chiarezza di quanto esposto. E cominciamo con la nota diramata dal Direttore Belleri.

In quanto al «coinvolgimento di cittadini inconsapevoli», desideriamo ricordare che il laboratorio di architettura partecipata è stato ideato, condotto e promosso dagli insegnanti della scuola media Virgilio in modo libero, legittimo e autoderminato, dal febbraio di quest'anno. L'Asst di Cremona ne è venuta a conoscenza poche settimane fa, a laboratorio concluso, quando gli studenti e le studentesse hanno invitato l'Architetto Mario Cucinella a Cremona per un confronto critico sul progetto." Forse allora la nostra critica sull'inopportunità di questo "percorso partecipato di architettura" la dobbiamo indirizzare agli insegnanti della scuola media Virgilio, oppure con grande ottimismo, ma che è sicuramente uno dei nostri obiettivi, si potrebbe pensare che è iniziato un percorso dal basso finalizzato ad informare tutti i cittadini cremonesi su questa epocale scelta di un nuovo ospedale a Cremona.

 Vero è che, in aggiunta ad una nostra esternazione di getto, inviata con mail al gruppo dei supporters, si è scatenato un corretto ma deciso incrocio del fioretto.

Di cui riportiamo un garbato, ma opportuno e deciso, contributo di chiarimento. Che riportiamo per sintesi:

La cosa scorrettissima, inconciliabile con l'etica didattica è soprattutto quello che hanno fatto gli insegnanti, per apparire strumentalizzando studenti a cui non è neppure stata offerta l'opportunità di un contradditorio. Cucinella si è ovviamente prestato ma in questo caso non è il principale colpevole, qui si tratta di qualcosa di molto più grave, proprio perché accade all'interno di una scuola. Cucinella lo hanno invitato. Gli insegnanti referenti sono i promotori di qualcosa che probabilmente a loro sfugge: non si usano i ragazzi per farsi pubblicità, per alimentare il proprio ego, apparire.  Bambini coinvolti in un dibattito complesso, politico e delicato: inaccettabile. 

Già, il “Caro Mario” che, detto senza nessuna malevolenza, sembra essere il maggior beneficiario (al di là della materia del contendere sulla convenienza e sulla sostenibilità dell'operazione) del profluvio di iniziative conviviali, di scambi dialettici, di sovraesposizione mediatica. Che, a prescindere da una valutazione di opportunità, e senza voler minimamente fare i conti in tasca al “caro Mario” e prescindendo da qualsiasi valutazione professionale, comporta fin qui per il diretto interessato una notevole beneficiata.

A prescindere da tutto ciò, c'è legittimamente da aspettarsi che le autorità scolastiche assumano le opportune responsabilità e iniziative di controllo (sia pure postumo) relativamente alle aspettative e alla correttezza (deontologica e formativa) del progetto educativo.

Non ci riferiamo solo al Dirigente della Scuola Media Virgilio, ma anche, prima che l'ideona dilaghi a macchia d'olio finendo per fare dell'ambito scolastico una succursale di tribune fuori controllo e perforabili anche dalle peggiori interferenze.

Se le autorità scolastiche ci sono, sono avvertite e pronte ad assumere le loro responsabilità, battano un colpo. Diversamente, non si esclude che qualche “testa calda” possa innescare qualche opportuno esposto.

Da cosa nasce cosa, diceva la nonna…

…se, aggiungiamo noi, gli impulsi sono fecondi

Per decenni l'istituzione comunale (che almeno in teoria sarebbe la prima autorità sanitaria del territorio) ha mostrato neghittosità sia nei confronti dell'esercizio di tale ruolo (scaricando la prerogativa totale sulle istituzioni effettivamente officiate) sia sul mantenimento (preteso dalla smobilitazione dei presidi della sanità pubblica) di un ruolo sia pure basico di raccordo interistituzionale e di patronage nei confronti del bacino di utenti. La mobilitazione relazionale di sensibilizzazione e di raccordo del Movimento e della campagna di denuncia, occasionata dal rifiuto del nuovo nosocomio e dalla rivendicazione della resilienza del diritto costituzionale alla cura universale della salute, ha come risultato almeno tendenziale la crescita delle consapevolezze di ruolo (se non altro civico, anche se non pienamente di rango ordinamentale) dell'istituzione comunale. Un positivo e potenzialmente fecondo segnale in tal senso viene dal proposito (per ora enucleato solo a livello di programma elettorale) di un candidato Sindaco (per dovere di completezza, di Piadena-Drizzona), che perora l'istituzione nella propria giurisdizione (nella speranza nostra che l'edificante idea si allarghi a macchia d'olio in tutto il territorio provinciale) dello "Sportello sanitario comunale". Come supporto alla popolazione nei frequenti e ormai dilaganti casi di sanità negata, rinviata sine die, disattesa nella sostanza (anche come conseguenza della rinuncia da parte degli users più fragili, meno consapevoli e determinati a pretendere le prestazioni, specie se in contesti di criticità). Imponendo ai gestori il rispetto dei tempi stabiliti e della declaratoria regolamentare. Un tempo (quando ancora gli scenari della somministrazione della cura erano ben lontani dagli attuali standards fallimentari) operava, ma solo come presidio volontario, il Tribunale del Malato. Di cui, probabilmente a causa della scomparsa della sua appassionata fondatrice Anna Rossi Garoli, si sono perse le tracce. Paradossalmente in controtendenza con contesti che, invece, ne pretenderebbero il rilancio. Che in nuce è insita nel progetto enucleato (come si apprende da La Provincia di oggi) dal medico anatomo-patologo torinese dott. Enrico Cardesi. I cui perni, debitamente definiti soprattutto sul piano ordinamentale e tecnico operativo, delineano la fattispecie di un'autority-tutor di tutela dell'utenza e di ripristino delle effettive condizioni di fruizione, attraverso il ricorso all' URP, le direzioni sanitarie e, nel caso estremo di inadempienza al NAS Carabinieri. Certo siamo in presenza di un'intuizione che va sgrossata e potenziata a livello di intelaiatura e cogenza giuridica. Ma appare un'ottima idea. Magari suggerita dalla progettualità occasionata dal laboratorio elettorale. Ma a noi appare un'ottima (almeno nelle intenzioni e nella perseguibilità) idea. Il Movimento potrebbe (dovrebbe, in relazione alla sua mission) entrarvi in sintonia. Allargando il "tavolo" dell'interlocuzione, agli esordi e nel lungo e impegnativo prosieguo segmentata nella riqualificazione dell'attuale ed ancora sostenibile struttura ospedaliera, alla visuale più ampia del reinsediamento e potenziamento concreto nel territorio e nella prospettiva sinergica interistituzionale e comunitaria.  In questo senso l'assunzione di compiti, non ottriati bensì rivendicati dall'autorità municipale, di tutela collettiva ed individuale del cittadino utente, anche di conflitto, può rappresentare quel quid aggiuntivo, che alza e potenzia il fuoco incrociato derivante dall'aggregato sinergico tra la cittadinanza attiva e l'istituzione a più diretto contatto con la comunità.

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