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ECO-Welfare /44

  29/06/2025

Di Redazione

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forum La parola ai lettori e ai rappresentanti istituzionali

ASST DI CREMONA

 

NUOVO OSPEDALE DI CREMONA E COMITATI DI QUARTIERE  L'INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DEI CITTADINI ENTUSIASMA SÌ CONVINTO AL PROGETTO, CAMBIERÀ LA CITTÀ

 

Partecipazione, interesse e grande senso civico. I dubbi dei Comitati trovano risposte oggettive e chiare. Il progetto è un'occasione da non perdere: «il nuovo ospedale va fatto». https://youtu.be/13wrYVPi_SQ

 

Martedì 17 giugno 2025, nella sala riunioni della direzione generale dell'Asst di Cremona si è svolto l'incontro di presentazione del progetto Nuovo Ospedale dedicato ai presidenti e ai componenti neoeletti dei Comitati di Quartiere della Città.

 

Ad accogliere i rappresentanti dei cittadini c'erano il direttore generale Ezio Belleri affiancato da Gianluca Leggio (direttore amministrativo), Francesco Reitano (direttore sanitario) e Giorgio Scivoletto (direttore socio sanitario). All'incontro ha partecipato la Vicesindaca del Comune di Cremona Francesca Romagnoli in quanto anche Assessore con delega all'innovazione e ai quartieri.  

Ci saranno tutti i servizi e più posti letto

Il direttore Belleri, davanti ad un tavolo di interlocutori desiderosi di conoscere, ha ripercorso le tappe salienti del percorso progettuale Nuovo Ospedale dal 2024 ad oggi, spiegando «cosa è stato fatto e come ci stiamo preparando» e mettendo in risalto gli esiti del confronto fra direzione, architetti e sanitari servito a ridisegnare spazi e compiere scelte funzionali ai percorsi di cura.

In particolare, è stato precisato che tutti i servizi presenti nell'attuale struttura saranno trasferiti nella nuova «non c'è alcun motivo per pensare il contrario». Si è parlato di posti letto: saranno 486 (contro i 428 di oggi) e la massima capienza sarà di 765 posti letto. Inoltre, le dimensioni del nuovo ospedale (centoventimila metri quadrati) saranno sovrapponibili a quelle della struttura attuale. È stata spiegata l'organizzazione per intensità di cura dove ogni area avrà una connotazione precisa determinata dalle necessità assistenziali dei pazienti per livello di gravità, privilegiando i percorsi orizzontali (tutto sullo stesso piano) a quelli verticali (su piani diversi come accade oggi).

 

Belleri, «confronto bello e utile» «Quello con i comitati di quartiere è stato veramente un incontro entusiasmante – ha precisato Belleri. È stato molto bello confrontarsi con loro perché oggettivamente i comitati di quartiere rappresentano idealmente tutta la città di Cremona».

«Le persone intervenute hanno dimostrato una grandissima attenzione. Ci hanno dato anche qualche consiglio, oltre ad aver posto domante veramente interessanti e osservazioni stimolanti – ha continuato Belleri. «Da febbraio a oggi abbiamo condiviso questa presentazione con circa 1400 persone, fra dipendenti Asst, rappresentanti istituzionali, volontari, studenti e così via. Il nostro obiettivo a questo punto è continuare a diffondere e raccontare, con oggettività e il più possibile in maniera puntuale e precisa, il lavoro che stiamo facendo. Per questa ragione, appena avremo altri elementi, organizzeremo focus tematici di confronto con i quartieri Villetta e Battaglione che confinano con l'ospedale: parleremo di viabilità e dell'impatto che il cantiere avrà in questa zona della città».  

Romagnoli, «comitati di quartiere portavoce dei cittadini»

«Ringrazio il direttore Belleri per la chiarezza della presentazione: è stato un incontro molto appassionante, non era scontato coinvolgere i Comitati di Quartiere – ha dichiarato Romagnoli. «Abbiamo apprezzato e ci siamo fatti un'idea di come sarà la struttura. Adesso è possibile fare alcune riflessioni serie e oggettive da condividere con gli altri abitanti dei quartieri: ci faremo portavoce di quello che abbiamo ascoltato e compreso» «Credo che il nuovo ospedale rappresenti una grande opportunità per Cremona, utile a promuovere un cambiamento culturale che in altre città è già avvenuto. Ora tocca a noi», ha aggiunto Romagnoli.

«Ero scettico, ora ho capito». «Confesso, prima di questo incontro rispetto al progetto Nuovo Ospedale ero molto scettico» - ha dichiarato Luigi Armillotta (Presidente Quartiere Boschetto). «La presentazione illustrata dal dottor Belleri mi ha fatto capire l'idea organizzativa e la funzionalità della struttura. L'ho trovato un bel progetto, molto interessante».

«Io non avevo minimamente idea che il Nuovo Ospedale di Cremona fosse stato pensato in questo modo – ha affermato Sofia Cerri (Quartiere Bagnara). «Mi ha sorpreso la diversa gestione dei pazienti. La presentazione mi ha dato molte informazioni utili per capire, sono convinta che sia una cosa da fare per la Città». Via i pregiudizi, l'impressione è ottima

«Mi vengono in mente un sacco di preconcetti che avevo prima di questo pomeriggio, condizionata probabilmente dalle notizie che ho letto e dalle voci che circolano» – aggiunge Giovanna Bonetti(Quartiere Cavatigozzi). La decisione di incontrare i Comitati mi è piaciuta, il riscontro per me è ottimo. Anzi sarebbe bello poter seguire tutte le fasi dei lavori».

«Penso che per Cremona sia un'occasione imperdibile che ci porterà a un livello differente» -

Ha dichiarato Maria Rita La Fata (presidente Quartiere Centro). «L'idea che sullo sesso piano ci siano percorsi e degenze differenziati per livelli di gravità, dal meno grave al più grave, l'ho vista come una innovazione positiva. Sono convinta che poi a Cremona vorranno venire in tanti. Proprio così, perchè «il nuovo ospedale sarà soprattutto attenzione e innovazione» – ha concluso Assunta Sellitto (presidente Quartiere San Felice).

 

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Come sarà facile notare, abbiamo copia incollato quanto dispensato dal “convento” (l'Ufficio Relazioni Esterne dell'Asst) che ricalcando l'imprinting della comunicazione dall'alto, rivela quell'efficienza che da anni manca all'apparato preposto alla core mission. Abbiamo riprodotto per filo e per segno quanto diramato …sia pure non con un timing non esattamente bruciante, come fanno le testate competitor, che, anche per una ragione di ottimizzazione dei costi di impaginazione, (in aggiunta alla ben nota piaggeria verso i “poteri” innamorati del “progetto” (più di quanto lo fosse Giulietta di Romeo) scodellano, al di fuori di qualsiasi filtro di verifica e minimale sollecitudine dialettica, la pappa approntata dal detto servizio relazioni esterne, da tempo, si ripete, diventato il motore principale di quella che dovrebbe essere una ammiraglia della sanità ospedaliera.

Per un dovere deontologico; ma anche per rendere più efficace, almeno nelle nostre intenzione, la chiosa che siamo costretti a fare di “una velina” che richiama tanto gli stili di un'entità aziendale di natura, in teoria, pubblica.

C'è dentro tutto. Sicuramente quanto basta per implementare, più che la narrazione tematica, la vera e propria campagna di irreggimentazione delle coscienze e delle opzioni comunitarie e istituzionali su un progetto, figlio della ferrea determinazione di depistare la percezione del disastro sanità pubblica e di obnubilare le consapevolezze.

Le quasi settemila firma del Movimento, che coraggiosamente e con dovizia di argomenti razionali propugna (per ragioni legate alla reale sostenibilità dell'operazione e ad un impiego oculato delle risorse pubbliche) la riqualificazione, appaiono un tamque non esset a petto di una campagna che ha coalizzato praticamente l'adesione di quasi tutti i corpi intermedi sociali (ad eccezione talvolta di sindacati verticali, quando ci sono di mezzo questioni economico-normative in capo agli operatori), di tutto l'orbe politico, in tutte le sue declinazioni (con l'eccezione della rappresentanza di Cremona cambia musica), di tutti gli ordini e gradi della nomenklatura istituzionale. Paradossali, quasi patetiche, le esternazioni, più che messe in bocca coattivamente, agevolate dalla percezione di essere entrati nella location istituzionale e di provare l'ebbrezza della narrazione di ospiti balzati alla condizione di players (ciao mamma…sono arrivato Uno!)  in una vicenda “progettuale”, di cui non sembrano minimamente avvertire la condizione di proxy quando non addirittura  di embedded. Condizione (come nel caso di quel “ero scettico, ora ho capito” e di quel “via i pregiudizi, l'impressione è ottima” che rivela oltre ogni dubbio o la fragilità cognitiva di investiti (sia pure a livello basico della scala istituzionale locale) di “mandato”, cui basta poco (un'oretta di indottrinamento e qualche slides) per metabolizzare non già un sedime di nozioni e di consapevolezze in carico allo stato di deragliamento della sanità pubblica e al miglior modo per imboccare una resilienza “sostenibile”, bensì un semplice e suggestivo approccio ad un “progetto” che allo stato è (e pensiamo, nonostante gli annunciati ghirigori procedurali) semplicemente un essai architettonico. Peraltro, si ha l'impressione attinta dallo scrupoloso attenzionamento dell'informazione periodica, “monogamo” a livello di destinazione. Su cui (questo è assolutamente da ammettere) la nomenklatura politico amministrativa si sta rivelando particolarmente incline ad  ottimizzare un “inciucio” (come diceva la premier Giorgia fino a prima di assurgere al top) capace di coalizzare sul niente una vasta platea che solitamente esprime un ampio spettro di contrapposizioni. Ma in questo caso obnubilata               dall'effetto annuncio. Della mirabolante impresa.

E a dimostrazione che siamo in presenza solo di un clima sapientemente costruito sulle suggestioni di “quando i bambini fanno oh”, in tutto il volgere di una temperie che avrebbe dovuto sfociare su provvedimenti concreti (e non sull'annuncite), ogni giorno che il buondio manda sulla terra inappuntabilmente c'è la nuova puntata della captatio benevolentiae delle istituzioni e del ceto che si presta a fare la carne da cannone. Si era cominciato tre anni fa con il “botto” della conviviale top al sancta sanctorum dell'auditorium per eccellenza riservata ai piani altissimi dei “poteri”. Mai come in questo caso la denominazione della  location è apparsa congrua a definire la funzionalità dell'evento (cui si partecipa per audire e non per interloquire). Si è proceduto con una riunione del Consiglio Comunale “a porte chiuse”. E, scendendo per li rami, si arriva ai «comitati di quartiere portavoce dei cittadini». Già portavoce dei cittadini, cui per anni l'istituzione comunale in forte affanno a render conto all'opinione pubblica, fu messa la mordacchia. Il fatto che alcuni siano stati tolti dalla naftalina non rimuove d'ufficio la marginalità di uno strumento di partecipazione rianimato più che per convinta consapevolezza di utilità comunitaria, per reconditi conti di strumentalizzazione. Il caso più evidente e più recente è appunto quell'aspettativa di consultazione ad usum delphini, molto funzionale a far certificare che anche i Quartieri si schierano dalla parte del nuovo ospedale. 

https://www.facebook.com/people/Movimento-Riqualificazione-Ospedale-Cremona/61573709021476/

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Sig. Direttore

si chiederà, i suoi lettori potrebbero chiedersi, che nesso ha il solstizio d'estate e il "movimento".

Le alleghiamo una locandina della manifestazione, che il "movimento" terrà domani all'inizio dell'estate in piazza Roma a Cremona alle ore 17 circa, con la quale i sostenitori e i firmatari della nostra PETIZIONE, presentata all''Asst il 28 luglio 2023, intendono rinnovare ai cremonesi l'invito a firmare e aiutare con una donazione le attività del movimento, ma soprattutto informare quanto è stato fatto in questi ultimi mesi di lotta civile.

Domani saranno annunciati i primi risultati della "consultazione popolare", la metodologia che abbiamo seguito per rendere questa consultazione credibile, affidabile e fondata scientificamente. Per cui per chi avesse dei dubbi sui risultati può essere verificata semplicemente ripetendo la prova nei termini da noi attuati. 

Dopo la proposta formalizzata al Direttore Generale nello scorso aprile e dopo aver ricevuto un'altrettanto risposta formale con un diniego, il "movimento" ha attuato, sia pur con grandi difficoltà economiche, una consultazione popolare  estraendo casualmente 400 famiglie dal totale della popolazione di 163.000 persone dell'Asst di CR.

Domani pomeriggio durante questo ulteriore lavoro divulgativo e di puntuale dimostrazione delle nostre tesi  saremo affiancati  con canzoni popolari di tutto il mondo dalla band de la  "Corte del Re Sole".

Durante l'estate il "movimento" non va in vacanza e segnalerà le sue attività con ogni mezzo a disposizione, ammonendo che è ora il momento di agire, nessun dorma!, per evitare la demolizione dell'Ospedale di Cremona a fronte di un nuovo ospedale che dalla programmazione, all'annuncio del vincitore il 30 novembre 2023, al ridimensionamento di questi ultimi mesi, sta subendo modifiche importanti in senso negativo che troveranno ulteriore problematicità quando saranno evidenziati i costi economici e le scarse disponibilità finanziarie dichiarate ad ora solo sulla carta.

grazie per la disponibilità

Enrico Gnocchi - sostenitore del "movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona  

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Gli incontri del Direttore Generale dell'Asst di Cremona Dr Belleri con i soli "rappresentanti istituzionali" del territorio  offrono molti motivi di riflessione, e anche qualche spunto critico, inteso come sale della politica degli ultimi verso chi li rappresenta, nominati o eletti.

Le chiediamo gentilmente di dare la possibilità al "nostro movimento" di esporre il nostro parere pubblicando sul suo giornale la lettera allegata 

  Sig. Direttore 24 giugno 2025

A pochi giorni dalla nostra ultima lettera del 14 giugno il Direttore Generale ASST ci offre un nuovo spunto per dibattere sulla sua “strategia della comunicazione” riguardante il progetto del ospedale di Cremona. Vorremmo tramite il suo giornale informare i cremonesi dell'ultimo incontro della dirigenza dell'Asst con i rappresentanti dei Quartieri per sapere che, come si legge nell'invito pervenuto ai presidenti e consiglieri di Quartiere, “Il piano di comunicazione dell'ASST di Cremona finalizzato a promuovere la conoscenza del Nuovo Ospedale di Cremona si fonda sulla condivisione del progetto con professionisti sanitari, portatori di interesse, rappresentanti dei cittadini e cittadini”.

Esaurito il lungo elenco manca solo l'incontro con i cittadini. Si farà mai?

Attualmente secondo le dichiarazioni del Dr Belleri (da La Provincia pag.7 dell 23 giugno” abbiamo condiviso questa presentazione con 1.400 persone” sarebbero state di più se fosse stato coerente con il suo stesso invito all'incontro del 17 giugno che recitava “si propone la data del 17 giugno 2025 alle ore 18 presso l'Aula Magna “Magda Carutti” dell'Ospedale di Cremona “ …

L'Aula Magna può contenere più di 200 persone… perché l'incontro è stato retrocesso alla sala riunioni della Direzione Generale con capienza di 25 posti? Forse si temeva che l'invito, oltre ai rappresentanti di quartiere, potesse essere accolto anche da qualche centinaio di cittadini poco inclini a essere sempre considerati dei “creduloni”!

Se lo scopo dell'incontro,, sempre riportato nell'invito, era “ offrire a chi lo desideri l'opportunità di conoscere il progetto e di farsi un'opinione basata su elementi oggettivi ed evidenze concrete, ottenere un confronto, anche critico, con punti di vista diversi e rispondere ai quesiti che i partecipanti riterranno“ in realtà è stato un fiasco, e una opportunità mancata per i molti che avrebbero voluto partecipare. E' successo altre volte… incontro con data, ora e luogo… si va.. e si scopre che la sala dell'incontro annunciato è vuota!, ma stendiamo un velo pietoso.

I cittadini che avrebbero avuto l'opportunità di venire informati sulle caratteristiche e soprattutto sui costi del nuovo ospedale e di conoscere anche un'altra “campana”, un'altra proposta com'è quella del movimento per la riqualificazione dell'attuale Ospedale, forse avrebbero posto delle domande imbarazzanti al Dr Belleri che per quanto abile nel gioco delle carte non avrebbe potuto dire nulla, giocando a carte scoperte e davanti all'evidenza dei numeri.

Nell'incontro in oggetto, come è accaduto anche negli altri incontri, è stato distribuito e compilato un questionario per valutare quanto i convenuti fossero rimasti convinti delle informazioni ascoltate, e forse, non lo sappiamo, è stata data l'opportunità di scrivere qualche critica o osservazione puntuale.

Sempre e ovunque il nostro Belleri ha dichiarato, ma non ha mai messo a disposizione le schede raccolte, che tutti sono stati “folgorati” dalla presentazione del nuovo ospedale. Già dal punto di vista statistico la cosa risulta “impossibile” a meno che già ora nel nostro ospedale sia presente una rete di connessione tra il neuroni del Direttore Generale e i cervelli dei partecipanti all'incontro, con poteri, sembra ora non tanto fantascientifici, da “convincere” tutti, che quanto viene detto è la “verità”. Le procedure adottate già sono di per sé unidirezionali. Nessun contradditorio su tesi diverse, in quanto non c'è mai stata alcuna presentazione fatta da parti terze di dati tecnici ed economici di soluzioni diverse dalla costruzione di un nuovo ospedale.

Nel cercare di evitare questo paradosso tra l'oste che mesce il vino e l'ospite che non può che dire che è eccellente, il movimento ha inviato una mail a tutti i presidenti di quartiere affinché fossero resi noti a tutti i consiglieri alcuni documenti della nostra proposta di un progetto di riqualificazione dell'attuale Ospedale un esempio, per dimostrare che: 1) si può fare con le stesse caratteristiche tecnico funzionali sanitarie del progetto Cucinella, 2) riqualificare costa meno del nuovo.

Abbiamo inviato i nostri documenti qualche giorno prima dell'incontro e forse i consiglieri di Quartiere non hanno avuto tempo di leggerli. Non ci risulta che qualcuno abbia fatto domande di comparazione tra le due ipotesi: c'era solo il vino della casa, e questo è risultato eccellente per persone che dovevano decidere tra le ore 18, inizio dell'incontro, e le ore 19,30 (?) con gli applausi finali, se scontentare l'oste chiedendogli se tutto era gratis o se doveva “pagare un conto di verità” spiegando perché non si può riqualificare l'attuale Ospedale, perché il nuovo è stato ridotto da 9 piani a 7, perché sono diminuiti di più di 150 i posti letto rispetto al 1° progetto Cucinella ecc.. C'era il rischio di saltare la cena…

Chiederemo nuovamente un incontro ai rappresentanti dei Quartieri, per ribadire che esistono alternative e che prima di decidere è doveroso conoscerle.

Enrico Gnocchi - Sostenitore del “ movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona”

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Buongiorno a tutti

Per la verità Gianluigi Stagnati da tempo seguiva l'evolversi del problema "nuovo ospedale" e nel passato ha inviato lettere ai Direttori dei giornali locali con successo.

Mi ha sottoposto ciò che potrebbe diventare un "problema" non piccolo per i progettisti-costruttori in quanto ritiene che la cascina (lasciata volutamente deperire quasi a un rudere) "ca de Guai" interna al perimetro dell'area ospedaliera possa essere considerata "un bene storico da tutelare"...

Chiedo agli architetti, che sappiamo esperti in materia e sensibili al tema, Michele de Crecchio e Angelo Garrioni, se possono aiutare Stagnati e insieme costruire un non piccolo innesco per frenare, se non sospendere la costruzione del nuovo ospedale che dovrà insistere anche sull'area del vecchio cascinale:

Stagnati mi ha parlato, se non ho capito male, di una non registrazione sui mappali catastali di questa cascina... forse come il nostro movimento, i decisori politici e tecnici intendo "ignorare" il problema e al momento giusto... demoliscono tutto,  e in silenzio...  Enrico Gnocchi

 

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Prima di dar “fuoco alle polveri” della narrazione di quell'eccezionale evento popolare che è stato “il pomeriggio in musica…alla corte del re sole”, abbiamo l'ardire di aggiungere il nostro punto di vista all'esternazione del signor Stagnati ripresa dal Coordinatore dott. Gnocchi.

Condivido appieno (e non solo per un intuibile motivo di opportunità tattico-strumentale) l'imperativo di definire inoppugnabilmente la questione urbanistica. Forse prevista dall'archistar….o forse dal medesimo (e dal suo dante causa) neanche lontanamente considerata (nel loro delirio di onnipotenza)  come corvée, in carico, però, ai comuni mortali. E, come direbbe Totò, lorsignori non lo nacquero.  A spanne e sulla base di lontane reminiscenze (acquisite sul campo nella Commissione Urbanistica), si propenderebbe per l'approfondimento segnalato che costituisce una sorta di focalizzazione basica ed ineludibile premessa. Sul fatto che il Project supercalifragilisticospiralidoso dell'archistar debba, al pari di tutti gli "utenti" edificatori, inforcare un'impegnativa procedura tecnico amministrativa non si avrebbei dubbio alcuno. Anche se la sicumera della parte almeno dialetticamente avversa sul punto (una sorta di tamquam non esset) induce a ritenere che in sede comunale (abituata a trattare con l'Asst con il piattino in bocca e le mutande in mano) i richiedenti troveranno tappeti d'ordinanza stesi. Il Movimento non ha bisogno del nostro placet. Ma, si ripeto, l'ipotesi di Gnocchi è più che praticabile. Ciò, per essere chiari, scriviamo su questa testata che ha l'orgoglio di essere stata sul tema la più assidua.

E dopo la premessa, veniamo, affidandoci all'efficacia delle immagini, che dicono, più di ogni altra cosa, del valore e dell'efficacia dell'iniziativa di domenica. Che ha rappresentato un concentrato di determinazione a collegarsi all'opinione pubblica in modo diretto, per rappresentare con soavità ma anche con forte idealismo la questione del cosiddetto “nuovo ospedale”.

Forse può sembrare eccessivo. Ma, dopo aver precisato che il flash mob di Piazza Roma è stato disertato(fosse stato anche solo per un gesto di galateo) da tutta la nomenklatura, la nostra percezione dell'evento può sembrare eccessiva.  Ma a vecchi portatori di idealismi questa testimonianza popolare ha dimostrato che, a dispetto dei presupposti controtendenziali, c'è ancora spazio per far accelerare i cuori.

Dall'archivio L'Eco Forum dei lettori

  martedì 25 gennaio 2022

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...di eccellenza, a 5 stelle (per i privilegiati) 

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Campagna Vax: è la vittoria dei Presidi Territoriali

Abbiamo ricevuto, di buon grado pubblichiamo e rispondiamo

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  lunedì 26 aprile 2021

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Riceviamo il contributo, che pubblichiamo, di Alessandro Gaboardi, già dirigente ACLI e Vicesindaco di Crema

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