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Focus presidenziali USA /2

Forum lettori

  14/11/2024

Di Redazione

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Chiedersi chi va a votare che "cosa" realmente va a votare

Molto si sta parlando degli esiti del voto negli Stati Uniti, della "pancia" dell'America profonda, degli errori di Harris e di molte argomentazioni di tutto rispetto. Poche parole vengono spese in questi giorni (vorrei quasi dire nessuna ma meglio non peccare di arroganza) però su come sta cambiando in molti paesi la qualità dell'istruzione, dalle prime classi fino a quella pre-universitaria. Ormai l'ondata reazionaria e di quello stampo religioso che non si è mai davvero smarcato dalla Controriforma (sic!) sta mettendo le mani con sempre maggiore ferocia sui libri di testo. Comincia sempre più di frequente a passare una cultura anti-darwinista, che a discesa riscrive la storia delle civiltà fornendo giustificazioni senza senso alle stragi delle minoranze e riproponendo la dicotomia del forte e del debole come se fosse una verità acquisita. D'altro canto sempre meno le si oppone una cultura del sapere e della conoscenza e le idee più sciagurate si affermano nel silenzio. Dunque l'ignoranza e la cultura di facciata diventano sempre più parte persino di un percorso scolastico. Ecco, io credo che se il voto dei giovani ha così sorpreso i democratici, tradizionalmente più presenti nelle università e nei luoghi dove si fa cultura, sia arrivato il momento di chiedersi chi va a votare che "cosa" realmente va a votare, quale profonda e sempre più incisiva idea del mondo si porta dietro, quale narrazione falsa ma molto ben confezionata gli si è impressa nella mente. E per contro, passa sempre meno l'idea della lentezza di acquisizione della cultura, quella più critica, più complessa da imparare ma anche più importante per poi comprendere le sfaccettature del mondo. Io credo che questo modello faccia vincere la destra (succede anche in Italia e la scuola perde colpi come la sanità e anche con una certa rapidità) e la farà vincere sempre di più, perché a immaginarsi un mondo "facile" e senza complicazioni si fa di sicuro meno fatica che osservarne uno criticamente.

Elena Tonus, progettista e redattrice di testi scolastici per le scuole superiori
Elena Tonus, progettista e redattrice di testi scolastici per le scuole superiori

La vittoria di Trump ha sorpreso tutti...

...principalmente perché la gran parte di noi desiderava il contrario.

I desideri ci portano spesso a valutare erroneamente i fatti.

D'altro canto se non ci fosse questa innata tendenza non avremmo gli stimoli per prospettare e progettare il futuro.

Personalmente da questa estate avevo dei dubbi. Me li aveva istillati mio figlio che aveva ripercorso a quattro anni di distanza un itinerario negli stati centrali degli Usa. 

Ebbene, si è meravigliato di due cose, il costo della vita, alberghi e cibo e la quasi assoluta assenza della pubblicità dei democratici.

I prezzi del classico hamburger e, per certi stati l'ancor più classico beef erano quadruplicati.

Lo stesso dicasi per le camere d'albergo. Identica situazione su tutti gli alimentari dei supermercati. Prodotti di uso comune come jogurt o saponi hanno costi in dollari che sono il doppio di quelli in Italia.

Questo, di per sé, giustifica ampiamente la disaffezione verso i democratici di gran parte del ceto operaio e medio.

L'assenza o la limitata pubblicità murale dei democratici era ancor più evidenziata dai numerosi cartelli e scritte fai da te che dimostravano la presenza di sostenitori convinti. Trump aveva numerosi "tifosi" che sostenevano la sua causa comunque fosse e qualunque cosa dicesse al pari dei tifosi di Juventus, Milan, Inter o Napoli.

Si tenga poi conto che i numerosi lavoratori della terra, in gran parte latinos, erano ancorati a valori tradizionali, in gran parte contrari all'aborto, perciò più vicini alle tesi di Trump.

Così si spiegano i risultati elettorali in quegli stati, ma non solo.

L'altro aspetto è psicologico, nelle situazioni difficili cerchi sempre di uscirne usando l'intelligenza e la buona volontà; ma quando queste non bastano ricorriamo ad altro e appare un capo risoluto che propone un programma risolutivo che porterà al cambiamento.

Poco importa se le ipotesi sono contraddittorie (ad esempio i dazi che riducendo la quantità di beni porterà inevitabilmente all'aumento dei prezzi) la gran parte degli elettori non ha le conoscenze necessarie per valutare l'insieme del pacchetto. Si fida, cioè confida che quel determinato capo popolo saprà porvi rimedio.

È questa la differenza sostanziale fra i due contendenti.  La Harris appariva come una valida amministratrice, ma non faceva sognare. I sogni sono la speranza del futuro.

La Harris ha cercato di far sognare presentandosi al fianco delle star del momento. Ma i latinos e gli operai non hanno i quattrini per andare ai concerti di questi famosi cantanti, al massimo compreranno un disco ma non si immedesimano in essi. Anzi, a mio avviso, queste apparizioni hanno acuito maggiormente il distacco con quel tipo di mondo.

Quanto abbiano influito le due guerre, quella Ucraina per i costi economici forse poco. Penso molto di più quella del medioriente.

Su questo tema oltre alla evidente preoccupazione della popolazione di origine araba anche la contestazione, in particolare del mondo giovanile per la strage di civili e di bimbi conseguenza dei bombardamenti su Gaza.

Basterebbero queste considerazioni per far riflettere anche i nostri politici e renderli più aderenti alle aspirazioni dei cittadini.

Alessandro Gaboardi, 8 novembre 2024, Crema
Alessandro Gaboardi, 8 novembre 2024, Crema

Ad abundantiam e per fornire uno stralcio in diretta e “non provinciale”

Con una doverosa premessa. Il testo che pubblichiamo, debitamente tradotto, l'abbiamo letto e, non potendo chiedere l'autorizzazione a copiaincollarlo (semmai chiederemmo la spesa della traduzione), ne pubblichiamo ampi stralci. Seguendo un po' il convincimento del Postino Mario Ruoppolo (spiegato a Pablo Neruda), secondo cui

le metafore non sono di chi le scrive… ma di chi gli servono.

Per quanto ci riguarda non si tratta di disinvolto impiego di una testimonianza altrui; bensì la valutazione di un impiego utilitaristico a servizio delle consapevolezze attorno ad un accadimento destinato in qualche modo ad incidere profondamente sulla politica mondiale, oltre che americana.

A chi e interessato ad approfondire il caso americano suggeriamo la lettura di «Il complotto contro l'America» di Philip Roth.

È stato sbagliato trattare Donald Trump come la personificazione di una serie di lacune. La critica standard e sempre consistita nella constatazione che gli manca qualcosa che immaginiamo essere un prerequisito per un'alta carica: l'educazione, o la grammatica, o la diplomazia, o il senso degli affari, o l'amore per il paese. Gli mancano tutte queste cose, così come praticamente qualsiasi virtù borghese convenzionale che si possa nominare.

Le capacita e i talenti di Trump non vengono riconosciuti quando lo vediamo come un candidato convenzionale, una persona che cerca di spiegare le politiche che potrebbero migliorare la vita o che lavora per creare un'apparenza di empatia. Eppure questo e il nostro difetto più che il suo. Trump é sempre stato una presenza, non un'assenza: la presenza del fascismo. Cosa significa?

Quando i sovietici chiamarono i loro nemici "fascisti", trasformarono la parola in un insulto senza senso. La Russia putinista ha conservato l'abitudine: "fascista" e chiunque si opponga ai desideri di un dittatore russo. Quindi gli ucraini che difendono il loro paese dagli invasori russi sono "fascisti". Questo è un trucco: come Vladimir Putin si riferisce ai suoi nemici come "fascisti", senza alcun significato ideologico. È semplicemente un termine di obbrobrio.

Putin e Trump sono entrambi, di fatto, fascisti. È il loro uso della parola, anche se inteso a confondere, ci ricorda una delle caratteristiche essenziali del fascismo. Un fascista non si preoccupa della connessione tra parole e significati. Non serve la lingua; la lingua gli serve. Quando un fascista chiama un liberale "fascista", il termine comincia a funzionare in modo diverso, come il servitore di una persona in particolare, piuttosto che come un portatore di significato.

Questa e una conquista soprattutto fascista. Di fronte alla complessità della storia, i liberali lottano con l'enorme volume di domande da porre, di risposte da offrire. Come il comunismo, il fascismo è una risposta a tutte le domande, ma un diverso tipo di risposta. Il comunismo ci assicura che possiamo, grazie alla scienza, trovare una direzione di fondo in tutti gli eventi, verso un futuro migliore.

È questo e (o era) seducente.

Ciò richiede presenza, che Trump ha sempre avuto. Il suo carisma non deve risuonare con te: probabilmente nemmeno quello di Hitler e Mussolini ti avrebbero raggiunto. Ma e comunque un talento. Essere un fascista e chiamare qualcun altro fascista richiede un'astuzia che e naturale per Trump. È in questo nome del nemico, per quanto assurdo, vediamo il secondo elemento principale del fascismo.

Un leader ("Duce" e "Führer" significano proprio questo) inizia la politica scegliendo un nemico. Come sosteneva il pensatore giuridico nazista Carl Schmitt, la scelta é arbitraria. Ha poche o nessuna base nella realtà. Prende la sua forza dalla volontà decisiva della Guida. Le persone che hanno guardato le pubblicità televisive di Trump durante gli eventi sportivi non erano state danneggiate da una persona trans gender, o da un immigrato, o da una donna di colore. La magia sta nell'audacia necessaria per dichiarare che un gruppo più debole fa parte di una cospirazione travolgente.

L'unica cosa che non e arbitraria nella scelta di un nemico e che deve coglierne le vulnerabilità. Le pubblicità di Trump proiettavano una fantomatica Kamala Harris dedita a far sì che milioni di stranieri che avevano cambiato sesso togliessero il lavoro agli americani. Questo tocca, tutto in una volta, la vulnerabilità di genere, economica e sessuale. Siamo indifesi e impoveriti e saremo sostituiti da qualcosa di alieno. È tutto questo e orchestrato da un oscuro nemico sullo sfondo, in questo caso, una donna di colore che sa ridere.

La teoria della "grande sostituzione" e un esempio di una menzogna fascista non originale: i cospiratori ti renderanno impotente e porteranno gli altri a prendere il tuo posto nel mondo. L'apparente complessità del mondo si risolve come una cospirazione, proprio come l'ansia che ne deriva si risolve con l'odio. Funziona con quasi tutte le combinazioni di nemici. Può essere una cospirazione di politici dello stato profondo per rapire bambini, o una cospirazione di ebrei per corrompere le donne. Il fascismo vince quando l'inimicizia evocata comincia a farsi sentire nella gran parte della popolazione.

Com'è facilmente percepibile, questo secondo editing del focus tematico è stato imperniato su una valutata finalizzazione didascalica e di confronto.

Seguiranno sul tema, che prevedibilmente sta tenendo la scena, ulteriori approfondimenti. Di iniziativa editoriale e, speriamo, di manifesta volontà dei lettori di dire la loro.

Kevin l'aereo lo riperse …the Donald l'ha ripreso!

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