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ECO-Eventi e libri

  09/08/2025

Di Redazione

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SCUOLA-CITTÀ DI CASALMAGGIORE. Storia di un esperimento didattico

di Massimo Bondioli

Prefazione di Matteo Morandi

Un progetto editoriale per riscoprire un'esperienza educativa d'avanguardia nata a Casalmaggiore nel secondo dopoguerra.

Negli anni del dopoguerra, a Casalmaggiore si sperimentò un'idea innovativa: una scuola capace di aprirsi alla città, di costruire relazioni vive tra educazione e vita sociale. Oggi, a distanza di settant'anni, questa esperienza unica rivive grazie al lavoro di ricerca di Massimo Bondioli, che nel volume Scuola-Città di Casalmaggiore ricostruisce con rigore e passione le tappe di quel laboratorio pedagogico, intrecciando documenti d'archivio, testimonianze e riflessioni contemporanee.

Il volume – pubblicato dalla Biblioteca Civica A. E. Mortara – sarà stampato solo al raggiungimento di 50 prenotazioni.

Costo per copia: 20 euro

Prenotazioni aperte fino al 20 settembre 2025

Per prenotare rivolgersi a:

  • Biblioteca civica di Casalmaggiore

(tel: 037543682; e-mail: biblioteca@comune.casalmaggiore.cr.it)

  • Massimo Bondioli

(tel: 3208267702; e-mail: bondioli.massimo@libero.it)

Sostenere questa pubblicazione significa valorizzare la memoria storica della nostra città e restituire visibilità a un patrimonio intellettuale e didattico che merita di essere conosciuto.

SCUOLA-CITTÀ DI CASALMAGGIORE

Storia di un esperimento didattico

di Massimo Bondioli

prefazione di Matteo Morandi

Biblioteca A. E. Mortara di Casalmaggiore

Subito dopo la Liberazione, in una Casalmaggiore profondamente provata dalla guerra, alcuni educatori ed educatrici si interrogarono su come affrontare il rinnovamento della scuola in un Paese libero e avviato alla democrazia. Lo sguardo di quei pionieri si volse verso le esperienze dell'attivismo pedagogico e in particolare a Scuola Città Pestalozzi fondata a Firenze nel 1945 da Ernesto Codignola, uno dei massimi pedagogisti italiani del secolo scorso. Nell'arco di un paio d'anni si avviò, nella sezione mista della scuola elementare di Casalmaggiore, un esperimento didattico che prese il nome di Scuola-Città, ricalcando il modello fiorentino, e che durò dal 1947 al 1956. Fu uno dei più interessanti esperimenti di scuola attiva realizzati in Italia. I principi di base erano il coinvolgimento attivo degli alunni nell'apprendimento, l'autodisciplina, l'apertura della scuola all'ambiente esterno. Il funzionamento era basato sull'autogoverno dei ragazzi che eleggevano un loro sindaco, gli assessori e un tribunale, amministrando la scuola come se fosse una piccola città; il tempo scuola era esteso al pomeriggio e agli alunni veniva fornito gratuitamente il servizio mensa e un servizio di medicina scolastica; ampio spazio era dato alle attività manuali e creative: educazione musicale, teatro, pittura, plastica, falegnameria, ricamo; vennero introdotti l'insegnamento della lingua francese, la corrispondenza interscolastica, le ricerche d'ambiente, la stampa di un giornalino, ecc. Scuola-Città di Casalmaggiore fu una delle poche realtà italiane a far parte della Federazione Internazionale delle Comunità di Ragazzi fondata nel 1948 in Svizzera sotto l'egida dell'UNESCO.

Il libro, frutto di un lungo e rigoroso lavoro di ricerca, ricostruisce, anche con l'aiuto di alcune testimonianze di ex alunni, l'avvincente e travagliata storia di questo esperimento che per il suo carattere laico e innovativo incontrò ostacoli e opposizioni di ogni tipo. Tra i protagonisti di quell'esperienza, vanno citati il maestro Umberto Aroldi, la maestra e direttrice Teresa Bertolazzi, la direttrice didattica Maria Grasso Denti, i maestri Cristoforo Marcocchi, Giuseppe Castagnoli, Andreina Bianchi, Maria Federici Visioli e Regina Ramponi di cui si ricostruisce ampiamente l'attività in campo scolastico ed extrascolastico.

Il volume, arricchito dalla prefazione del prof. Matteo Morandi, riporta in appendice l'inedito carteggio con Codignola, diversi scritti e documenti, le interviste e una rassegna fotografica.

Massimo Bondioli ha abitato per oltre quarant'anni a Piadena dove ha svolto la professione di insegnante di scuola primaria. È autore della più completa biografia del maestro piadenese Mario Lodi, Mario Lodi e Piadena. Una vita tra educazione e impegno in un microcosmo padano, 2022, di ricerche storiche e di scritti sul Convitto Scuola della Rinascita di Cremona, su don Lorenzo Milani, Gianni Bosio e Giuseppe Morandi. Tra le pubblicazioni annovera inoltre diverse raccolte poetiche. Collabora all'organizzazione di eventi culturali e con la Biblioteca comunale di Piadena Drizzona per la quale cura l'annuale rassegna Strappi poetici.

Matteo Morandi è ricercatore di Storia della pedagogia e dell'educazione all'Università di Pavia, dove insegna anche Pedagogia generale e sociale. Tra le sue pubblicazioni: Cremona civilissima. Storia di una politica scolastica (1860-1911), 2013; La scuola secondaria in Italia. Ordinamento e programmi dal 1859 ad oggi, 2014; Valutazione scolastica. Il concetto, la storia, la norma, 2018 (con M. Ferrari e M. Falanga); La scuola inclusiva dalla Costituzione a oggi. Riflessioni tra pedagogia e diritto, (con M. Ferrari e G. Matucci); Bambini per un anno. Immagini d'infanzia a Cremona fra Ottocento e Novecento, 2019; La fucina dei professori. Storia della formazione docente in Italia dal Risorgimento a oggi, 2021.

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MASSIMO BONDIOLI

Nato in Provincia di Mantova nel 1959, vive da mol-to tempo a Piadena Drizzona (CR). È stato insegnante di scuola primaria per oltre quarant'anni. Oltre alla poesia e alla promozione culturale, si dedica a un'intensa attività di volontariato sociale.

Ha pubblicato le raccolte Sotto il segno del tiglio, Gatto-grigio Editore, 2010, La chimica del mare, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL), 2014, Animali di strada (con Mauro Ferrari), Rossopietra, Castelfranco Emilia (MO), 2018, e la plaquette Era dunque quella la via?, Alla Chiara Fonte, Lugano Viganello, 2019.

 Ha partecipato a diversi concorsi riportando signifi-cativi riconoscimenti. Sue poesie sono pubblicate su riviste e antologie

Prima di tutto emerge la concezione della poesia come espressione della “vita”, non quindi forma letteraria fine a se stessa, ma trasposizione dell'esperienza, realmente vissuta e esperita, poesia come strumento che ha bisogno delle “parole”, a cui va quindi attribuita la massima atten-zione e la cura che meritano, perché possano essere “inviate” (c'è quindi un destinatario con cui va instaurato il dialogo: l'altro da sé) “oltre confine”, appunto. Le pa-role devono quindi essere in grado di travalicare i propri limiti, rompere indugi e barriere, attraversare l'altro per farsi concrete e entrare in sintonia con il mondo; ma tale processo non può mai essere a senso unico. (...) La poe-sia di Bondioli, come appare esplicito in questa opera, naturale approdo delle precedenti, è allora soprattutto voce che cerca di indagare l'uomo (fosse pure, come in passato, attraverso gli “animali di strada”), tutta la con-traddittorietà della sua esistenza, definita con un'espressione felicissima “mappa precaria / dei suoi infiniti approdi”. (Dalla Prefazione di Fabrizio Bregoli)

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